Disturbi derivanti da cura con Cialis per difficolta' erezione ed eiaculazione

Con mia moglie desideriamo un figlio ma ci sono sempre state difficoltà di ordine psicologico nella serenità dei rapporti, per problemi relazionali e traumi pregressi. Abbiamo seguito/stiamo seguendo una psicoterapia, che ha dato buoni frutti per quanto riguarda mia moglie, mentre per me e' ancora presto (ho cominciato dopo, non e' al momento una terapia di coppia).
Alle difficoltà psicologiche nel mio caso si aggiungono vari problemi fisiologici: emorroidi, colon irritabile, colite e appendicite cronica (spesso quiescente ma facilmente riattivabile), ernia iatale e reflusso, derivanti essenzialmente da stress nervoso. Inoltre, da anni lamento fastidi nella zona inguinale e perineale destra, al testicolo e alla base del pene, con intorpidimenti e dolenzie al testicolo e alla gamba. Gia' in passato era stata indagata la possibile presenza di varicocele che era stata esclusa, mentre era stata diagnosticata una epididimite. I fastidi non sono stabili ma ciclici, e sono ampificati dalla masturbazione (ma non dai rapporti sessuali con la mia compagna).
Ultimamente, a seguito di ulteriori problemi personali (lavoro, lutti) che hanno aumentato l'ansia, e visto il desiderio - frustrato - di avere un figlio, ho verificato una sempre maggiore difficoltà a concludere il rapporto sessuale con l'eiaculazione, anche per una certa "carenza" dell'erezione. Consapevole che l'ansia ha una grande importanza, ho effettuato una visita specialistica da un andrologo per chiarire la situazione. Il medico mi ha visitato, ha prescritto l'esecuzione di un ecodoppler scrotale e ecografia sovrapubica della prostata, oltre che esami del sangue e esame dello sperma da effettuarsi presso specifico ambulatorio di Ginecologia (in passato avevo fatto spermiogramma presso centro analisi, con esiti scadenti - ma le modalita' erano sicuramente non standardizzate). Contemporaneamente, l'andrologo ha prescritto l'assunzione di Maca (2 pastiglie al giorno) e di Cialis 5 mg a giorni alterni, come cura da fare per 3 mesi. Ho gia' effettuato ecodoppler (no varicocele, leggera ipertrofia epididimo destro per possibile flogosi pregressa) ed ecografia (prostata normale). Sono in attesa di effettuare lo spermiogramma presso il Centro ospedaliero, cosa che mi mette una grossissima ansia (timori - irrazionali - di trovare grosso imbarazzo e disagio o di non riuscire a effettuare il campionamento).
Nel frattempo sto assumendo il Cialis come prescritto, che e' efficace per l'erezone ma mi da' grossi effetti collaterali, in particolare disturbi gastrici, nausea, riattivazione del reflusso gastrico per la mia ernia iatale, oltre che cefalea e dolenzie oculari. Eppure si tratta del dosaggio minimo! Ho fatto la cura per 10 giorni poi ho sospeso per 4 giorni (ovviamente effetti collaterali scomparsi), ora ho reiniziato ma gli effetti sono ricomparsi immediatamente. In attesa di rivedere l'andrologo, come devo regolarmi? Gli effetti collaterali del Cialis mi producono notevoli fastidi ed ansia.. Grazie
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

visti i problemi collaterali scatenati dal farmaco che sta prendendo è bene sospendere la terapia e risentire in diretta il suo andrologo per modificare eventualmente la terapia con altri farmaci alternativi al Tadalafil (Cialis).

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta.
Spero di riuscire a contattare l'andrologo telefonicamente, ho notato che e' sempre molto impegnato (tempi di attesa per la visita: 40 giorni...) e tende a "tagliare corto" - la precedente visita non e' durata piu' di 20 minuti in cui ho fatto fatica ad avere il tempo di spiegare tutte le varie problematiche, fisiologiche e psicologiche, che sono coinvolte... Anche questa cosa non ha giovato all'ansia!
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Coraggio! Risenta il suo andrologo e poi ci aggiorni!
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dopo
Utente
Utente
Buonasera.
Torno a riscrivere in questo thread, poiche' ho effettuato l'analisi del liquido seminale che l'andrologo mi aveva richiesto, e avrei bisogno di qualche indicazione poiche' sono letteralmente divorato dall'ansia e dall'angoscia. Faccio alcune premesse: come avevo detto nel messaggio precedente, l'ultimo periodo (6 mesi) e' stato per me veramente stressante e problematico da tantissimi punti di vista. Anzitutto ho subito una frattura all'osso sacro in primavera che mi ha prodotto lunghi strascichi di dolori, dolenzie, infiammazioni perineali e prostatiche, con una serie di terapie (antidolorifici - Oki e Aulin, cortisone Deltacortene, + terapie elettriche - TECAR, Laser e Magnetoterapia) per alleviare i problemi che non sono state risolutive. Circa 40 giorni fa ho avuto un episodio molto forte di infiammazione perineale, emorroidi, dolore prostatico e testicolare, dovuto al sommarsi dell'infiammazione dell'area pelvico-sacrale e ad un giro in bici da corsa con una sella nuova (sella "antiprostata") che ha avuto effetti disastrosi. Per uscire dall'infiammazione ho dovuto riprendere Aulin, cortisone Topster (malissimo tollerata la supposta con le emorroidi...) e antibiotico datomi dal medico di base. Contemporaneamente l'ansia sta galoppando a mille, anche per problemi relazionali con la mia compagna che sfociano spesso in frustrazione e discussioni.
visto il periodo particolarmente gravoso ho iniziato una terapia psicologica con una brava professionista che mi sta seguendo (ma ovviamente qui i tempi sono lunghi).
Il fatto di dover effettuare lo spermiogramma presso un centro esterno mi ha creato uno stato ansioso fortissimo la sera prima dell'esame, con un attacco di panico che e' durato tutta la sera - panico dovuto essenzialmente alla paura di non riuscire ad effettuare il campionamento. Purtroppo piu' o meno e' proprio quello che e' accaduto: recatomi all'ospedale, sono stato invitato ad "accomodarmi" in uno squallido bagno fatiscente nel quale per me e' stato difficilissimo riuscire a effettuare la raccolta. Dopo un'ora e 20 di tentativi - totale mancanza di erezione, benche' avessi preso il Cialis - ho fatto una pausa, sono uscito, ho parlato con il medico che mi ha consigliato di andare a fare un giretto e riprovare dopo un po'. Cosi' ho fatto e dopo mezz'ora di giri qua e la' sono ritornato nel fatiscente "bagno". Questa volta il tentativo ha avuto un minimo di risposta, alla quale e' seguito un "inizio" di eiaculazione, durato uno o due secondi, che e' stato raccolto tutto ma che e' immediatamente "abortito": oltre ad aver prodotto una quantita' minima, ho avuto la netta sensazione di non avere "veramente" eiaculato e che si fosse tutto bloccato, fosse "regredito", e quel poco che avevo eiaculato fosse "pre-eiaculazione"..... Ho comunque consegnato il misero campione al laboratorio, abbacchiato per il mezzo fallimento e speranzoso che fosse comunque sufficiente. Dopo qualche ora, a casa, ho voluto riprovare... la manovra e vedere se ero in grado di concludere: l'eiaculazione, nel relax di casa mia, e' stata questa volta normale, abbondante e molto piu' profonda e ne ho percepito la "normalita'" rispetto a quella, terribile e da incubo, del mattino. Sono anni che non riesco ad avere due eiaculazioni in un giorno, questo mi fa dire che quella della mattina forse non e' nemmeno da considerarsi una vera eiaculazione...
Dopo queste premesse, riporto l'esito dello spermiogramma che ho ritirato oggi:

Volume: 1,2 ml
pH 7,8
Viscosita': normale
Fluidificazione: completa
N° sperm./ml 5.300.000
Tot. sperm. eiaculati: 6.360.000

Motilita' dopo 30 minuti:
Progressivi% 0
Non progressivi% 1
Immobili% 99

Analisi morfologica:
Normali: 4%
Atipie testa: 39%
Atipie collo - intermedio: 5%
Atipie coda: 5%
Amorfi: 47%
Leucociti: assenti
Emazie: assenti
Zone agglutinazione: assenti
Cell. spermatog. assenti
Teste sperm. isolate: 0.4 mil/ml

Vitalita' spermatica (Eosina): 16%

SI CONSIGLIA: visita andrologica per oligoastenoteratospermia severa.

Ovviamente e' stato un bruttissimo colpo. Dopo la situazione allucinante dell'altro giorno, con campionamento cosi' difficoltoso e "abortito", o meglio praticamente non iniziato, mi aspettavo risultati brutti, ma cosi' brutti era oltre ogni mia piu' nefasta previsione. In attesa di portare gli esami all'andrologo (10 giorni) mi chiedo e vi chiedo: puo' essere che lo spermiogramma non debba essere considerato valido visto che ho dovuto insistere per quasi 2 ore (producendomi addirittura delle abrasioni!!!) e visto che l'eiaculazione e' stata appena "accennata"? Di solito leggo che lo spermiogramma non e' valido se va persa una parte del campione... qui in realta' non ho perso niente, solo che non ho emesso quasi niente perche' bloccato mentalmente, ma sapevo che "ne avevo ancora", e infatti qualche ora dopo e' andato tutto normalmente....
Come e' facile immaginare, la mia ansia e' ulteriormente aumentata, anche perche' effettivamente al di la' della quantita' di eiaculato i miei spermatozoi risultano essere messi davvero molto male, e se in futuro questi valori fossero confermati non so se mai potrei sperare di recuperare per poter poi avere un figlio.
chiedo scusa per il lunghissimo messaggio, e ringrazio anticipatamente per ogni risposta.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Non entri in inutili spirali di ansie e di paure!

Sempre un esame del liquido seminale non perfetto va ripetuto, possibilmente in condizioni più agevoli ed ambienti più idonei e poi , se confermato il quadro, a maggior ragione bisogna sentire o risentire un bravo andrologo in diretta.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
mi rifaccio vivo perche' dopo una lunga attesa sono stato ricevuto dall'andrologo.
Anzitutto riferisco quello che e' accaduto nel periodo intercorso dall'ultimo mio messaggio.
Per i vari disturbi che il Cialis mi dava, ho eliminato il Cialis, e contemporaneamente ho proseuito la terapia psicologica per la cura dell'ansia. Post sperimogramma (quello spermiogramma con campionamento in condizioni deliranti di cui ho parlato nel messaggio precedente) si e' sviluppato un notevole fastidio in zona perineale-prostatica, con dolore acuto e problemi di minzione. Ho iniziato a bere moltissimo e a urinare molto, il mio medico di base mi ha prescritto Topster supposte e nessun antibiotico poiche' la volta precedente che ero andato dall'urologo avevo appena terminato un ciclo di antibiotico e il medico non mi effettuo' il tampone uretrale e prostatico poiche' l'eventuale infezione poteva essere mascherata.
L'attivita' sessuale, benche' avessi fastidio a livello prostatico sopratutto post-eiaculazione, non si e' fermata, anzi ho visto che anche in assenza di Cialis, con le opportune condizioni di relax (quando l'ansia e' sotto controllo) sono riuscito abbastanza bene ad avere dei rapporti soddisfacenti con la mia compagna (non con un ritmo "serrato", ma comunque neanche cosi' sporadico).
Vista l'insicurezza e l'ansia che il campionamento dello spermiogramma mi aveva prodotto, e l'esito disastroso dello stesso spermiogramma (piccola quantita' raccolta con netta sensazione di non avere eiaculato del tutto, e successivo esito dello spermiogramma con motilita' assente per il 99% degli spermatozoi), ho voluto comunque "testare" perlomeno la quantita' del liquido seminale prodotto, un paio di volte con masturbazione e raccolta in apposito contenitore con provetta graduata datomi in farmacia per l'esame (poi non utilizzato perche' all'ospedale mi era stato dato un normale contenitore per le urine). In entrambi i casi la quantita' del seme prodotto e' sempre stata buona, attorno ai 3 ml, e la sensazione e' la stessa di quella che ho nei rapporti con la mia compagna, ovvero di avere una eiaculazione completa e "svuotamento" (cosa che durante il campionamento per lo spermiogramma non era avvenuta per nulla). Questo mi ha abbastanza tranquillizzato rispetto al fatto che il campionamento fatto in ospedale e' stato completamente bloccato dall'ansia, visto il tempo necessario per arrivare a produrre "qualcosa" (2 ore) e il disagio per l'ambiente fatiscente. Alla visita dall'andrologo anche lui ha concordato che lo spermiogramma non e' attendibile perche' il liquido raccolto e' troppo poco e probabilmente si trattava di una prima quantita' essenzialmente di liquido prostatico, spermatozoi "vecchi" e poco altro.

L'andrologo mi ha consigliato di ripetere lo spermiogramma solo piu' avanti, in primavera, quando avro' risolto tutti gli altri problemi, ora e' un periodo troppo stressante per me.

Contemporaneamente, l'andrologo mi ha effettuato il tampone uretrale e prostatico (dolorosissimo anche dopo 2-3 giorni) e, poiche' i sintomi di prostatite erano molto marcati (dolore post-eiaculatorio, minzione frequente e difficoltosa con flusso modesto e necessita' di "spingere" molto per urinare) mi ha sostituito il Topster con l'Orudis supposte da prendere 5 giorni + 5 giorni di stop + 5 giorni di nuovo. Appena preso l'Orudis - un paio di giorni - i sintomi della prostatite si sono ridotti drrasticamente, come pure si sono quasi annullati i dolori in area sacrale derivanti dai postumi della frattura del sacro di qualche mese fa (vedi post precedente). Questo mi ha anche permesso di avere ancora un rapporto sessuale molto soddisfacente con la mia compagna, senza necessita' di Cialis, ma con un certo fastidio post-eiaculazione. Dopo una settimana sono ritornato dall'andrologo con i risultati dei tamponi uretrale e prostatico: tutte le colture su un ampio spettro di batteri hanno dato esito negativo. Di questo l'andrologo si e' ovviamente rallegrato, come del fatto che i rapporti sessuali avvengano abbastanza facilmente anche in assenza di medicinali specifici per l'erezione. Ho comunque fatto notare che i sintomi della prostatite sono presenti e l'andrologo mi ha detto che, certamente, c'e' una prostatite che va curata, vista anche la difficolta' di minzione e il non svuotarsi completo della vescica (mi ha eseguito una ecografia al volo dopo aver urinato e ha rilevato circa 20 cc di urina di ristagno). In particolare, benché' l'ecografia alla prostata non abbia evidenziato una prostata ipertrofica, ma nella norma, lui ha identificato un effetto combinato della tendenza della prostata ad infiammarsi/ingrossarsi e della ritenzione urinaria nella vescica, effetti che si amplificano a ping-pong l'uno con l'altro e con il mio problema di colite, stitichezza ed emorroidi. Al fine di alleggerire il peso sulla prostata e poter successivamente recuperare una situazione soddisfacente anche per la sfera sessuale, e successivamente per la procreazione, l'andrologo mi ha quindi dato questa cura:
1) Orudis ciclo di 5 giorni + 15 giorni di pausa per 3 volte (2 mesi totali)
2) Avodart 1 compressa al giorno per 15 giorni + 40 giorni un giorno si e uno no (55 giorni)
3) Omnic 1 compressa a giorni alterni per 2 mesi.
A gennaio ci rivedremo per la flussometria urinaria e vedere come procedere successivamente.

Non mi ha dato indicazioni particolari sull'utilizzo di questi farmaci (e' sempre molto spicciativo nelle indicazioni e i consulti si svolgono a velocita' rapidissima) , sono pero' andato a leggere il bugiardino e ho visto i vari effetti collaterali, in particolare il possibile abbassamento di pressione / vertigini con l'abbinamento Omnic Avodart (lo terro' monitorato ed eventualmente ne parlerò' con il mio medico di base), e un possibile calo della libido con Avodart. Non e' un grosso problema se la cosa e' temporanea e legata alla fase della cura della prostatite. La cosa che mi ha lasciato perplesso o preoccupato e' un'altra:
1) io sto prendendo l'integratore MACA, che mi era stato prescritto per 3 mesi, e ho avuto l'impressione che avesse un buon effetto sulle precedenti difficoltà' di raggiungere l'orgasmo, inoltre i valori di testosterone negli esami erano leggerissimamente superiori alla norma (32,27 con limite massimo di 31,4 nmol/L), il mio medico di base suggeriva che fosse proprio l'integratore a stimolare la secrezione. Mi chiedo se c'e' controindicazione tra il Maca e l'Avodart, riguardo la produzione di testosterone e il relativo fissaggio…. Scusate ma io sono di formazione scientifica, pur non essendo medico, e quindi faccio fatica a non pormi problemi specifici…
2) nel bugiardino c'e' scritto che l'Avodart deve assolutamente essere tenuto lontano dalle donne e anche i rapporti sessuali devono necessariamente avvenire con l'uso del preservativo, al fine di evitare possibili problemi di gravidanze con malformazioni. L'andrologo di questo non mi aveva assolutamente parlato, non mi ha dato prescrizioni riguardanti i rapporti sessuali. Con la mia compagna siamo alla ricerca di un figlio e quindi chiedevo come mi dovrò' comportare. Presumo che durante i due mesi della cura dovrò' necessariamente utilizzare il preservativo, ma dopo? Ho letto che va comunque atteso un periodo di 3-4 mesi prima di poter riprendere rapporti non protetti. Sentiremo anche il ginecologo di mia moglie, ma mi farebbe molto piacere un vostro riscontro. Chiaramente vista la mia ansia sarebbe meglio per me non avere tutto questo coacervo di vincoli/effetti collaterali ecc. ma non e' certo mia intenzione rischiare di avere una gravidanza con malformazioni.
Grazie e scusate per la lunghezza.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Segua attentamente tutte le indicazioni ricevute, nessun problema particolare costituisce l'assunzione contemporanea dei prodotti da lei indicati; per gli effetti collaterali del farmaco da lei utilizzato risenta il suo urologo od andrologo ed anche il ginecologo di sua moglie.

Eventualmente, tre mesi prima dell'inizio della ricerca di prole, sospenda sempre in accordo con il suo urologo, l'assunzione del farmaco in questione.
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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Riguardo all'Avodart, sono molto perplesso perche' in realta' tutta questa storia dell'urologo e' iniziata poiche' da mesi stiamo cercando di avere figli ma purtroppo la frattura del sacro che ho avuto mesi fa mi ha creato molti problemi collaterali, episodi di difficolta' a concludere il rapporto sessuale con conseguenti problemi di ansia molto marcata. Alcuni sintomi di infiammazione prostatica/vescicale c'erano e in alcuni momenti sono stati forti, da cui si e' indagato per verificare la prostatite (parallelamente ho problemi di colite cronica, stitichezza, dolore nella zona dell'appendicite... non vorrei che si fosse confuso uno stato di infiammazione generale con una prostatite vera e propria...)

Dopo le prime visite dall'andrologo e l'esecuzione (delirante per le modalita' angoscianti e il conseguente risultato) dello spemiogramma la mia ansia si e' moltiplicata per 1000, inoltre l'andrologo e' sempre molto difficile da consultare e non molto disponibile ad ascoltare la complessita' dei sintomi e identificare il nocciolo del problema (tempo medio del consulto: 10 minuti).
All'inizio mi ha prescritto Cialis, concentrandosi essenzialmente sulle difficolta' a concludere il rapporto sessuale, poi visto che il Cialis mi dava fastidio e comunque visto che in stato di relax il rapporto lo concludo quasi sempre senza problemi, ma con un po' di pesantezza post eiaculazione in area pubica e risentimenti nervosi nell'interno coscia e testicolo, mi ha fatto fare gli esami del sangue e lo spermiogramma, oltre che ecografia protatica ed ecodoppler (no esiti), poi il tampone uretrale/prostatico con esito negativo, e alla fine mi ha prescritto questa cura per la prostatite senza dirmi nulla sulla modalita' con cui devono avvenire i rapporti sessuali, ovvero sulla necessita' di utilizzare il preservativo, e dimenticando quindi il problema iniziale che era quello di ricerca di procreazione.

Ora per me e mia moglie il nocciolo della questione e':
1) essere rilassati e recuperare una buona intesa a livello sessuale, man mano che i postumi della frattura del sacro si risolvono;
2) cercare di avere un figlio.

Con Avodart mi pare che gli obbiettivi di cui sopra slittino in avanti di almeno 6 mesi (2 mesi di trattamento piu' 3-4 mesi di "decantazione"), e questa cosa mi crea notevoli problemi, essenzialmente psicologici - timori di avere effetti pesanti sulla fertilita' anche post assunzione, necessita' di utilizzare il preservativo con tutti i fastidi che questo comporta (e' sempre stato un grosso fastidio, riduce la sensibilita', il "trafficare" con il preservativo durante il rapporto lo rende molto meno soddisfacente e spesso produce un "fiasco"... insomma se si potesse evitare sarei molto piu' contento!)

Ho provato a ricontattare l'andrologo telefonicamente ma e' in ferie per 20 giorni! Il ginecologo di mia moglie non conosce il farmaco e quindi mi ha detto di contattare l'andrologo..... Uff e' una situazione veramente frustrante, una specie di circolo vizioso, mi viene da dire che forse e' meglio trovare un altro andrologo/urologo a cui chiedere consiglio, che magari mi ascolti un pochino di piu', che si preoccupi anche dell'aspetto psicologico della questione (senno' mi sembra di andare non da un medico ma da un idraulico!) e mi spieghi meglio la sequenzialita' delle cose.
Il mio medico di base mi ha detto, dopo aver verificato gli effetti dell'Avodart, che non e' il caso di prenderlo e di prendere per il momento solo l'Omnic e di contattare l'andrologo. Se ci riuscissi (se potessi entrare in comunicazione con lui) lo farei!

Come ben emerge dai miei messaggi il 90% dei miei problemi sono di origine ansiosa, e meno male che con lo psicologo che mi ha in terapia mi trovo davvero molto bene e mi fornisce un supporto molto valido...

Mi darebbe un suo ultimo consiglio, e poi prometto di non disturbarla piu'? :D
Grazie e mi scusi per la pedanteria.

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Se ha tutti questi problemi "relazionali" con il suo attuale andrologo forse ha ragione lei !

In presenza di situazioni cliniche così particolari e delicate è indispensabile avere la possibilità di comunicare senza furie con un medico che sappia ascoltare.
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