Singhiozzo persistente

Buonasera, mio padre di anni 69 e' stato operato per un adenocarcinoma al colon nel 2002. Nel 2006 e' stato operato di nuovo per metastasi epatiche e nell' aprile 2011 per un 'occlusione intestinale dovuta ad un'infiltrazione di malattia dal fegato. Dal 2006 ha praticato cicli di chemioterapia pressoche' continui, da un mese ha sospeso la chemioterapia dal momento che era molto affaticato. Ora sono diversi giorni che ha un singhiozzo persistente, abbiamo provato con le gocce di talofen ma senza risultato. Vorrei sapere gentilmente se c'e' qualche farmaco o terapia che possa alleviarlo da questo fastidio fisico e psicologico.
Grazie in anticipo
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Dr.ssa Rossana Flora Palliativista 15
Buona sera.
Non le nascondo che il singhiozzo è spesso un sintomo di non facile gestione e risoluzione.
Le do comunque alcuni suggerimenti che spero possano aiutarla:
- talvolta il singhiozzo è dovuto ad un non completo svuotamento dello stomaco, che provoca una distensione gastrica e scatena il singhiozzo; non lo escluderei in suo padre, che ha già avuto un'occlusione intestinale; in questo caso proverei con il Plasil (in compressa o fiala) 3 volte al giorno, mezz'ora prima dei 3 pasti principali
- per quanto non riportato nei testi, nella mia esperienza di medico palliatore ho visto funzionare anche il cortisone (soprattutto desametasone), da provare almeno per alcuni giorni; funziona se c'è un'infiltrazione/compressione del nervo frenico; ovviamente in questo caso va associato anche un gastroprotettore, se non già in terapia;
- fallissero i due tentativi precedenti c'è il baclofen (lioresal): 5 mg x 3/die
In bocca al lupo.

Dr.ssa Rossana Flora
Dirigente Medico
SC Cure Palliative
Asst di Mantova

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dr.ssa La ringrazio per la Sua tempestiva risposta.
Abbiamo iniziato la terapia con il Plasil 3 volte al giorno prima dei pasti come da Lei suggerito e al momento iil singhiozzo e' quasi del tutto scomparso. Vorrei chiederle per quanto tempo e' possibile proseguire con questa terapia? Grazie ancora.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Rossana Flora Palliativista 15
Se il farmaco non dà effetti collaterali importanti (sonnolenza, distonie) direi che non ci sono problemi nel continuare la terapia anche a medio/lungo termine.
Suggerirei comunque di proseguire con le 3 volte/giorno ancora per qualche settimana, poi, qualora il sintomo continuasse a non presentarsi, potreste iniziare a ridurre la frequenza delle somministrazioni, per es.a 2 volte/giorno, per tornare a 3 se il sintomo dovesse tornare o per scendere ulteriormente a 1/die e poi sospenderlo se continua a non ripresentarsi.
Buona serata.