Blocco nel rispondere al citofono o al telefono

Salve! Da diversi anni ho un problema che a periodi va e viene...premettendo che sono un tipo ansioso e che da piccola avevo qualche problema di balbuzia (adesso è raro), mi capita che se suonano al citofono non riesco a dire "Chi è" oppure "Pronto" al telefono...è come se fossi bloccata. Non riesco a meno che non vi siano persone accanto a me e dunque nell'imbarazzo, seppur non subito, rispondo magari aggiungendo un "Si, pronto". La stessa cosa mi capita quando invece devo dire il mio nome al citofono...non riesco e dico "Apri" ma ultimamente neanche Apri esce dalla mia bocca. Non so come spiegarlo, ma è qualcosa di strano e ripeto che da parecchi mesi mi era passato, non totalmente (nel senso che al citofono ho sempre risposto con Apri, oppure formulando una frase, ma mai col mio nome come risposta secca) però al telefono tra "si, pronto" o direttamente "pronto" riuscivo e anche a dire "chi è"al citofono riuscivo sempre ... anche adesso a volte riesco! Insomma è un pò a caso... Magari se tra 5 minuti suonano al citofono non riesco a dire chi è, mentre la volta successiva può darsi che io riesca (specialmente, ripeto, se c'è qualcuno accanto a me). So benissimo che non riuscirete a darmi una soluzione ma quantomeno vorrei capirci qualcosa...Sono piuttosto stanca di questa situazione. Mi rende nervosa, nervosa con me stessa tra l'altro perchè so bene che dipende soltanto da me! Vi ringrazio
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
credo che l'attenzione vada spostata ben oltre il citofono o il telefono, ma andrebbe inquadrata la sua storia passata( lei parla di problematiche fono articolatorie), di come le ha risolte, del suo livello di autostima, del confronto con gli altri e delle quote d'ansia correlate alle sue difficoltà.
Una consulenza psicologica, sarebbe indicata.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per avermi risposto. Quello che non capisco è perchè questo problema va e viene a periodi? Ultimamente ero piuttosto serena quindi non so adesso a cosa sia dovuto...Comunque io non ho mai pensato ad una consulenza psicologica a dire il vero. Crede sia l'unica cosa da fare? Ed inoltre crede che così il problema sia risolvibile?
[#3]
Dr.ssa Giusi Daniela Ventimiglia Psicologo, Psicoterapeuta 17
"...Mi rende nervosa, nervosa con me stessa tra l'altro perchè so bene che dipende soltanto da me..."

Gentile Utente,
la natura stessa dei sintomi è quella di essere involontari, non dettati dalla volontà, per tale ragione un sintomo non può dipendere soltanto da la sua decisione di averlo o meno. Comprendo la sua frustrazione, sembrerebbe che il problema che espone sia disturbante per la sua vita quotidiana e per tale motivo concordo nell'indicare una possibile consulenza psicologica.

Dr.ssa Giusi Daniela Ventimiglia
www.giusiventimiglia.altervista.org

[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Credo che sia una strada possibile da intraprendere.
Ma se non ci aveva pensato, perche' ha scritto in psicologia?
[#5]
dopo
Utente
Utente
Boh...forse perchè non ne ho mai parlato con nessuno e volevo dirlo a qualcuno che potesse darmi un consiglio professionale.
[#6]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
La sessione e' infatti quella giusta.
Il consiglio o meglio suggerimento terapeutico, e' quello di effettuare una prima consulenza e poi di valutare se e' il caso di intraprendere una psicoterapia.
Saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Il mio problema persiste... per un mesetto sembrava andare meglio ma adesso sta peggiorando! Telefono e citofono mi bloccano la lingua ed inizio a sudare freddo tanto che poi metto giù senza aver risposto. Ed inoltre sto avendo difficoltà a rispondere anche quando ad esempio mia madre mi chiama dalla cucina ed io devo dire un semplice "dimmi oppure si" oppure se bussano alla porta ho difficoltà a dire "avanti" pur provandoci la mia voce non viene fuori. Non so proprio da cosa possa dipendere. Nelle discussioni fatte di presenza non ho difficoltà alcuna. Parlo tranquillamente o al massimo dipende dalla situazione (ad esempio in sede di esame) mi agito un po' e la mia voce trema all'inizio ma poi passa subito. Quindi non riesco a capire... Comunque volevo sapere se in questi casi bisogna rivolgersi ad uno psicologo o se c'è qualcuno di più indicato. Vorrei risolvere quanto prima questo problema. Ho capito che da sola non posso farcela. Vi sarei grata se potreste indicarmi a quale categoria di medici dovrei rivolgermi così da cercare il più vicino alla mia zona.
Cordiali saluti
[#8]
dopo
Utente
Utente
Dimenticavo: volevo sottolineare che questo problema non è continuo. Se ho persone dinanzi a me e squilla il telefono o il citofono io riesco a dire chi è o pronto... Il problema si presenta quando sono da sola, tipo adesso che sono a casa ed ha appena chiamato una mia amica e prima di riuscire a rispondere ho dovuto mettere giù due volte, dandole poi come scusa che il cellulare non prendeva bene! Capite che non posso andare avanti così...
Grazie ancora.
[#9]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

ti era già stato suggerito uno psicologo. Potrebbe infatti trattarsi di un disturbo generato e mantenuto dall'ansia e sarebbe opportuno comprenderlo bene con lo specialista.

Sei stata brava ad intercettare che questa situazione si verifica solo se sei da sola, ma ritengo che ci siano altri fattori da considerare per meglio delineare la situazione.

E' chiaro che da qui non possiamo aiutarti oltre, perchè non è possibile.

Però tra le indicazioni posso certamente suggerirti uno psicologo psicoterapeuta, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale: magari con una desensibilizzazione allo stimolo che crea ansia e nervosismo sarà possibile eliminare tale spiacevole sintomo. Però la valutazione di persona è imprescindibile.

Magari aggiornaci dopo aver fatto il primo colloquio con lo psicologo.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#10]
dopo
Utente
Utente
Conosce qualche suo collega a Catania? Non so proprio a chi rivolgermi
[#11]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile utente,
può cercare nell'elenco dei professionisti qui su medicitalia, oppure presso l'ordine professionale a questo link
http://www.ordinepsicologisicilia.it/albo-iscritti


Cordialmente,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#12]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Puoi anche dare un'occhiata qui:

http://www.aiamc.it/soci-e-terapeuti/cerca-psicoterapeuta.html

Saluti,
[#13]
dopo
Utente
Utente
Grazie! Ma voi credete che sia un problema che con una terapia si possa risolvere facilmente?
[#14]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

se si tratta di un disturbo d'ansia, ci sono molte prove sull'efficacia di una psicoterapia.

Eventualmente aggiornaci in futuro,
[#15]
dopo
Utente
Utente
Ho fatto un primo colloquio con uno psicologo specializzato in questo settore ma non è servito a nulla :( mi ha consigliato di non trovare vie di fuga, di affrontare il problema ma nulla di più. Io credo di aver bisogno di qualcuno che mi aiuti proprio nella pratica ad affrontare questo problema. E' inutile dirmi che devo provarci, devo rispondere serenamente al tel quando il problema è proprio il non riuscirci. Cosa mi consigliate? A chi potrei rivolgermi?
[#16]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Un colloquio è a stento conoscitivo, nemmeno diagnostico, per ottenere risultati ci vuole tempo, pazienza ed un progetto terapeutico mirato alla sua storia clinica, i consigli non servono a nulla, ancor di più online.
Se si è trovata bene, con il Collega, ritorni da lui e prosegua con le sedute, anche le strutture pubbliche potranno aiutarla a costi più contenuti
[#17]
dopo
Utente
Utente
ma per lo psiciologo è finita lì... non mi ha proposto un percorso terapeutico (come io pensavo e speravo). Mi ha ascoltata e mi ha detto quello che già sapevo e cioè sforzarmi nell'affrontare il problema senza aggirare l'ostacolo (come se fosse facile per me... non avrei avuto bisogno di alcun aiuto se fossi stata in grado di attuare questi consigli)...
[#18]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
" ha ascoltata e mi ha detto quello che già sapevo e cioè sforzarmi nell'affrontare il problema senza aggirare l'ostacolo "
Gentile Signorina,
Non e' questione di volonta' nell' affrontare le cose che la fanno star male, sarebbe troppo semplice e soprattutto riduttivo .
Non siamo in palestra, per cui lei si impegna a fare tre serie di gambe, per esempio, ma si tratta di processi psichici, che dipendono da ben altro dalla volonta'
[#19]
dopo
Utente
Utente
e appunto per questo non credo che i consigli che mi sono stati dati siano utili...anch'io mi ripeto queste frasi ma so che non serve, so che la volontà c'entra ben poco e per questo speravo in un aiuto diverso.
[#20]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

non mi sono chiare alcune cose:

- che diagnosi ha posto il Collega?
- come mai Le ha indicato "mi ha consigliato di non trovare vie di fuga, di affrontare il problema "? Per raggiungere quale obiettivo?
- quali obiettivi avete concordato insieme?
- ci dice che il Collega era specializzato "specializzato in questo settore": scusi, ma in quale settore?
[#21]
dopo
Utente
Utente
- disturbo d'ansia cronicizzato dal fatto che tento sempre ad evitare il problema
- l'obiettivo era quello di eliminare pian piano il disturbo (ovviamente)
- a parte questo obiettivo non abbiamo concordato nient'altro. Come ho già detto ,tutto si è esaurito in quel primo e unico colloquio.
- il settore al quale mi riferivo è la psicoterapia cognitivo-comportamentale...
[#22]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ma il terapeuta Le ha prospettato un percorso di cura per il disturbo? Se sì, quale? Perchè Lei ci parla di... eliminare il disturbo.

Poi, mi capisca, ma sono davvero perplessa da questo caso: eliminare (pian piano!) il disturbo non può essere un obiettivo... questa è una finalità di ogni forma di psicoterapia (=cura della psicopatologia). Per raggiungere questo scopo, posso concordare col pz. degli obiettivi (eventualmente anche sotto-obiettivi oppure obiettivi secondari), raggiungibili e perseguibili, mirati a raggiungere il mio scopo. Se non sono stati fissati grazie all'aiuto dello psicoterapeuta, come si pensa di uscire dall'ansia? Infatti Lei giustamente vorrebbe un terapeuta che concretamente possa aiutarLa...

Diciamo che l'indicazione di evitare di evitare va benissimo, ma qui è Lei che deve farlo, anzi l'unica persona che può farlo. Chiaramente tutta la fatica in una psicoterapia la fa solo il pz, mica il terapeuta. Ora si tratta di capire quali difficoltà incontra Lei se evita di evitare in prima battuta e poi riferirle al terapeuta. Ma è chiaro che la fatica/sforzo deve farlo il pz. Poi, caso mai, ne parlerà in seduta col curante.

Però ancora non mi sono chiare delle cose importanti: il terapeuta Le ha dato la prescrizione di evitare l'evitamento e poi Le ha detto che non c'èpiù bisogno di rivederLa. Giusto?

Infine: "E' inutile dirmi che devo provarci, devo rispondere serenamente al tel quando il problema è proprio il non riuscirci..." Se non prova ad affrontare ciò che Le fa in qualche maniera paura, come pensa di poter superare tale difficoltà? Ha altre idee? Quali?
[#23]
dopo
Utente
Utente
il terapeuta era convinto che non vi fosse bisogno di alcun percorso da intraprendere... bastava non scappare, non trovare vie di fuga (del tipo non rispondo al tel o faccio finta che è caduta la linea), rimanere nel caso in cui non riuscissi a rispondere in quel "silenzio" così che pian piano quel silenzio andava sempre più sfumando fino a scomparire. Io ho provato a farlo ma non riesco... dopo un po' di secondi che rimango in silenzio se ancora non riesco a rispondere metto giù la cornetta. Non è facile spiegarlo. Non so in che modo mi si possa aiutare ma so che questo consiglio non è servito a nulla...il problema persiste senza un minimo miglioramento, anzi! Magari ho bisogno di un medico specializzato in qualche altro settore più adatto al mio caso... non lo so proprio! Per questo chiedo a voi qualche indicazione...
[#24]
dopo
Utente
Utente
Come lei ha ben capito, vorrei un terapeuta che mi aiutasse CONCRETAMENTE.
[#25]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Continuo ad essere perplessa, in quanto -data una prescrizione (se così possiamo definirla...)- è compito del terapeuta (almeno se di orientamento cognitivo-comportamentale) monitorare nel tempo i progressi del pz e aiutare il pz a superare le sue difficoltà.
Però ci tengo a sottolineare che le prescrizioni di un terapeuta cognitivo-comportamentale non sono mai così generiche e decontestualizzate, e neppure gli "obiettivi" (=eliminare il disturbo). E' sempre indispensabile essere chiarissimi col pz sulla diagnosi, sull'eventuale psicoterapia, sul modo di lavorare in psicoterapia, sui risultati che è sensato attenderci da questo lavoro.

Ma se il terapeuta era convinto che non vi fosse bisogno di alcun percorso da intraprendere, non capisco come mai Le ha posto diagnosi di disturbo d'ansia... se non c'è bisogno di una cura, allora non c'è neppure una diagnosi.
Lei che cosa ne pensa? Non pare strano anche a Lei? Voglio dire: se un medico mi diagnostica ad es. un'infezione, non è sensato impostare anche una terapia antibiotica adeguata? Che senso avrebbe comunicarmi che ho un'infezione, se poi mi manda a casa senza alcuna terapia?
[#26]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Come lei ha ben capito, vorrei un terapeuta che mi aiutasse CONCRETAMENTE. "

Stavamo scrivendo insieme...

Ma le mie perplessità sono legate al fatto che la terapia cognitivo-comportamentale è un tipo di psicoterapia molto attiva, prescrittiva, e che concretamente dà indicazioni sui comportamenti più funzionali, ma lavora anche sulle paure che Le impediscono di fare quello che deve fare (qui rispondere al telefono).

Un dubbio è che forse Lei ha trovato un terapeuta inesperto o di altro orientamento...

Il mio suggerimento è di cercarne un altro, dichiarando però che cosa Le serve.

Un cordiale saluto,
[#27]
dopo
Utente
Utente
Guardi non so cosa pensare... magari il terapeuta non ha compreso la mia seria difficoltà nel gestire tali situazioni. Per lui il problema l'avevo creato io...ero io che facendomi prendere sempre più dall'ansia, aggirando l'ostacolo, non ho fatto altro che cronicizzare quello che poi è diventato un problema. Quindi era necessario rimanere in quei silenzi per far svanire pian piano il disturbo... questa era la cura che però, ribadisco, non ha affatto funzionato.
Lei cosa ne pensa del mio problema? E soprattutto sono nella sezione giusta (psicoterapia cognitivo comportamentale)?
[#28]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Per lui il problema l'avevo creato io...ero io che facendomi prendere sempre più dall'ansia, aggirando l'ostacolo, non ho fatto altro che cronicizzare quello che poi è diventato un problema."

Questa spiegazione non è affatto infondata. In altri termini il terapeuta Le sta dicendo che l'ansia si sta sempre più amplificando grazie alle condotte di evitamento.

"Quindi era necessario rimanere in quei silenzi per far svanire pian piano il disturbo... questa era la cura che però, ribadisco, non ha affatto funzionato. "

Da qui non possiamo fare prescrizioni comportamentali, perchè vietate e poco sensate dal momento che non La conosco. Però ciò che mi sembra sensato è o cercare un altro psicoterapeuta o eventualmente tornare dallo stesso e farsi spiegare bene COME poter uscire dall'impasse, segnalando che un solo colloquio senza chiare indicazioni per Lei è insufficiente.

Poi per quanto riguarda la TCC è uno dei trattamenti più efficaci per i disturbi d'ansia. E' chiaro che più una persona si allena, esponendosi alle proprie paure, più diventa abile a superarle, fino a non esserne più schiavo. Le faccio un esempio. Se io faccio un incidente con l'auto e mi spavento molto e, magari in maniera inconsapevole, comincio a non guidare più e mi racconto che sia meglio farmi venire a prendere, usare il taxi o altri mezzi, non uscire (trovando giustificazioni), è chiaro che più passa il tempo e meno avrò voglia di rimettermi alla guida dell'auto perchè nel frattempo la mia paura è cresciuta al punto che io non riesco più a controllarla e mi dico "E' più forte di me", "Non riesco".
Qui però sto contribuendo a creare un problema.
Come ne esco? Avrò bisogno concretamente di confrontarmi con le mie paure, affrontandole e provare a guidare. Non sto dicendo che tornerò immediatamente a guidare in maniera disinvolta, ma gradualmente posso superare le mie difficoltà.

Chiaramente possono esserci anche delle complicazioni sul percorso: se scopro ad es. di avere dei vantaggi da questa situazione (ovvero facendomi accompagnare ho meno responsabilità). Tutto questo però deve essere discusso con il terapeuta.

Un cordiale saluto,