Curare l'ansia con il caffè (nel messaggio spiego meglio cosa intendo)?

Salve.
Inanzitutto mi rendo conto che il titolo è un pò "provocatorio".
Mi spiego meglio:
Normalmente non assumo caffè (proprio per i miei problemi di insonnia,ansia ecc... diurni e notturni,che sono peggiorati con l'inizio dell'università).
D'altra parte ci sono dei giorni (come oggi) che mi sveglio stanchissimo (notte agitata,numerosi risvegli..e questo senza ragioni evidenti) e la stanchezza va su e giù (sveglio..poi improvvisamente stanco..e cosi via..),credo dipenda dall' "andamento dell'ansia".
Ho provato già diverse volte a distendermi (proprio perchè mi gira la testa e mi sento totalmente senza forze)...ho fatto training autogeno..mi sono rigirato sul letto. Alla fine mi sento un pò piu riposato ma dopo mezz'ora / un'ora ho di nuovo un crollo più forte di prima (e se sono fuori casa è un problema di non poco conto).

Alla fine ho mangiato qualcosa e preso un caffè (quantità moderata). Perchè? Perchè ho visto che tirando per 2-3 giorni di fila alla fine crollo,dormo benissimo e il giorno dopo mi sveglio un pò frastornato ma mi sento molto meglio.

Voi che ne pensate?

Note: ho provato gli ansiolitici (sublinguali e non). Si può dire che funzionino,ma non per dormire. Mi aiutano solo a superare gli "attacchi di panico". Idem,provato il minias (sia 1 che 2 mg,cioè il doppio della dose consigliata) e non serve a niente..
L'unico "sonnifero" che mi fa realmente effetto è il maclopramide (procinetico) 10mg che se lo assumo dopo 1 pasto "medio" crollo.

Preciso anche che (come si può vedere dai miei precedenti consulti) tutte le possibili cause organiche dell'insonnia sono ampiamente escluse. D'altra parte quali possono essere le cause se non l'ansia? (è una domanda)

Grazie
Un cordiale saluto
[#1]
Dr.ssa Francesca Parziale Psicologo, Psicoterapeuta 11 1
Penso che Lei abbia semplicemente constatato che tutti noi abbiamo una capacità di resistenza fisica e dunque dopo due o tre giorni di insonnia il "crollo" è un passaggio obbligato.
Certo può essere una soluzione, la invito a riflettere se sia quella più giusta per lei, insomma se sia risolutiva. E soprattutto quanto possa essere duratura...
Infine Lei ha indicato l'ansia come causa di questo suo malessere ed insonnia. Forse la soluzione sta nel continuare a comprendere da dove derivi quest'ansia attraverso un percorso di psicoterapia.

Buon lavoro!

Dr.ssa Francesca Parziale
Psicologa Psicoterapeuta familiare

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.sa Francesca la ringrazio per la sua cordiale risposta.
A dire il vero la mia insonnia,i problemi d'ansia ecc..ecc.. li ho sempre avuti (dalla nascita fino ad ora,22 anni) in moltissime forme diverse (ossesioni,insonnia,variazioni dell'umore) mai stabili nel tempo.
Mi sono appena trasferito in Spagna (per 1 anno, per completare i miei studi) e ho iniziato un percorso (sono andato solo 1 volta per ora) con una psicologa cognitivo-comportamentale che i ha dato dei suggerimenti di "controllo del pensiero".

Le pongo alcune domande sperando che mi risponderà:
1) A suo parere è possibile che il mio problema (essendo fondamentalmente dalla nascita) sia di natura PREVALENTEMENTE genetica?
2) Cosa mi consiglia di dire alla psicologa che mi segua? Cioè...lo psicologo che mi seguiva in Italia e quella che mi segue qui sempre mi hanno ascoltato senza prendere l' "iniziativa". Come potrei "andare a fondo del problema dell'ansia"? Non so se mi spiego..

3) Il caffè non sarà mai risolutivo ma d'altra parte mi sento meglio crollando tutto d'un tratto che soffrendo per giorni... lei pensa che questo possa fare male? (diciamo dal punto di vista fisico soprattutto,anche considerando che la mia ansia è associata a disturbi somatici di vario tipo)

Grazie ancora

Un cordiale saluto
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro ragazzo,

hai fatto bene ad iniziare una psicoterapia e penso proprio che questa strada ti permetterà di risolvere il problema, se la seguirai con fiducia e parlando apertamente a chi ti segue dei dubbi che ci hai espesto.

La descrizione del tuo stato psicofisico potrebbe anche essere riferibile agli effetti della parziale deprivazione di sonno, oltre che all'ansia, perchè il sistema nervoso reagisce alla carenza di riposo "tenendoti in piedi" ma pur sempre con dei limiti: se i disturbi del sonno non sono occasionali ma continui, infatti, anche l'autoregolazione del tuo corpo ne risente.
Gettare benzina sul fuoco come può essere l'assunzione di sostanze eccitanti (caffeina) non è una buona idea, perchè rischia di far peggiorare la situazione aumentando l'agitazione psicofisica.

Non ti deve interessare se il problema è o no parzialmente genetico (nella mia esperienza ad essere ansiosi si impara, più che ereditare qualche gene che dà agitazione) perchè studi recenti indicano che il dna è modificabile.
Al di là di questo, comunque, i disturbi di natura ansiosa sono considerati al massimo frutto dell'interazione fra geni e ambiente e non del tutto determinati dai geni: le esperienze che la persona fa (come lo è la psicoterapia) rientrano nel concetto di "ambiente" e contribuiscono a determinare un cambiamento positivo (o negativo) anche nell'andamento dei disturbi d'ansia, quindi puoi stare tranquillo.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta molto rassicurante.
Diciamo che la cosa che mi terrorizza è che ho una storia di ansia grave (intesa come "rovina" per la vita) da quando ho 13 anni. Quindi da 9 anni. E ho paura che,ammesso che ci riuscirò (e sinceramente sono stanco di vivere in queste condizioni quindi farò di tutto per riuscirci..),ci vorranno altrettanti anni.

Ancora grazie intanto!

Spero davvero che il mio sconforto non continui a essere curato dal terrore (praticamente dormo bene e poi mi sento bene quando arrivo al limite dell'ansia e mi sento "morire"),dagli ansiolitici (che le dico la verità,se non dassero dipendenza o assuefazione e funzionasserò,cosa che succede solo quando raggiungo il limite,li prenderei piu che volentieri visti i risvolti negativi sulla mia vita) ecc..ecc..

Grazie!

Saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Che previsioni pessimistiche!
Chi ti dice che ci vorranno addirittura altri 9 anni per uscirne?
Fra l'altro l'approccio psicoterapeutico che hai scelto (TCC) si concentra molto sul sintomo e se il lavoro sarà fatto bene ti permetterà di sistemare le cose in tempi anche brevi.
Ovviamente non mi è possibile garantirtelo, ma se inizierai a sospettare che il problema si potrebbe anche risolvere con inaspettata facilità secondo me cambierai atteggiamento e agevolerai il raggiungimento di buoni risultati.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile dr.sa Flavia
Quello che dice è molto rassicurante e la ringrazio.

Colgo l'occasione per porle una mia "curiosità" (che mi rendo conto può sembrare stupida o inadeguata):
a suo parere un/a psicologo/a che si fa pagare meno/piu (o anche solo che usa metodo piu o/meno rigido e colloquiale di un'altro) darà risultati diversi (ovviamente a parità di impegno del paziente)?

E se non sbaglio non esiste la "specializzazione in psicologica COGNITIVO-COMPORTAMENTALE". Su quale basi uno psicologo può dire di occuparsi di tale area?

Ovviamente se la prima domanda le sembra inadeguata non c'è problema se non risponde. Però la seconda domanda mi interessa molto.

Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
In Italia (non so in Spagna) esiste un tariffario, ma ognuno si regola in base a molti fattori per stabilire il proprio onorario e non credo proprio che pagare cifre astronomiche sia garanzia di risultati migliori.
Tariffe e validità del trattamento sono in genere indipendenti.
L'unica conclusione può essere derivata forse da tariffe troppo basse, che non permettono al professionista di investire in formazione e aggiornamento.

Per quanto riguarda la psicoterapia cognitivo comportamentale esistono scuole di psicoterapia di questo orientamento, come di ogni altro, perciò chi eroga la TCC si è diplomato in una di queste scuole di specializzazione.
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