17 anni di probblemi

non saprei come cominciare a descrivere la mia situazione se non dicendo che non conosco la felicità. non parlerò dei miei genitori separati, di una figura paterna inesistente o di un infanzia solitaria che provabilmente mi hanno portato ad essere quello che sono, bensì cercherò di spiegarvi la mia situazione com'è ora e ciò che mi affligge da troppo tempo.
non sono mai stato capace di relazionarmi con gli uomini, forse perchè li vedo un pò come qualcosa che non capirò mai, o forse perchè nessuno mi ha mai insegnato come si fà. così ho sempre avuto molte amiche femmine che però al difuori di casi rari non ho mai potuto definire amiche perchè non sono mai riuscito ad essere mè stesso con loro, e anche quando si usciva mi vergogniavo tantissimo quando gli atlri mi guardavano perchè ero solo con delle femmine.. per me era come avere frecce luminose attorno con scritto frocio, il giudizio altrui mi ha sempre angosciato.. per mè è sempre stato difficile uscire dal mio guscio protettivo (cioè casa mia) dove potevo essere mè stesso (ciò che io definisco una checca) perchè non c'era nessuno a giudicare. credo di non sapere neanche più chi sono in realtà è così tanto che mi maschero e mi nascondo dietro personalità che a lungo andare diventano ancora peggio di quello che sono.
vivo di una totale insoddisfazione da sempre, nulla è mai abbastanza, qualsiasi persona che diventa mia amica non è abbastanza confrontata a gli amici che hanno avuto i miei fratelli.
tutti gli obbiettivi che raggiungo non sono abbastanza grandi, o difficili perchè alla mia età i miei fratelli avevano già fatto di più, erano già più maturi, davano già di più ai miei genitori ... spesso penso sia colpa di mia madre se sono così perchè forse se mi avesse fatto studiare ora sarei più inteligente, se mi avesse fatto fare sport fin da piccolo forse ora sarei un campione, se fosse stata con me come lo è stata con gli altri due forse ora sarei al loro livello e non mi sentirei inferiore.
ma la realtà è che tutte queste cose sono solo scuse.. scuse per non aver faticato per ottenere ciò che volevo, scuse che mi permettono di nascondermi ancora e ancora.. il punto è che mi ritengo una persona inteligente, quindi sò che sono tutti probblemi idioti se andiamo a confrontarli con un orfano in africa, e provabilmente tolta la prospettiva della depressione potrei anche uscirne da solo.. ma voglio veramente uscirne? o è solo più facile grogiolarsi tra i probblemi? è veramente così terribile l'idea di una vita intera da solo?
tutte queste domande sono solo frutto di una mente contorta o sono veri probblemi?
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Dr. Jacopo Campidori Psicologo, Psicoterapeuta 13 1 5
Dalla sua lettera percepisco una grande confusione, un forte bisogno di essere ascoltato e di essere capito, ma in primo luogo un grande bisogno di capirsi, di definirsi, di rispondere a molte domande che le riempiono la mente, dando ordine a questo disagio che avverte, così forte e pressante, da 17 anni.

Si domanda se confrontati con bambini che muiono di fame in Africa i suoi sono veri problemi? Io sono dell'idea che se li sente come tali, allora sono veri problemi, se li avverte come importanti e dolorosi, allora sono veri problemi, e non importa se sono più o meno grandi del dolore che può provare un bambino che muore di fame. Quello che è importante è che lei in questo momento ha un gran bisogno di risposte e di aiuto, che purtroppo non può arrivare semplicemente da un messaggio.

Si domanda se l'idea di vivere da soli è così terribile, ma sono dell'idea che una risposta se la sia gia data, scrivendo questo messaggio.

La domanda secondo me più importante è: "ma voglio veramente uscirne?". Si faccia questa domanda, e cerchi dentro di se una risposta, e nel caso, come spero, la risposta sia affermativa, non si fermi qui a questo primo contatto, ma continui su questo percorso, e prenda in seria considerazione l'idea di rivolgersi ad uno specialista, che possa aiutarla a far luce su tutte queste domande che le affollano la mente, ad uno psicologo che possa aiutarla a risolvere questioni che attualmente bruciano e che da solo potrebbe non essere in grado di risolvere.

Nella speranza di esserle stato d'aiuto,
le porgo cordiali saluti

Dr. Jacopo Campidori - Psicologo Psicoterapeuta
Direttore de: www.glipsicologi.info