Nevo displastico

Buongiorno Dottore, ho tolto un neo sospetto, sotto consiglio del mio dermatologo.

L' esame istologico riporta il seguente esito:
"neo melanocitico composto lentigginoso con dispasia severa e in regressione.
margini di resenzione chirurgica esenti da alterazioni"

Consideri che in famiglia ad un mio parente di primo grado gli è stato diagnosticato un melanoma.

Ecco, diciamo che non mi sento tanto sereno, anche se il mio dermatologo mi ha detto di stare tranquillo e di non fare altre indagini.

Il mio problema è: dovrei fare altre indagini per scongiurare il peggio, che, se non fatte, in un prossimo futuro, potrebbero essere ormai inutili?

Grazie
[#1]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Sono in accordo con il suo dermatologo: gli faccia i complimenti per aver individuato un nevo che probabilmente sarebbe divenuto in futuro un melanoma e che ora necessita solo di controlli (visite dermatologiche) periodici

saluti a lei

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore, per la sua tempestiva risposta. Quindi posso escludere che si tratta di un melanoma.
Mi scusi, ma non capisco perchè se è stato tolto, devo continuare a controllarlo?

Grazie
[#3]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Il controllo va fatto sui restanti!
Saluti ancora!
[#4]
dopo
Utente
Utente
Infatti, Dottore, era quello che pensavo.
Ma vorrei approfittare della sua gentilissima disponibilità, per chiederLe a quando posso programmare le prossime visite. Il mio medico l' ha rinviata ad un anno.
Credo di essere un soggetto che potrebbe essere soggetto a questi rischi, anche se gli altri nei (non sono tanti) sono ancora piccoli e normali.
Invece ho molte macchie (tipo lentigginose) sulle spalle, segno di scottature solari prese in passato.
Sicuramente, avendo la pelle chiara, devo preoccuparmi di non espormi troppo al sole, specie in estate a mare.

Comunque, La ringrazio nuovamente per il suo prezioso appoggio.
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
si affidi al prossimo consulto prestabilito dal dermatologo: difatti è proprio durante la visita che si stabilisce in base al caso al paziente e al fototipo i prossimi controlli

ancora saluti!
[#6]
dopo
Utente
Utente
Farò come da lei consigliato.
La ringrazio nuovamente.

saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Dott. Laino, mi scusi nuovamente se riapro il consulto, ma vorrei cortesemente chiederLe, se possibile, maggiori chiarimenti sull' esito istologico del neo che ho tolto.

Ho notato, infatti che su altri esiti di altri utenti, il patologo è più presciso, nel senso che inserisce i dettagli sulle dimensioni, sulla composizione cellulare e sulle misure delle resezioni.

Non voglio mettere in dubbio la professionalità e la competenza di chi ha eseguito le analisi sul mio nevo, ma mi permetta di avere alcune perplessità sulla superficialità dell' esito.

E poi, secondo lei, non sarebbe il caso che mi sottoponessi ad un allargamento chirurgico dell' area compromessa?

Vorrei consultarmi con il mio dermatologo, ma non so se i miei dubbi hanno ragione di esistere.

La ringrazio nuovamente.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Dottore buongiorno, e mi scusi nuovamente, avrei bisogno gentilmente della sua opinione circa il mio ultimo quesito, se non è ovviamente un problema.

Grazie
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Le dico brevemente:

da qui non posso fornire alcuna valutazione se non orientativa e generale.

La informo per sua utilità che lei può - in suo diritto - farsi consegnare i vetrini istologici e il blocchetto del pezzo asportato e recarsi nella sede a lei più consona per un ulteriore parere dermopatologico.

Questo è il massimo che si può fare: ne parli con il suo dermatologo comunicando i suoi timori, sono sicuro che la comprenderà

cari saluti
[#10]
dopo
Utente
Utente
grazie mille.

saluti

[#11]
dopo
Utente
Utente
Dottore Laino, rieccomi; sono stato nuovamente dal mio dermatologo al quale ho riferito le mie perplessità. Riconosco di essere un pò esagerato e , ma avrei necessità di avere altre spiegazioni, essendo purtroppo,di natura,una persona attenta e ansiosa (aimè) e per questo chiedo un pò della sua preziosa disponibilità e pasienza.
Il referto istologico parlando di displasia severa con regressione, non potrebbe alludere ad un melanoma, specialmente per l' ultimo termine?
Credo che casi come il mio ce n' è siano pochi, per parlare di begninità, nel senso che questi casi sono di quelli che lasciano molta soggettività di giudizio.
Come le avevo accennato prima, vorrei andare oltre, eventualmente con una radicalizzazione, se sono ancora in tempo.
Però non sono un dottore e le uniche conoscenze che ho, sono quelle assorbite da internet, in questi giorni cercando e ricercando notizie; so che questo modo d' informarsi non è la cosa migliore, perchè non fa altro che peggiorare le cose.

Lei già mi ha riassicurato, ed ha fatto tanto, ma vorrei più chiarimenti, se possibile a queste mie perplessità.

Inoltre ho notato che la cicatrice dell' intervento mi fa male, come se bruciasse.

Grazie di nuovo per la sua comprensione.
[#12]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Non pensi alla cicatrice.

I suoi dubbi sono realisticamente verosimili, perché la regressione parla di cose che non possono essere più valutate; le aree circostanti pero' descrivono un nevo displastico (cellule comunque benigne).

Sono certo che il suo dermatologo sia stati chiaro e certissimo che sappia come valutare e tutelare la sua salute!
[#13]
dopo
Utente
Utente
Scusi dottore, ma non riesco a comprendere il significato di quello che cerca di dirmi. Potrebbe spiegarmelo in termini più semplici?

Grazie
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Non mi pareva di aver utilizzato terminologie complesse: in poche parole non c'e' motivo di dubitare delle impostazioni del suo dermatologo.
Quindi puo' seguirli con attenzione senza porsi dubbi.

Saluti
[#15]
dopo
Utente
Utente
Scusi Dottore, mi sono espresso male io; non riuscivo ad interpretare la sua frase "la regressione parla di cose che non possono essere più valutate; le aree circostanti pero' descrivono un nevo displastico (cellule comunque benigne)"; in che senso non possono essere più valutate? Quale aree circostanti?
Scusi ma risposta sembra un pò ambigua e del resto anche il referto istologico!

La lesione credevo fosse tutta benigna.

Sono un po confuso, sinceramente.

Grazie

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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
No mi scusi non c'e' nulla di ambiguo nella mia risposta che e' a mio avviso chiarissima: cerco di sintetizzarla di nuovo per sua tranquillità

- aree di regressione: zone non valutabili istologicamente

- margini della zona di regressione: popolata da cellule benigne (le displastiche sono si alterate ma ancora benigno)

Ciò detto la invito a chiarirsi con il suo dermatologo (ricordando che il nostro servizio non puo' essere in ogni modo vincolante) per la sua utilità e non perché ci siano a mio avviso dubbi sul referto e sulle procedure attuate rispetto al caso specifico che descrive un caso di nevo displastico per ciò che posso interpretare in via generale da qui. Altro non e' proprio possibile aggiungere a mio avviso.
Cordialità
[#17]
dopo
Utente
Utente
Dottore, scusi se ho esagerato, ma non era assollutamente mia intenzione arrivare a queste sue leggittime conclusioni. Il fatto e' che volevo avere informazioni più precise su quello che mi aveva detto prima; cioè personalmente non avevo capito la sua risposta, e mi sono permesso, di chiederle maggiori chiarimenti, approffittando oltre della sua professionalità e disponibilità anche del suo lato umano.

Partiamo dal fatto che per me, il termine regressione vuol dire solo cose
brutte, questo è quello che dice internet.

Dottore, con questa ultimo chiarimento che mi ha dato, sto capendo che la regressione può avere luogo anche in senso benigno; cioè la regressione è avvenuta all' interno del nevo ma le cellule ancora presenti in esso, per quanto atipiche che siano, sono benigne. E' giusto il mio ragionamento?

Poi, l' altro giorno ho fatto un' altra visita, e il dermatologo ha rilevato con l' epiminulescenza, 1 nevo atipico giunzionale, 1 nevo giunzionale, e un' altro nevo atipico composto, rinviando il controllo fra sei mesi.

E tutto questo mi preoccupa, perchè ho molte probabilità a mio sfavore.
Inoltre ai miei due fratelli sono stati tolti in passato, nevi con questi caratteristiche.

Tutto qua.

[#18]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
La regressione e' un indice istologico e in parte dermoscopico ma non e' solo appannaggio di lesioni maligne.

Le consiglio di spegnere internet e chiarirsi direttamente con il suo medico ben sapendo che non sono indici sfavorevoli quelli di avere nevi da tenere sotto controllo!

Saluti
[#19]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore, per suo il sostegno e i suoi consigli, i quali mi stanno aiutando a convincermi che con l' asportazione del nevo, ho risolto definitivamente il problema, in quanto ancora innocuo.

Comunque mi sono consultato nuovamente con il mio dermatologo, che continua, nonostante le mie perplessità, a ripetermi di non fare nient' altro.
Mi ha detto anche che questo nevo anche se molto attivo, non è detto con certezza che sarebbe diventato qualcosa di brutto, poteva rimanere anche così, e con la sua rimozione non avrò nessun altro problema, tipo recidive e quant' altro, perchè non era un melanoma, neanche in situ.

Io non dubbito della professionalità del mio dermatologo, ma qualcuno mi ha consigliato di rivolgermi ad un centro specializzato; e mi ha messo un pallino in testa.
ma io personalmente non vedo l'utilità, in quanto penso che c' è anche un referto che scongiura.

Dottore, vorrei chiederle, considerata la sua esperienza, se comunque varrebbe la pena rivolgersi anche ad un centro specializzato.


Dottore, di nuovo un grazie immenso.

Cordiali saluti.
[#20]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Sono d'accordo con il suo dermatologo.
Per il resto e' libera scelta del paziente avere un parere in più che noi e nessuno può mai sconsigliare.
Saluti!
[#21]
dopo
Utente
Utente
Dottore, la ringrazio tantissimo per la sua disponibilità. Oltre ad essere un bravo medico e sicuramente una persona che sa ascoltare il prossimo, a differenza di tantissimi altri.

Un grazie di cuore.

A presto
[#22]
dopo
Utente
Utente
Dottore Buongiorno, vorrei aggiornarla sulla mia situazione, che sembra un po strana.
Di mia spontanea volontà ho contattato l' istopatologo che ha effettuato l' esame isto., il quale, dopo avergli ricordato il referto, mi ha consigliato l' allargamento. Sinceramente ci sono rimasto un pò male, perchè prima il dermatologo e poi il referto escludevano questa ipotesi. Allora ho chiesto le motivazioni di questa sua decisione. L' istopatologo, molto gentile e disponibile, mi ha detto che il protocollo internazionale (forse americano) in questi casi indica questa procedura. Ho chiesto allora se cerano incertezze sulla diagnosi.
Lui mi ha risposto che a suo giudizio le cellule erano molto brutte e che non erano ancora cellule di melanoma. Ho chiesto anche notizie sulla regressione e lui mi ha risposto che era solo superficiale.
Ha detto pure che avrebbe consultato il mio dermatologo per parlargli e che avrebbe aggiunto sul referto una seconda annotazione riportando, probabilmente, il consiglio di radicalizzare la parte lesionata.

Sinceramente, non comprendo questo cambio di idea; prima il referto lascia intendere che tutto è stato risolto, adesso, solo perchè io ho telefonato per scrupolo, è nata questa cosa nuova.

Dott.Laino, mi ero deciso di non disturbarla più, ma le chiedo cortesemente un suo utililissimo parere.

Ancora grazie
[#23]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Gentile Utente,
in attesa della replica del Dott. Laino spero non le dispiaccia se aggiungo un commento a quanto accaduto: siamo di fronte ad un caso piuttosto frequente da qualche anno a questa parte. L'istopatologo per tutelarsi consiglia un atto clinico. Non è un atteggiamento corretto e personalmente lo biasimo a tutti i congressi
1) se si tratta di nevo displastico non è necessario allargamento (viviamo in Italia o, meglio, in Europa)
2) se l'istopatologo ha incertezze deve esprimerle. Attraverso di esse sarà il clinico a decidere il da farsi
3) conviene, in questi casi, richiedere il parere di altri 2 patologi per confutare - eventualmente - il primo referto

Non è tanto sull'atto della radicalizzazione in sé, che chirurgicamente è molto semplice, ma sul discorso filosofico di fondo (che purtroppo sarà destinato a continuare per anni): se tu decidi di radicalizzare hai dei dubbi, se hai dei dubbi trasmetti la possibilità di non escludere altre possibili complicanze, allora devi ammettere la necessità di ecografie, radiografie, ecc...

Si rassegni pensando che il suo non è certo un caso isolato ma che - fortunatamente - non è nemmeno un caso grave.
Cordiali saluti

Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia

[#24]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore, per avermi chiarito un po le cose. Adesso, però non so più come procedere..
[#25]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Dal mio punto di vista - se è così preoccupato - fa leggere il vetro da altri 2 patologi.Se è confermata la diagnosi di nevo displastico può non fare niente. Se vuole fare la radicalizzazione per stare più tranquillo non sarà un centimetro di pelle a cambiare la storia della sua vita. E nemmeno del nevo displastico.
Cordialissimi saluti
[#26]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Brunelli, dopo la sua riflessione, ho voluto chiarirmi con l' istopatologo.
Ho così dimostrato i miei dubbi sul suo modo operandi, e lui, sempre molto disponibile e pasiente, mi ha risposto che l' allargamento è consigliato nei casi di displasia severa per ridurre il campo di cancerizzazione, questo secondo degli studi effettuati dall' università di Boston, nel senso che quando vengono esportate queste lesioni con cellule così attive, conviene allargare il margine di resenzione a 0,5 cm, in modo tale da togliere qualche possibile cellula contaggiata dalla displasia (meglio non mi so spiegare)
Quindi è una precauzione.
Non si tratterebbe, quindi di una incertezza, poichè secondo lui
le cellule non sono ancora maligne e ci troviamo in una situazione di "bord-line" (così l'ha definita), cioè ai limiti, ma ancora benigna. Ho chiesto se pensa ad un melanoma in situ, ma neanche questo.
Comunque adesso invierà al mio dermatologo un appendice al referto, con i suggerimenti da seguire. E forse anche i vetrini.

Domande:
Ma il referto non dovrebbe essere unico, contenendo anche il resto delle informazioni emerse ultimamente?
Ma non bastano i margini di resezione chirurgica esenti da alterazioni?
La radicalizzazione entro quanto tempo va fatta dal primo intervento?
Dovrei indagare anche il linfonodo!!?

Come vedete i dubbi aumentano, e sinceramente vorrei risovere nel modo più corretto e razionale questa situazione.


grazie


[#27]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Arriva anche la mia replica come da lei richiesto:

Diciamo che siamo al 100% della copertura orientativa telematica e dell'accordo fra colleghi in medicitalia.

Il Collega Brunelli ha sintetizzato ciò che il sottoscritto le ha comunicato più volte:

1. il suo dermatologo è il referente primario della sua situazione clinica ed è lui che deve decidere

2. in questi casi, è possibile richiedere i VETRINI ED IL PEZZO ISTOLOGICO per ulteriori indagini dermopatologiche

3. E' vero - anzi VERISSIMO ciò che ha asserito il Dr. Brunelli confutando ciò che le ho ripetuto più volte: in questi casi limite il dermatopatologo deve fornire orientamenti immunopatologici e non clinici, che rimangono in mano al dermatologo - in parole povere l'allargamento deve essere deciso dal clinico che segue il caso.


cosa dovrebbe fare quindi, in virtù della sua situazione? Le fornisco la mia risposta definitiva raccomandandole di prenderla come orientamento non vincolante sui dati che lei ci ha posto (refertazione istopatologica) e seguendo i dettami condivisi:

- in caso di un dubbio da parte dell'istopatologo, si cerca di avere almeno 1 se non 2 pareri dermopatologici (REVISIONE) da parte di altri 2 esperti dermopatologi

Lo faccia in piena libertà (chiedendo un supporto al suo dermatologo su come muoversi) e a seguito di questo si deciderà il da farsi.

Questo nella CERTEZZA che tutti i medici che la seguono stanno facendo BENE il proprio lavoro.

saluti

ci tenga aggiornati
[#28]
dopo
Utente
Utente
Cari amici Dottori, sono in una situazione confusa.
Vi aggiorno su come sto procedendo;
intanto oggi mi incontrerò con un bravo chirurgo plastico al quale esporrò tutta la mia vicenda.
Ho chiesto nuovamente all' istopatologo, che fra l' altro è un esperto e ricercatore nel settore dermatologico, ma lui non ha parlato di dubbi, ha solo sostenuto che nelle displasie severe è consigliabile un allargamenteo ( ma anche qualche altro medico lo sostiene), in base a delle scuole di pensiero.
Lui ha definito la mia lesione come a limite, cioè a confine, ma ancora benigna, ed esclude il melanoma in situ.
Inoltre, mi ha detto che ha inviato al mio dermatologo un integrazione al referto, dove mi ha sintetizzato che ha riportato la necessità di un allargamento (5mm) e il controllo su gli altri nei, scusandosi della leggerezza.
Comunque ho chiesto di farmi avere i vetrini, e lui si è un pò infastidito, come per dire " ma non ti fidi? chiudendomi il telefono? Forse l' ho disturbato troppo! Boh?

Per quanto mi riguarda, attualmente, credo che un allargamento in questo mio caso sia necessario, perchè di qua che si fanno analizzare i vetrini ad altri istopatologi esperti, passerà un pò di tempo, e credo che questo intervento non può più aspettare.

Voi dite che l' istopatologo deve fornire dati immunopatologici e il dermatologo decide se clinicamente bisogna fare altro, ma su alcuni referti l' istopatologo consiglia anche interventi clinici.

In questo momento non voglio, negare i vostri preziosi consigli, ma vorrei trovare un po di fiducia in chi mi sta seguendo.

Se io avessi deciso di affidarmi al referto e non avessi telefonato all' istopatologo, non sarei arrivato a tutto questo, che forse sarebbe potuto essere evitato.

Credo che ad oggi nei casi dei nevi displastici con atipia severa, sia ancora difficile per tutti, anche per i più esperti, interpretare il significato istopatologico, e che quindi sicurezza al 100% non ce n'è.

Grazie




[#29]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, era da un po che non mi facevo sentire.

Vi aggiorno su quello che ho fatto nel frattempo:

ho fatto l' allargamento ed il referto riportava questa diagnosi "sede di cute con sclerosi dermica e residua foglosi cronica".

Ho richiesto i vetrini con il pezzo istologico, che attendo di ricevere per una revisione.

Vi chiedo cortesemente un vostro parere sul fatto che dopo avere fatto l' allargamento e avere ricevuto questo referto, che utilità possa avere una seconda revisione.

Grazie.
[#30]
dopo
Utente
Utente
Scusate, so di essere un po seccante, ma mi farebbe molto piacere ricevere un Vostro cortese parere.

Grazie.
[#31]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Gentile Utente,
Il nostro parere è già stato fornito ampiamente. In Italia noi dermatologi non radicalizziamo un nevo displastico ritenendola cosa inutile. È ovvio l'esito dell'istologico della radicalizzazione essendo la lesione stata tolta per intero ab initio. Non sono ovvie le incertezze: se di nevo displastico si tratta la partita è finita, se dubbi persistono vanno approfonditi magari con un consulto tra diverse figure: in quest'ottica ha molto più senso la revisione del vetro rispetto all'allargamento.
Cordiali saluti
[#32]
dopo
Utente
Utente
Se l' esito sarebbe stato scontato, non capisco allora a cosa serviva la radicalizzazione.
Comunque, ormai i vetrini e il pezzo istologico sono in mio possesso e dovrò decidere se farli analizzare per una seconda revisione o meno.

Ci penserò.

A presto.
[#33]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Utile fare la revisione a questo punto a mio avviso; i dettami della radicalizzazione sono sempre in osservanza di metodiche condivise in ambito internazionale: la nostra esperienza ci porta a dire che in grande percentuale la radicalizzazione è una metodica di tutela che deve essere osservata.

saluti ancora
[#34]
dopo
Utente
Utente
Gent.mi Dott.ri,
credo proprio che a questo punto chiedero' un secondo parere.

Consentitemi però,dopo le ultime vostre risposte, alcune mie riflessioni.

Mi ero convinto inizialmente, che in Italia per le displasie, per quanto gravi possano essere, non è indicato la radicalizzazione, in quanto, essendo lesioni benigne, è un atto privo di utilità.

Però dalla ultima risposta dite pure, a proposito della radicalizzazione, che i protocolli internazionali condividono questa metodica e che la vostra esperienza vi porta a dire che è una metodica di tutela che deve essere osservata.

Scusate, ma non capisco; mi sembra che ci siano un po di contraddizioni: per i nevi displastici In Italia non si consigliano le radicalizzazioni, perchè inutili, però i protocolli internazionali li prevedono e vanno fatte.

Probabilmente ci sono diverse scuole di pensiero che ognuna sostiene le proprie ragioni in base alle esperienze, studi ecc...

Ma chi si trova nella mia situazione, che cerca di fare di tutto per salvaguardarsi, a chi dovrebbe dare ascolto?

Non è un' accusa che voglio farvi, anzi! Fino adesso mi avete solo dato buoni consigli. Ma potete comprendere quanto chi come me si trova in questa situazione, sia un po allo sbando.

Chi dice una cosa, chi invece la nega e ne sostiene un'altra.

Tutte cose che confondono più le idee.



[#35]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, gent.mo Dottore Laino,
volevo aggiornarla sul mio caso.
Ho fatto rifare la revisione dei vetrini e l' esame istologico referta per un pseudomelanoma di Ackerman.
Che differenza c'è tra Nevo con dispalsia severa e pseudomelanoma.

Grazie.
[#36]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Pare una risposta un po' strana: lo pseudomelanoma di Ackerman (termine assolutamente da sostituire con quello di nevo ricorrente) viene refertato quando il nevo ha subito un trattamento che lo abbia parzialmente distrutto, ad esempio uno shaving per biopsiarlo od un trattamento con laser. La parte restante del nevo "ricresce" e questa crescita forma figure sia macroscopiche che istopatologiche che richiamano il melanoma, pur non essendolo. Di qui il termine, che come ripeto proporrei di abolire, di "pseudomelanoma". Forse il suo nevo aveva subito dei traumatismi e per questo motivo appariva "displastico". Comunque si tratta in ogni modo di un referto di benignità che non fa altro che confermare che la partita è chiusa.
Cordiali saluti
[#37]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimi Dottori, vi ringrazio nuovamente per la vostra cortese disponibilità e per la pazienza che avete avuto.

Cordiali saluti.
[#38]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Lo pseudo melanoma di ackermann e' riferito ad una lesione precedentemente trattata o traumatizzata.

Pertanto se così non fosse, proprio non comprendo il tipo di risposta.

Ovviamente lo pseudomelanoma di ackermann e' riferito ad una difficilissima lesione istologica avente però criteri di assoluta benignità.

Facciamo quindi passare questo concetto e stiamo sereni.
Saluti
Melanoma

Il melanoma, o cancro della pelle, è un tumore, spesso molto aggressivo, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).

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