Disturbo reattivo, ipocondria

Buongiorno Cari Dottori,

Sono un uomo di 46 anni con una gratificante situazione lavorativa e familiare, in ottime condizioni fisiche (comprovate anche ultimamente da numerosi esami e accertamenti eseguiti) e fino a circa 7 mesi fa molto equilibrato e totalmente esente da qualsiasi disturbo psico-emotivo.
A seguito di una problema fisico, non particolarmente grave o pericoloso per la mia incolumità, risolto con successo, ho improvvisamente sviluppato un'importante sindrome ansiosa a sfondo ipocondriaco,che mi ha portato fino ad una iniziale depressione e a provare forti crisi d'ansia (probabilmente veri e propri attacchi di panico). Non ho fortunatamente sviluppato agorafobia o disagio sociale. La situazione perdura, soprattutto l'ansia e l'ipocondria (timore abnorme di eventi avversi legato a qualunque sintomo fisico) nonostante da circa 2 mesi assuma un farmaco SSRI (Citalopram 12 GG/die) e Lexotan (solo nei momenti di picco ansioso, non più di
1 -2 volte a settimana).
Alcuni giorni avverto delle leggere vertigini a ultimamente faccio sogni molto vividi che ricordo al mattino, cosa che prima succedeva molto raramente.
la mia reazione alla terapia è per ora altilenante, con momenti di benessere alternati a fasi depressive.
Devo dire, come nota positiva, che sono riuscito a non creare nessuna modificazione sostanziale alla mia vita, nonostante il notevole disagio psicologico.
Vorrei un vostro commento sulla situazione esposta e da quale trattamento essa potrebbe trarre ulteriore giovamento.

Un saluto cordiale
[#1]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30 24
Gentile Utente,

il fatto che lei sia riuscito a non modificare sostanzialmente le sue attività depone per una visione positiva del suo problema.

Una reazione ansiosa e/o depressiva a una malattia è normale, meno normale il fatto che perduri a lungo.
La terapia che assume potrebbe essere appropriata, ma dopo due mesi di inefficacia o efficacia altalenante avrei aumentato il dosaggio o cambiato il farmaco, ma questo lo può valutare con il suo psichiatra anche per riformulare la diagnosi.
Oltre alla terapia farmacololgica può prendere in considerazione l'associazione di una psicoterapia che potrebbe aiutarla in questa fase.

Cordiali saluti
Massimo Lai

Massimo Lai, MD

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta. Confermo che dal punto di vista
lavorativo e relazionale la mia vita non ha subito modificazioni, grazie anche ai miei sforzi per controllare il problema. In effetti sono passato da 8 gocce, a 10 e poi a 12 di Citalopram e i risultati positivi ci sono stati; remissione degli episodi depressivi maggiori e dell'ansia estrema. Permane tuttora uno stato di umore mutevole
con episodi depressivi molto più moderati e il timore di eventi fisici. Io per primo sono stupito della durata di questa situazione.
E' possibile che il dosaggio debbe essere ancora aumentato ? Potrebbe la mia risposta individuale essere inadeguata a questo farmaco ?

Di nuovo cordiali saluti
[#3]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30 24
Rispondo alle sue domande:

<E' possibile che il dosaggio debbe essere ancora aumentato ?>

Sì ma deve valutarlo insieme al suo curante, non posso giudicare io senza neanche averla vista e le sconsiglierei di farlo di testa sua.

<Potrebbe la mia risposta individuale essere inadeguata a questo farmaco ?>

Tutto sommato penso di no dal momento che comunque un beneficio lo ha avuto, deve continuare la terapia.

Consideri anche una psicoterapia.

Cordiali saluti
Massimo Lai
[#4]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Gentile utente,
ritengo che, in accordo con il suo curante, un aumento del dosaggio di Citalopram potrà aiutarla ulteriormente.

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

www.cesidea.it

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

www.cesidea.it
info@cesidea.it

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto