Bruciore in zona perianale

Buongiorno, vi scrivo per chiedervi informazioni riguardo ad un forte bruciore associato a prurito in zona perianale sofferto dalla mia compagna.
Intanto introduco dicendo che lei si trova in una situazione di immunodeficienza in quanto sottoposta a polichemioterapia ABVD (vengono regolarmente somministrati i fattori di crescita).
Prima della comparsa del bruciore oggetto di questo consulto, le è stata diagnosticata una ragade anale e di conseguenza le è stato consigliato l'applicazione di Cicatrene per cercare di risolvere il problema. Dopo alcuni giorni di utilizzo di questo è però subentrato un prurito anale che inizialmente abbiamo pensato fosse dovuto alla continua applicazione del Cicatrene che abbiamo quindi sostituito con il Ruscoroid. Il prurito non è però passato ed un nuovo consulto dal medico ci ha datocome risultato la possibilità di una Candida.A quel punto sono stati somministrati fermenti lattici e Daktarin gel che hanno di fatto risolto il problema.
Dopo poco tempo, per continuare la cura della ragade è stato reiniziato il trattamento con Cicatrene, ma a distanza di breve tempo è comparso un forte bruciore perianale (in particolare più in alto rispetto alla posizione dell'ano), nella cui zona interessata si possono osservare delle piccole bollicine/fiacchette. Questa volta il medico, senza prendere visione della zona ha immediatamente pensato si ritrattasse di Candida e ci ha consigliato la somministrazione ancora di Daktarin gel, Bifido Lactis, Vea Zinco e Pevisone. Nonostante questo, a più di 24 ore di distanza dall'inizio del trattamento, i sintomi non passano. Permane il forte bruciore nella zona perianale, decisamente poco sopportabile.

Quello che vorrei capire con questo consulto è se questo sintomo può essere invece dovuto proprio alla duratura somministrazione del Cicatrene prima e di altre pomate dopo..
Inoltre, c'e' qualcosa che si potrebbe fare per alleviare il bruciore nell'immediato?

Prima di concludere vorrei aggiungere che, a causa degli effetti della chemioterapia, la mia compagna fa anche uso di Laevolac.

Distinti Saluti
[#1]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente sarebbetro necessarie una coprocoltura ,un tampone per miceti e batteri ,test epicutanei per escludere allergie da contatto,visita diretta dello specialista Dermatologo ad escludere una condilomatosi o dermatosi che possono interessare tale area.Naturalmente il tutto sempre deciso da chi ha l'opportunità di effettuare una visita reale
Cari saluti

Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Buongiorno e grazie per la risposta.
Oggi, dopo una visita dell'ematologa che segue la chemioterapia, ci è stata ripresentata ancora una volta l'ipotesi di candida. Alla luce di ciò il medico ha consigliato di non fare più uso di alcuna crema da applicare direttamente sulla zona interessata ed ha invece prescritto 200mg (2 compresse) di DIFLUCAN al giorno per 4/5 giorni consigliandoci inoltre di pulire sempre la zona disinfettandola con garze sterili.

Per ora ci ha anche sconsigliato di eseguire altri controlli a causa del periodo di immunodeficienza e posticiparli ad un mesetto da qui (la terapia è terminata oggi e quindi il periodo dovrebbe essere sufficiente a ristabilire il sistema immunitario).

Il fatto che le creme fin'ora utilizzate non abbiano comportato la completa guarigione, non esclude comunque che sia effettivamente la candida la causa di questo problema?
[#3]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
La diagnosi di infezioni batteriche e/o micotiche (lieviti compresi) si fa attraverso la positività dei tamponi effettuati e la terapia in base ai micogrammi ottenuti
Cari saluti
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