Difficoltà a intessere relazioni sociali

Alla c.a. degli psicologi di Medicitalia.
Sono un ragazzo di 25 anni, estremamente timido e introverso, perennemente in preda al timore di sbagliare e di apparire goffo e impacciato, e di essere considerato "imbranato" da amici e conoscenti. Quindi sono continuamente in ansia.
Sono seguito da uno psicologo, ma finora non mi sembra di aver tratto molto giovamento. Lui segue la corrente psicoterapica analitica, e per ora mi ha dato gli stessi consigli che mi ha fornito il parentado. A mio avviso, per me sarebbe più proficua la corrente cognitivo-comportamentale. Sbaglio? Quali consigli potete darmi?
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Dr.ssa Graziella Tornello Psicologo, Psicoterapeuta 217 4 16
Gentile utente,
tutti gli orientamenti psicoterapici sono ugualmente validi, solo si prefiggono il raggiungimento dell'obiettivo con modalità e tempistiche diverse tra loro. Ecco perchè è difficile dire, in assoluto, su cosa sia "più proficuo" per lei.
Credo comunque che alla base della sua volontà di cambiare terapeuta ci sia una mancanza di fiducia più nel professionista che la sta seguendo che nel suo indirizzo... E' dunque un suo diritto cambiare terapeuta se si ritiene insoddisfatto.
Se è interessato ad una terapia di breve durata ed orientata al presente (alla risoluzione dei problemi attuali), oltre alla Terapia Cognitivo-Comportamentale, le segnalo anche la Terapia Strategica.

Molti auguri.

Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

durante una psicoterapia psicoanalitica al paziente di solito non vengono dati dei "consigli": è sicuro che si tratti di una psicoterapia (e non di un percorso di counseling psicologico o di sostegno psicologico) e che l'orientamento dello psicologo sia di stampo psicoanalitico?

Quante sedute ha svolto finora?
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dopo
Utente
Utente
Finora ho svolto circa tra 12 e 15 sedute. Il terapeuta che mi segue, per quanto ne so, è specializzato in psicoterapia analitica.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo, anch'io ritengo che il trattamento elettivo per risolvere un problema del genere sia di tipo cognitivo-comportamentale o strategico (eventualmente può cercare uno psicologo psicoterapeuta con questo orientamento sul sito www.psy.it nella Sua zona).

E' importante perchè la psicoterapia, per risolvere un problema di socializzazione, deve assolutamente essere prescrittiva, con compiti tra una seduta e l'altra, in cui Lei avrà modo di sperimentarsi nelle situazioni sociali e annotarsi eventuali ansie, paure, timori, successi, insuccessi, imprevisti, ecc... e discuterne col terapeuta.

Quindi non si tratta di consigli, come già Le hanno detto i Colleghi, ma di un lavoro che deve produrre un cambiamento.

Parallelamente alla psicoterapia, ci sono altre attività che può intraprendere per arginare il Suo problema concretamente e divertendosi, ad es. un corso di teatro.

Spero di esserLe stata utile.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Alla c.a. degli Psicologi di Medicitalia, in particolare della dott.ssa Pileci.
Ho seguito i consigli che Lei mi ha voluto gentilmente fornire in data 4 ottobre 2011, ed ho frequentato un laboratorio teatrale con buoni risultati.
Recentemente, però, mi sono recato in un Centro Regionale d'orientamento, obbligatoriamente ho dovuto confrontarmi con la psicologa del centro, la quale ha rilevato che sono "eccessivamente emotivo", nonché estremamente dubbioso nell'attuare scelte lavorative, dal momento che mi sono dichiarato disposto a svolgere qualsivoglia lavoro, considerati gli attuali tempi difficili. Come detto nei precedenti post, ho già sperimentato un paio di psicologi, con risultati deludenti. Il confronto con la psicologa del Centro Regionale d'Orientamento è stato sconfortante: sembra che io non sappia approcciarmi alle persone nella maniera "giusta", poiché mi è stato consigliato di recarmi presso uno specialista in una struttura pubblica. La mia vita, fino ad ora, non è stata molto felice: a 13 anni ho perso mio padre a causa di una grave malattia, ma, a detta di mia madre, fin da piccolo ho avuto difficoltà a intessere relazioni sociali, preferendo letture e giochi individuali ad attività collettive. Quello che mi preoccupa, ovviamente, è il giudizio di questa psicologa, che mi fa comprendere come i colloqui di lavoro potrebbero essere inficiati dalla mia personalità. Che cosa mi consigliate di fare?
Ringrazio anticipatamente.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
se hai delle perplessità sull'andamento del percorso terapeutico che stai affrontando, in prima battuta sarebbe utile parlarne con la Psicologa che ti segue e verificare quali sono le tue aspettative ed eventualmente impostare una ridefinizione degli obiettivi.
Qualora non fossi soddisfatto dal confronto con la Psicologa, potrai valutare la possibilità di cambiare specialista.
La scelta dell'orientamento terapeutico è secondaria rispetto alla qualità della relazione con lo Psicoterapeuta, l'importante è che ti senta accolto, compreso e non giudicato.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

innanzitutto ben ritrovato.

Non so se ha avuto modo di leggere questo articolo proprio sulle abilità sociali quali comportamenti APPRESI e quindi IMPARABILI da tutti e a qualunque età.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Per un lavoro di questo tipo l'approccio cognitivo-comportamentale, che prevede una parte attiva, prescrittiva e con homework e valutazione dei risultati è indubbiamente il migliore.

Ha chiesto spiegazioni in merito a quanto emerso con la psicologa che ha visto al Centro Regionale d'Orientamento: si è fatto spiegare che cosa intende la collega con "eccessivamente emotivo" nonostante la sua disponibilità ad accettare qualunque tipo di impiego?

In che modo questa modalità "eccessivamente emotiva" è per Lei un problema e in che modo La ostacola nella vita di tutti i giorni?

Per superare bene i colloqui di lavoro potrebbe guardare le guide de Il Sole 24 Ore oppure cercare materiale presso i Centri di Orientamento al Lavoro: servono anche a questo e in genere dispongono di biblioteche e materiale per facilitare anche l'incontro tra domanda e offerta, tra candidati e Aziende.
Il Colloquio di selezione però deve essere sempre preparato dal candidato. Questo serve per poter essere in prima battuta meno ansioso ed emotivo (perchè si è pronti e preparati e un po' d'ansia scende...). Ha mai fatto uno schema con le domande principali che potrebbero esserle rivolte? Ha preparato le risposte alle domande più frequenti? Ha un filo logico per raccontare le Sue esperienze pregresse e le Sue motivazioni a quel determinato posto di lavoro?

Infine concordo con chi Le suggerisce che la ricerca "allargata" di lavoro in genere non è una buona strategia: nonostante il momento difficile e di crisi è opportuno:

- scegliere una posizione d'interesse
- avere un piano per perseguire questo obiettivo

Lei per quale posizione lavorativa si sta candidando?





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dopo
Utente
Utente
Ho trovato la Sua risposta dopo ben tre anni, nel corso dei quali ho acquisito un Master, sono stato selezionato per un corso in Europrogettazione, sono stato selezionato per una borsa di tirocinio di tre mesi a Vienna. Ho seguito tre corsi in ambito contabile, ho partecipato a concorsi pubblici. Nonostante la mia costanza e la mia buona volontà, non ho lavorato neppure un giorno. I colloqui che ho sostenuto si sono svolti in maggioranza presso Agenzie private per il lavoro, che a mio avviso si sono limitate a carpire i miei dati personali, senza alcun riscontro concreto per me.
Mi sono candidato per diverse posizioni: impiegato commerciale estero, addetto alla reception, addetto alla segreteria. Tuttavia i datori di lavoro richiedono quell'esperienza nel settore che non mi è stato permesso di maturare! Faccio presente che tra 20 giorni compirò 30 anni e non ho davanti se non la disoccupazione perpetua.