Amare un uomo sposato

Gentili dottori, Vi scrivo, perchè sto vivendo una situazione che per me è diventata veramente difficile. Mi sono innamorata di un uomo sposato col quale lavoro. Inizialmente, nonostante io facessi di tutto per non fargli capire nulla, se n'è accorto lo stesso e mi ha incoraggiata facendomi capire che corrispondeva il mio sentimento. E' passato quasi un anno, in cui ho chiesto delle conferme perchè lui dice di amarmi, ma non vedo da parte sua il trasporto che invece ho io per lui, nè tanto meno trova lo spazio per stare con me, se non al lavoro; si giustifica. dicendo che vuole vivere questa "storia" subordinandola sempre alla sua vita normale da uomo sposato, insomma deve rimanere tutto clandestino, che il sentimento c'è ma non eguaglia il mio... Io da un lato mi sono stancata, e dall'altro lo amo veramente tanto, è un sentimento troppo forte, lo penso sempre, anche la notte e adesso ancor di più visti i problemi; con la ragione dico che è tutto sbagliato, perchè uno che ama fa tante cose che lui non fa, ma col cuore sarei disposta a tutto per lui, anche quando mi tratta male, certe volte mi sento come un oggetto, non mi posso nemmeno lamentare con lui perchè si arrabbia, quasi fosse giusto come si comporta. Ho litigato spesso perchè gli dico che non mi sento amata, ma poi ho paura di perderlo, lo vorrei anche così, ma mi fa stare veramente male. Sto male anche perchè mi sembra di essere entrata in un tunnel e non posso più uscirne; penso: lo lascio, mi faccio forza, ci devo riuscire, ma lavoriamo insieme , lo vedo tutti i giorni, so che soffrirei, .. e quindi soffro in entrambi i casi. Vi ringrazio anticipatamente per la riposta. Cordiali saluti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora, vorrei avere una soluzione da prospettarLe ma purtroppo non ce l'ho.
Mi parli un po' di Lei, a parte questa faccenda, della sua vita, i suoi interessi.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
la sua relazione contiene in sè due livelli di difficoltà:

1- "vivere la distanza "è quella dolorosa condizione che caratteriza le relazioni con uomini sposati , abitata da altalenanza, assenza, grande slancio e grande empatia, ma destruente perchè non contiene in sè prospettive di vita futura.

2- è un uomo con cui lei lavora, quindi anche se dovesse avere la forza ed il coraggio di chiudere, il quotidiano vi renderà intimi e farà da galeotto per una possibile ripresa del sentire.

Le suggerisco un possibile supporto psicologico, sia per conoscersi meglio, che compredere le dinamiche del suo legame.

Saluti ed auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Buongiorno, e intanto grazie per le celeri risposte,
Rispondo alla Dott. Esposito:
Gentile Dottoressa, io sono purtroppo una persona molto sensibile, che ho sofferto molto nella mia vita, per dei fatti spiacevoli, ho ricevuto dall'uomo che mi ha fatto perdere la testa delle attenzioni, sempre iniziali, che mi mancavano , veramente tanto, adesso mi sento come essere caduta in una trappola. Dalle brutte esperienze passate, sono diventata più forte, non ho mai perso il sorriso, sono sempre una persona solare, sono una creativa, che amo l'arte, sono una persona osservatrice, sono più per la sostanza che per la forma, nonostante quest'ultima abbia la sua importanza, e questa situazione, mi fa andare contro me stessa, contro il mio modo di essere e di "ragionare", come fosse una droga, o per lo meno come qualcosa che ha lo stesso effetto e vorrei uscirne.. se sto bene con lui, allora vedo tutto bello, se sto male o ho avuto qualche dicorso acceso, vedo tutto brutto, non ho voglia di fare nulla, ma io non ero così! Grazie sempre dell'attenzione.

Rispondo anche alla Dottoressa Randone:
Gentile Dottoressa, quello che lei ha descritto sulla distanza è esattamente quello che vivo, appunto doloroso, ed è ormai una condizione di ogni giorno, poi volevo chiederle, quando Lei parla, visto che lavoriamo insieme, nel caso in cui io avessi la forza di chiudere, della ripresa del sentire è intesa come ricaduta in tutti i sensi, quindi "tra le sue braccia" o soltanto mia morale e personale? Grazie ancora!
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
a quest'uomo va almeno riconosciuta l'onestà di non illuderla rispetto ad aspettative che lui sa bene di non potere/non volere esaudire (<<vuole vivere questa "storia" subordinandola sempre alla sua vita normale da uomo sposato, insomma deve rimanere tutto clandestino, che il sentimento c'è ma non eguaglia il mio>>).
A mio avviso si tratta di riflettere sul perché Lei è disposta ad accettare questa situazione, che razionalmente comprende come deleteria e senza uscita.
Focalizzi l'attenzione esclusivamente su se stessa, le sue necessità e i suoi desideri e si domandi se è davvero lui che ama.
Si faccia accompagnare nella ricerca di tali risposte da un/a Collega di persona, in modo da ottenere anche il sostegno necessario a mantenere le decisioni prese.

Cari auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora, comprendo perfettamente il Suo stato d'animo e sono consapevole di quanto la sensibilita' Le dia dei momenti belli e altri bruttissimi.
Mi chiedo anche io pero' come la collega Dott.ssa Scalco la ragione della Sua scelta. Perche' ek di una scelta che si tratta. Non necessariamente si tratta di una scelta auto lesionistica, potrebbero esserci delle ragioni assolutamente inconsce che l'hanno attratta. Ragioni che la Sua sfera razionale non vede e che non rIesce a gestire. Anche io quindi La invito a consIderare la possibilita' di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per esplorare queste ragioni inconsapevoli. Forse prenderne coscienza Le consentira' di guardare al Suo rapporto da un altro punto di vista, smettendo di considerarlo una 'droga' di fronte alla quale sentirsi inerme e dipendente!
Cordiali saluti gentile Signora, ci metta al corrente dei Suoi miglioramenti, saremo molto liete di condivIderli con Lei.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentilissime dottoresse, Vi ringrazio ancora delle risposte, sono felice di poter esprimere liberamente ciò che ho nel cuore ed aver ricevuto i Vostri consigli.
Gentile Dottoressa Scalco, Lei ha ragione da vendere, questa domanda me la sono già posta più volte, e forse che dire, tra i due mali sono costretta a scegliere quello minore? L'unica cosa certa, di cui sono sicura è il sentimento che provo per lui, amore forte, come non ho mai amato nessuno,il resto è una conseguenza... "La droga di cui parlo è proprio questa fiamma ardente che ho nel petto per lui"!
Gentile Dottoressa Esposito, non credo neanch'io che sia autolesionismo, ma purtroppo penso che al cuore non si comanda, e che seguirò i vostri consigli, magari anche il tempo mi aiuterà, queste vostre riflessioni, e sarò felice di comunicarVi se migliorerò, lo spero tanto anch'io. Vi saluto e vi auguro una buona domenica ringraziandoVi del tempo dedicatomi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non credo ci sia diferenza tra i due livelli di ricadute........