Il medico curante mi prescrisse 8 giorni

Buongiorno!
Ho 32 anni e desideravo sottoporVi un parere in merito ad una strana situazione fisica, che mi sta accompagnando da qualche tempo a questa parte. Attorno a fine novembre mi trovavo in Spagna per lavoro: mi accorsi di qualche macchia rossastra nella zona addome, ma, senza dargli una grossa importanza immaginavo fosse una semplice irritazione cutanea, magari dovuta all'utilizzo di creme corpo, che spesso sono solito utilizzare (sospendendole quindi immediatamente). Il problema proseguì, poichè, dovendo prolungare la mia permanenza e non avendo la possibilità di recarmi da un medico in loco, nel frattempo le macchie andavano moltiplicandosi, destandomi pertanto qualche sospetto. Tengo a precisare che mi trovavo a trascorrere un periodo, dal punto di vista lavorativo, davvero assai stressante, ed, avendo una certa sensibilità a riguardo, ne attribuivo la causa. Desidero aggiungere di aver sofferto in passato già diverse volte di micosi cutanee e anche di candida del cavo orale (credo sia anche un pò ereditario, perchè mio padre soffre della stessa cosa), il medico curante mi prescrisse 8 giorni di Intraconazolo (2 compresse al giorno), terapia sempre ben riuscita e con scomparsa dei sintomi.
Attorno a metà dicembre, accanto al proliferare delle macchie, (che nel frattempo avevano ricoperto gran parte del torace e il prepuzio, e senza darmi problema di prurito!), ho sofferto di un virus intestinale (alcuni erano i colleghi colpiti!) con nausea, vomito e diarrea, durato un giorno e poi del tutto scomparso. Inizio quindi una cura con fermenti lattici, che sembrava aver ripristinato la flora intestinale. Qualche giorno prima di natale noto un ingrossarsi evidente del linfonodo dietro la nuca e, al tatto, percepisco anche quelli inguinali.
Tornato in Italia ad inizio settimana, mi sono recato dal medico, che mi ha prescritto la medesima terapia (identici dosaggio e tempistica), che ho iniziato da martedì sera, e, pertanto, ancora in corso. A tutt'oggi ho potuto notare un leggero miglioramento delle macchie, ma gli altri sintomi continuano a persistere.
Ci tengo a precisare inoltre, in modo da inquadrare meglio la situazione e le abitudini di vita, che, per sicurezza e per mia tranquillità, mi sono sottoposto mercoledì scorso al test per l'HIV, osservando alcuni sintomi abbastanza simili da contagio, ma soltanto lunedì riceverò l'esito. Era in realtà uno scrupolo in più, vista la situazione, soprattutto considerando che, pur avendo rapporti occasionali (sono omosessuale), curo molto la prevenzione di eventuali malattie sessualmente trasmissibili, e sinceramente non attribuisco a qualche caso particolare (e non sono molti!) la possibilità di un contagio.
Chiedo pertanto un parere in merito a tale situazione, ringraziando anticipatamente per la disponibilità, che vorrete usarmi.
Cordialmente



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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente non piu'prorogabile e' la visita specialistica dermatologica per avere una diagnosi senza effettuare terapie alla"cieca" difatti la diagnosi differenziale spazia da allergie da contatto a dermatiti come quella atopica solo per fare un esempio ma tant'altro.Una volta ottenuta la diagnosi le terapie mirate le verranno come conseguenza
Ci tenga informati se lo desidera e cari saluti

Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gent.mo dottore,
ringrazio infinitamente per la risposta e per il tempo, che ha voluto dedicarmi.
Alla luce dell'esito del Test HIV, a cui facevo riferimento e che ho ritirato stamani presso l'MTS del Policlinico di Milano, sono risultato negativo all' HIV, tuttavia positivo al test sulla sifilide. Difatti il medico specialista, che mi ha consegnato l'esito, dopo avermi visitato e osservato la dermatite (sul tronco, sotto i piedi e sul prepuzio), di cui all'oggetto nel primo messaggio, ha osservato essere tipico sintomo di sifilide secondaria (unitamente al linfonodo ingrossato dietro la nuca e all'inguine e al senso di spossatezza diffuso: calcoli che le prime macchie sono comparse attorno alla fine di novembre).
Pertanto la terapia prevede da oggi e per due giorni 2 compresse di Velamox ( 2 volte al giorno) e giovedì l'iniezione di penicillina.
Evidentemente la mia attenzione nei rapporti sessuali, che ho avuto e che circoscrivo ad uno in particolare avuto attorno alla fine di ottobre, non è stata sufficiente (il partner è stato occasionale, e per questo abbiamo usato precauzioni a livello di penetrazione, ma non per quanto riguarda il sesso orale, comunque non completo!).
La mia domanda è la seguente: occorre, a seguito di questo odierno test (tenendo presente che il rapporto "a rischio" è avvenuto a fine ottobre), farne altri a distanza periodica, per verificare l'assoluta negatività?
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
Cordialmente
[#3]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente rientrava proprio in quel tant'altro nel mio primo post la diagnosi ottenuta, comunque a seguito della terapia intrapresa per la sifilide vedrà che le verranno programmati anche i test di controllo periodici.Utile a questo punto monitoraggio più che altro della clinica a livello genitale con esecuzione di test se presenti indicazioni e controllo a distanza di 100 giorni dal rapporto a rischio del test HIV 1/2,anche se le nuove metodologie hanno abbattuto abbastanza il periodo finestra (periodo in cui si possono avere falsi negativi)
Cari saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Ringrazio ancora per la gradita risposta.
Desideravo avere un ultimo parere in merito alla situazione sopra descritta: a seguito di terapia di Velamox e, giovedì scorso, di iniezione su entrambi i glutei di Penicillina, ho potuto notare un miglioramento della situazione, ovvero la scomparsa delle macchie rossastre da tutto il corpo (dovute alla sifilide secondaria, diagnosticata dagli esami del treponema), con conseguente ridimensionamento del linfonodo, cui facevo riferimento nei precedenti messaggi. Restano ancora dei segni visibili di queste sul prepuzio: la mia domanda è circa la normalità o meno di questi segni sui genitali oppure è un decorso normale della malattia, oramai debellata e quindi in fase di estinzione? Mi domandavo se la terapia fosse stata corretta e non frettolosa.
Altro quesito: sono sempre stato natualmente predisposto (specie a seguito di un'enterite, che ho avuto più di 10 anni fa) al colon irritabile, specie in momenti di grande stress. Nel mese di dicembre ho avuto episodi di diarrea (in realtà sono quasi certo di aver avuto una intossicazione alimentare) con dolori di pancia piuttosto forti, che si sono protratti fino ad ora, ovvero fino alla terapia di penicillina.
La situazione ora, a livello intestinale, è decisamente rientrata.
Può essere correlata la cosa? é normale che si verifichi come sintomo della sifilide?Oppure può essere stata un'ennesima enterite?
Ringrazio anticipatamente per la cortese risposta e porgo cordiali saluti.
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Per quanto riguarda la terapia e'corretta,le manifestazioni cutanee vanno visualizzate e monitorate per escludere altri tipi di dermatite come facevo riferimento nel mio primo post che potrebbero essersi sovrapposte.L'enterite potrebbe rientrare in un quadro di colon irritabile ribadendo che se i sintomi persistono una visita gastroenterologica s'impone
Cari saluti