Rapporto con i figli

salve, ho due bambine, la prima di cinque anni, la seconda di due. hanno caratteri completamente opposti. La primogenita, nei primi mesi della piccola non ha mai espresso segni di gelosia. ma all'apparenza nemmeno adesso. Prima dell'arrivo della sorellina era una bambina esemplare: non faceva mai un capriccio, ordinatissima, ascoltava sempre. adesso invece è completamente l'opposto. io lavoro part-time adesso, mentre prima tutta la gionata(sono una commessa). quando sta con me mi chiede quasi sempre di voler andare dalla nonna,con la quale devo ammettere ha trascorso più tempo che con me in passato. però se sta con lei ogni tanto dice "io vorrei che mamma mi abbracciasse di piu" oppure "mamma mi manca". Non so piu come prenderla. Ogni sera, quando vado a prenderla dalla nonna è un conflitto, perche vuole rimanere a dormire la.. . io ho provato a sgridarla, per farle capire che deve ascoltarmi, a metterla in punizione privandola dei cartoni animati... ma sembra che peggiori il suo comportamento. ho provato anche a essere piu "buona", a parlarle. in quel momento sembra ascoltarmi, ma all'occorrenza poi finiscono i buoni propositi. come devo comportarmi? non mi sono mai piaciuti i figli degli altri che agli occhi degli altri sembrano viziati, e adesso mi trovo io in quella situazione, che per me è ingestibile, e che gli altri mi possono dire " se era figlia mia..." Adesso capisco quanto sia difficile essere genitore.potrebbe essere una dimostrazione di gelosia? fa finta di essere tornata indietro con gli anni, nel senso che vuole essere accompagnata in bagno, imboccata, parla da bimba piccola( ha sempre parlato benissimo e autonoma gia a 3 anni!) e per questo la rimprovero di continuo. aiutatemi. grazie
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
concordo pienamente con Lei sul fatto che sia tremendamente complicato e molto faticoso essere genitori.
Ci si ritrova a dover esercitare la propria pazienza come mai prima si era pensato possibile.
Per quanto sia difficile, ritengo che la sua bambina "grande" (che ha però solo 5 anni!) vada aiutata a superare le difficoltà emotive che sta attraversando in questo periodo. Questo non significa che gliele si debba dare tutte vinte, ma che sia necessario trovare un giusto equilibrio tra la severità e il rispetto delle regole e l'ascolto delle sue necessità. Mantenere fermezza le rimanda comunque anche l'idea che voi ci teniate a lei, darle delle regole e dei divieti è in fondo rassicurante, perché le dimostra che ci siete.
Certamente a livello razionale è in grado di comprendere i discorsi che le fate, ma emotivamente magari non riesce ancora a "digerirli".
Se già non succede, provi a ritagliarsi ogni tanto del tempo solo per voi due, facendo insieme cose "da grandi", aiutandola a comprendere nei fatti che non l'ha tradita per la sorellina e che la nuova arrivata è un arricchimento per la famiglia e non un intrusa.
Eventualmente, se la situazione diventasse per Lei davvero troppo pesante e insostenibile, prenda in considerazione l'ipotesi di effettuare qualche colloquio di sostegno alla genitorialità presso un consultorio della sua zona.

Cari auguri a Lei e alle sue donnine.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Non so piu come prenderla

Gentile signora, se ho ben compreso ciò che ci descrive potrebbe assomigliare a:

mia figlia grande "fa i capricci" -> io la sgrido -> lei fa più capricci -> io la sgrido di più

Non conosco la vostra situazione, nè sarebbe possibile tramite un consulto online, ma provo egualmente a fornirle alcuni spunti di riflessione.

Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, il comportamento è regolato da ciò che accade prima e ciò che accade dopo. Questo vuol dire che ci sono situazioni in cui tendono a verificarsi più spesso alcuni comportamenti, e che le conseguenze di questi comportamenti possono rappresentare dei premi o delle punizioni.

Fin qui, sembra tutto lineare. Ma ora ci complichiamo un pò la vita.

A volte, quello che riteniamo essere una punizione, in realtà somiglia molto di più ad un premio. La sgridata potrebbe essere un modo di fornire alla sua bambina attenzioni, e questo, a sua volta, può paradossalmente incrementare i comportamenti problematici.

>>ho provato anche a essere piu "buona", a parlarle. in quel momento sembra ascoltarmi, ma all'occorrenza poi finiscono i buoni propositi

Quando lei prova a "parlarle" il comportamento in quel momento migliora. A volte tendiamo a dare per scontato che i bambini "ragionino" in modo astratto come noi, mentre quando sono piccoli il loro ragionamento è molto più ancorato ai "fatti" ed alle conseguenze visibili che non ai concetti astratti ("giusto/sbagliato", "bene/male" etc.).

Quando lei rimprovera la sua piccola, le fornisce un modello di comportamento alternativo da premiare? Cioè: "questo non si fa perchè succede questo: fai cosà, e succede quest'altro, brava!". Molto spesso, i premi funzionano mooolto meglio delle punizioni, e lasciano sia i genitori che i figli molto più sereni e soddisfatti.

>>io lavoro part-time adesso, mentre prima tutta la gionata(sono una commessa). quando sta con me mi chiede quasi sempre di voler andare dalla nonna,con la quale devo ammettere ha trascorso più tempo che con me in passato

Forse, potrebbe chiarirsi un pò le idee in merito alla qualità (e non alla quantità) del tempo che trascorre con la sua piccola. Giocate insieme? Fate attività, o qualche lavoretto?

>>non mi sono mai piaciuti i figli degli altri che agli occhi degli altri sembrano viziati

Questo è un altro problema: potrebbe avere a che fare con l'idea che gli altri potrebbero giudicare male il comportamento della sua bambina e, di conseguenza, le sue capacità di genitore. Se si riconosce in questa ipotesi, valuti bene se le conviene davvero dare un qualche peso al giudizio degli altri, perchè potrebbe condizionare le sue emozioni negativamente (ad esempio, potrebbe indurle maggiore ansia se la sua bambina "fa i capricci" in pubblico e quindi aumentare eventualmente la sua rabbia).

Le segnalo il link ad un MinForma che ho scritto sull'argomento:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/987-mio-figlio-non-mi-ascolta-alcune-indicazioni-psico-educative.html

Se proprio non riuscisse a venirne a capo, non escluda la possibilità di rivolgersi ad uno specialista esperto nel parent training, ovvero in quei percorsi che aiutano i genitori in difficoltà a gestire situazioni problematiche in modo più efficace.

Un'ultima considerazione: il papà della bambina che ruolo ha?
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dopo
Utente
Utente
grazie mille per avermi risposto. Effettivamente forse le attenzioni nei suoi confronti sono minori rispetto a prima che c'era solo lei. per quanto riguarda il rimproverarla davanti a persone estranee, sia io che il padre evitiamo di fare scenate, preferiamo farla in privato. il papa è molto presente, severo quando serve, ma entrambe cerchiamo di ripagare le sue "buone azioni". un ultimo consiglio: oggi sarebbe dovuta andare ad una festa in maschera, carnevale in ritardo. ieri sera pero a casa di amici ha fatto i capricci perchè non voleva ritirarsi e cosi è rimasta a dormire dalla nonna, perchè abbiamo voluto evitare scenate (si butta per terra, piange lamentandosi, urla) a casa di altri. così per convincerla le ho ricordato che se faceva la brava e non faceva capricci oggi poi sarebbe andata alla festa in maschera. ma lei imperterrita ha continuato. per troncare la scenata gliel'ho data "vinta" ma le ho detto che poteva dimenticarsi a quel punto la festa. Oggi come dovrò comportarmi? devo privarla? e la sorella devo mandarla? deve sapere che lei non va ma la sorella no? o a questo punto non mandare tutte e due?
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>il papa è molto presente

Bene, è molto importante che entrambi i genitori siano presenti e d'accordo

>>per quanto riguarda il rimproverarla davanti a persone estranee, sia io che il padre evitiamo di fare scenate, preferiamo farla in privato

Se ci pensa, questo può implicare "rimproveri in differita", magari dopo qualche ora dalla "monelleria", e quindi inefficaci!

>>entrambe cerchiamo di ripagare le sue "buone azioni"

Quindi lodate il suo comportamento quando è corretto, molto bene. Valorizzare i punti di forza è spesso più utile di "correggere" gli aspetti problematici!

>>Ieri sera pero a casa di amici ha fatto i capricci perchè non voleva ritirarsi e cosi è rimasta a dormire dalla nonna, perchè abbiamo voluto evitare scenate (si butta per terra, piange lamentandosi, urla) a casa di altri
>>per troncare la scenata gliel'ho data "vinta" ma le ho detto che poteva dimenticarsi a quel punto la festa

Ok, provi a riflettere su quanto è accaduto. Che messaggio avete trasmesso alla bambina con il vostro comportamento? Cosa vi ha spinto a scegliere questa strategia?

>>le ho ricordato che se faceva la brava e non faceva capricci oggi poi sarebbe andata alla festa in maschera

Questo è un atteggiamento comprensibile, ma presenta degli inconvenienti. Sarebbe un pò come dire: "Se ti comporti bene, ti premio". Il rischio è che si verifichi esattamente quello che è successo a voi: ora cosa fare? Punire il giorno dopo una bambina così piccola per quello che ha fatto la sera prima o mostrarsi incoerenti?
E poi: è disposta a "pagare" sua figlia per comportarsi bene?

>>Oggi come dovrò comportarmi? devo privarla? e la sorella devo mandarla? deve sapere che lei non va ma la sorella no? o a questo punto non mandare tutte e due?

E' una domanda interessante, ma mi sembra un falso problema. Più che preoccuparsi di questo, forse, potrebbe cominciare a mettere in discussione alcune strategie educative che mettete in atto ("dargliela vinta" per paura delle scenate, punire "in differita", minacciare, anche se in modo non violento).