Frattura alla testa del metacarpo e dito a scatto

gentili dottori il 16 maggio in seguito ad un incidente sul lavoro mi sono procurato la frattura composta al 4 metacarpo in corrispondenza della regione diafiso metafisaria distale mano dx recatomi all ospedale mi applicavano un apparecchio gessato fino a meta avambraccio comprendendovi il 3,4 e 5 dito decorso buono con poco dolore vari controlli radiografici soddisfacenti e dopo 32 gg mi viene tolto il gesso con referto : controllo clinico soddisfacente inizia mobilizzazione delle dita ma evita attivita impegnative per quindici giorni fkt al bisogno poi verso i primi di settembre mi accorgevo che comunque il dolore era sempre presente e che avevo difficolta a chiudere il pugno e una volta chiuso con l aiuto dell altra mano il 4 e 5 dito rimanevano bloccati recatomi da un ortopedico mi diagnosticava una tenosinovite post traumatica e mi diceva di provare con 10 sedute di ultrasuoni. a tutto oggi dopo fkt nulla è cambiato anzi il dolore è sempre presente e si accentua il pomeriggio mentre la mattina quando provo a chiudere le dita con grande difficolta si blocca il 3 dito,( il 1 e 2 si chiudono bene)mentre nel resto della giornata il problema persiste soltanto nel 4 e 5 dito. Gradirei se possibile un vostro consulto
[#1]
Dr. Massimiliano Tripoli Chirurgo plastico, Chirurgo della mano 109 2
gentile utente,
è possibile che il trauma subito e la conseguente immobilizzazione del 4° e 5° dito possano aver determinato una infiammazione delle guaine tendinee ed articolari (tenosinovite appunto) che, riducendo lo scorrimento dei tendini, in atto ostacola il movimento di flessione completa delle ultime due dita. La condizione infiammatoria sarebbe inoltre confermata dal 3° dito a scatto. Solitamente, qualora clinicamente sia diagnosticata la sinovite, bisogna insistere con la fisioterapia mirata allo scopo di ridurre l'infiammazione e migliorare l'elesticità dei tessuti. Le consiglierei pertanto di sottoporsi ancora a altri cicli di terapia fisica. Se il problema dovesse persistere senza alcun apprezzabile miglioramento, la chirurgia (sinoviectomia) è un'alternativa da considerare. Ne parli con il medico ortopedico a cui si è rivolto.
Cordiali saluti

Dr. Massimiliano Tripoli
www.massimilianotripoli.it
Dirigente Medico, Policlinico "P. Giaccone", Palermo