Dito a martello

Gentili Dottori,
Sono una ragazza di 21 anni e già da quando ne avevo più o meno 13, ho il ricordo di questo mio dito a martello (il secondo del piede destro) che, da sempre, mi causa un disagio psicologico, al punto da non riuscire ad indossare i sandali in estate.
Vorrei tanto fare l'operazione per aggiustarlo, ma al tempo stesso ho una grandissima paura, non essendomi mai sottoposta (fortunamente) ad un intervento chirurgico fino ad ora...
Vorrei sapere TUTTO sull'operazione! E' vero che consiste nel tagliare il tendine? C'è il rischio (se pur minimo) di rimanere paralizzati? E' vero che non è detto che, pur operandomi, il dito torni steso e che potrei andare incontro a infezioni o tumefazioni come ho letto su internet? Ed infine.. anche se posso sembrare esagerata, lo so.. ma c'è un rischio, seppur minimo, di mortalità come in tutte le operazioni chirurgiche? Se fatta presso un ospedale, i tempi di attesa possono essere lunghissimi, tipo un anno?
Attendo una vostra risposta, grazie in anticipo:)
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
A tutte queste domande deve rispondere l'ortopedico che Le prescriverà l'intervento e che Le dovrà spiegare che tecnica userà, quali saranno gli scopi, quali i rischi e le possibili complicazioni, quali le percentuali di successo, ecc.
E' impossibile scrivere qui "tutto sull'operazione". Non so dove abbia letto circa il rischio di rimanere paralizzati (non so come sarebbe possibile), mentre è vero che in tutti gli interventi ci possono essere in varia misura rischi di recidiva, di infezione o anche di morte, e del resto Lei stessa scrive "come in tutte le operazioni chirurgiche".
I tempi di attesa sono diversi da ospedale a ospedale e ovviamente possono essere lunghissimi, anche perché il codice che si attribuisce a un intervento del genere non lo pone sicuramente fra quelli urgenti. E del resto visto che il problema sembra essere esclusivamente estetico, e Lei teme l'intervento, La invito a considerare un supporto psicologico che L'aiutasse ad accettare questo problema.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it