Micro distacco parcellare

Salve, Vi scrivo per chiedere delucidazioni circa l'infortunio occorsomi.
Circa 1 mese fa giocando a pallacanestro, subivo un trauma al secondo dito della mano sinistra che immediatamente si gonfiava notevolmente e diventava violacea. Applicavo il ghiaccio per due giorni nonchè voltaren. Poichè avevo gia subito traumi apparentemente simili che si riassorbivano nel giro di una settimana, non prestavo particolare attenzione riprendendo a giocare sebbene con una fasciatura protettiva. Ad oggi sebbene il gonfiore sia quasi del tutto sparito, ho ancora dolore fra la prima e seconda falange, con notevole ringonfiamento (soprosso) sul lato interno della 2a falange che si unisce alla 3. Sebbene possa imprimere forza con i polpastrelli non riesco a chiudere completamente dito in questione e a dire il vero la movibilità delle prime due falangi è quasi del tutto azzerata e accompagnata da dolore. Una radiografia di venerdi scorso ha evidenziato "presenza di piccolo frammento calcifico tenuemente radiopaco proiettantesi a livello dell'estremità distale della prima falange del secondo dito, sul versante radiale, compatibile con micro distacco parcellare traumatico.
Ora mi chiedo che fare, se immobilizzarlo o meno, se riuscirò a recuperare la movibilità ed in che tempi all'incirca, e se me devo preoccupare.
Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Il referto della radiografia descrive gli esiti di un trauma distorsivo importante, tanto da provocare forse una minuscola frattura, verosimilmente all'inserzione di un legamento collaterale radiale della interfalangea prossimale.
E' però impossibile dire a distanza, senza conoscere il quadro clinico, cosa si debba fare.
E' possibile che una immobilizzazione a un mese di distanza abbia poco senso e ci si debba focalizzare sulla riabilitazione, per recuperare il movimento. Dire in quanto tempo e in che misura ciò avverrà è del tutto impossibile, dipendendo da molti fattori, anche individuali; lo si vedrà strada facendo.
A questo punto è necessario che si rivolga a un ortopedico esperto in Patologie della Mano. Può trovare qui http://www.sicm.it/soci_ita.html gli Specialisti della Sua regione, anche se limitatamente a quelli iscritti alla Società, con indicate anche le strutture pubbliche presso le quali lavorano.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it