La paura di non farcela


Buona sera , vi racconto brevemente la mia storia , a settembre 2007 sono stato ricoverato per un blocco intestinale , ricoverato d'urgenza sono stato operato dopo qualche giorno. Sono susseguite negli anni altre 5 operazioni , 33 cicli di chemio e radioterapie. Oggi mi trovo in una situazione a cui non riesco a darmi delle risposte.Fisicamente sto abbastanza bene ,conduco una vita abbastanza normale e se penso che la mia forza di reagire sino a qualche tempo fa era sicuramente piu' alta non comprendo questo cambiamento. Sono sposato e ho 2 figli , il mio rapporto di coppia si e' deteriorato negli ultimi anni , anche prima della malattia e ora non riesco a confidarmi con le persone che mi sono piu vicine. Ho sempre pensato di farcela da solo e di non avere bisogno di nessun supporto psicologico, forse e' arrivato il momento di chiederlo ! Grazie per l'interessamento .
Carlo
[#1]
Dr.ssa Marisa Sciancalepore Psicologo 119
Gentile Carlo,

lei riferisce che la sua 'forza di reagire' si è ridotta nel tempo. Immagino che questo cambiamento sia andato di pari passo al deteriorarsi del suo rapporto di coppia, che, anche se in corso 'prima della malattia', in qualche modo ora sta coinvolgendo la sua capacità di reagire psicologicamente.

Capisco quanto sia difficile e faticoso cambiare la propria situazione familiare in una di coppia e genitori separati, così come sembra che possa accadere nel tempo.

A tal proposito in questo momento particolarmente delicato sembra aver bisogno di un supporto specifico da parte di uno/a psicologo/a che l'aiuti a comprendere cosa sta accadendo tanto da incidere sulla sua capacità reattiva, che lei riferisce di aver sempre avuto.

un cordiale saluto

Dr.ssa Marisa Sciancalepore
Psicologa clinica

[#2]
Dr. Davide Livio Psicologo, Psicoterapeuta 8 1
Caro Carlo, il percorso che si è trovato ad affrontare metterebbe a dura prova chiunque. Ha attraversato questi anni grazie alla sua tenacia ma è assolutamente normale che un trascorso di questo tipo lasci delle cicatrici che, a volte molto lentamente, smettono di infastidirci pur lasciando delle tracce. Un supporto psicologico le fornirà un aiuto utile per accelerare questo processo di rielaborazione ed evitare il cristallizzarsi di questa empasse. Visto che sente la voglia raccontarsi, di prendere in mano la situazione, di cambiare la sua percezione di quanto le è accaduto e soprattutto di modificare gli aspetti attuali che non la soddisfano non aspetti oltre!
Chiedere un consulto di fronte a una difficoltà è sinonimo di forza e saggezza e credo che con questo messaggio abbia già fatto il primo importante passo. Continui così e ci tenga aggiornati!
un caro saluto
Davide

Dr. Davide Livio

[#3]
Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1 1
Credo di si! Anche se non sarà facile per lei farsi aiutare, dopo una vita passata a "farcela da solo" a tutti i costi: farà di tutto per resistere. Il primo passo da fare paradossalmente è...arrendersi! Sa già a chi rivolgersi? Le auguro di trovare un terapeuta vicino ai suoi bisogni.
Cordiali saluti

Dr. Roberto Fantasia
www.psicologo-fantasia.com

[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente

Grazie mille per le vostre risposte , mi ha fatto davvero piacere avere un vostro giudizio .
Dopo avere scritto la mail , stamattina mi sento piu tranquillo , e' probabile che seguiro' il vostro consiglio .
Forse la mia paura non e' tanto di non farcela , ma quella di trovare un modo "diverso" da quello che ho sempre pensato fosse un percorso giusto e corretto.
Proprio oggi ho ritirato gli ultimi esami che danno per risolto un problema di questi mesi ma forse ne subentra un altro ( devo avere conferma dal medico oggi pomeriggio). Riesco lo stesso a essere cinico , freddo e irrazionale davanti a queste notifiche, mi carico pensando a quanto fosse molto piu grave la situazione anni fa e cerco sempre di trovare qualcosa di positivo in una situazione del genere. Essere cosi mi ha davvero aiutato a superare i mille problemi di questi anni , ma ora non mi basta piu essere cosi.
Saluti e buona giornata
Carlo
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
gentile Carlo,
le malattie, soprattutto quelle importanti, lasciano psiche e soma lacerati e, spesso anche la coppia in cui abitano ne risente fortemente.
Un lavoro mirato con uno psicologo con il quale instaurare un clima di fiducia, empatia e riservatezza, sarebbe indicato, sia per poter elaborare il lutto dell'accaduto, che per trasformare la crisi in risorsa e, speriamo per dare nuova linfa alla sua relazione.
Ci dia notizie, se crede.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1 1
E' evidente che sta nascendo qualcosa di nuovo in lei. Qualcosa di nuovo e delicato che richiede cure e attenzioni. Non abbia paura di tutto questo: non può che essere positivo! Difenda questa sua nuova "vocina interiore".
Buona giornata anche a lei
[#7]
Dr.ssa Marisa Sciancalepore Psicologo 119
Gentile Carlo,

l'aver scritto e condiviso la sua paura legata al difficile momento che sta attraversando sembra averle permesso di sentirsi più tranquillo.
E' alquanto comprensibile che la sua malattia possa averle impegnato tante delle sue energie emotive da essere ormai abituato a essere 'cinico, freddo e irrazionale' davanti alle notifiche che riceve al riguardo.

<Essere cosi mi ha davvero aiutato a superare i mille problemi di questi anni , ma ora non mi basta piu essere cosi.>

Tuttavia da ciò che riferisce sembra avere un bisogno quasi 'fisiologico' di riuscire a ricontattare quelle emozioni positive di conforto e sostegno, che sembra siano venute meno in seguito a suoi eventi relazionali di coppia e non, che la interessano tuttora.

Poter condividere il suo vissuto della malattia e della crisi di coppia con qualcuno che la ascolti con empatia e attenzione potrebbe permetterle di accedere a quella tranquillità, di cui ha riferito di aver bisogno, molto più spesso di quanto crede.
Non sottovaluti l'importanza che potrebbe avere per lei un supporto psicologico di persona.

Ci tenga informati sulla sua decisione, se crede.

un cordiale saluto
[#8]
Dr.ssa Claudia Signa Psicologo 75 3
Gentile Carlo,
la malattia è un evento privo di significato che talvolta si interpone nel ciclo di vita di una persona e la possibilità di riprendersi e di rialzarsi dipende da tanti fattori.
La sofferenza che provoca la malattia non è mai soltanto della persona ma anche di tutti quelli che le stanno accanto; parlare delle proprie difficoltà e della propria sofferenza non è un segno di debolezza anzi di grande generosità.
La possibilità di aprirsi quindi non deve essere solo una sua prerogativa ma anche di chi le vuole bene e insieme a lei affronta la malattia.
Di certo il supporto di uno specialista le consentirà di avviare una comunicazione più aperta tra lei e le persone che le vogliono bene e le consentirà di affrontare con le "vostre" risorse la vita futura.

Dr.ssa Claudia Signa;
Psicologa, perfezionata in valutazione psicologica.