Possibile s. di sjogren, che fare?

Gentile prof,
il mio nome è katia, ho 33 anni e vivo in provincia di Latina (Lazio).
Gradirei ricevere delle informazioni su cosa posso fare per trovare una giusta soluzione alla mia situazione. Da 3 anni sono affetta da stanchezza cronica, fibromialgia, saltuari disordini ormonali (cortisolo, acth) nonché sindrome sicca (o secchezza delle mucose) con sospetto di connettivite mista non ancora documentabile dagli esami del sangue. E' stata azzardata una diagnosi di s. di sjogren in seguito alla presenza di alcuni linfociti nella congiuntiva. Elenco i sintomi : stanchezza cronica persistente anche a riposo, affanno, nausea, cefalea, vertigini, stordimento, tachicardia (dai 108 ai 115 battiti al minuto) pressione quasi sempre stabile 70/110 (poche volte tendente al basso 60/90), dolori muscolari pulsanti con sensazione di forte calore proveniente dall’interno ed infiammazione delle terminazioni nervose con a volte ingrossamento dei linfonodi del collo e delle ascelle, febbricola 37 spesso presente, intensa sensibilità al freddo, secchezza degli occhi con edema palpebrale, secchezza della gola e dell’ intestino (stipsi ostinata), frequente bisogno di urinare, frequenti episodi influenzali ed un episodio di infiammazione della pleura dovuta a secchezza. La cosa che mi preoccupa di più oltre la secchezza della gola, che spesso mi crea difficoltà nel deglutire, è la stipsi ostinata sempre dovuta a secchezza non c'è evacuazione in quanto manca acqua ( presumo che le feci si attacchino alle pareti intestinali invece di scivolare): se non prendo cortisone non risolvo il problema con nessun farmaco o lassativo, ma ultimamente anche assumendo cortisone spesso devo ricorrere a clisteri. Assumo da 2 anni 12,5 mg al giorno di cortone acetato ovviamente associato all’assunzione di molta acqua, ma dato il mio peggioramento, desidererei sapere se ritiene corretta la mia attuale terapia, se esistono al momento terapie più adeguate e quindi più mirate anche se non necessariamente su base cortisonica. Grazie per l'attenzione, conto in una sua risposta.
Distinti saluti, katia.
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Dr. Francescopaolo Cardia Medico internista 15
Cara signora,
Le dico con sincerità che, dal mio punto di vista, non è poissibile, nè mi pare prudente e corretto affrontare, anche solo superficialmente, una situazione così complessa senza poter valutare di persona Lei e i sicuramente numerosi referti delle visite e degli esami che ha già praticato.
Nell'ipotesi di un corteo sintomatologico sostenuto da una patologia su base immunitaria Le consiglio di praticare gli esami del caso in regime di ricovero (individuando nella sua regione una struttura che si occupi in modo specialistico di immunopatologia)e solo successivamente ricevere dei consigli terapeutici per il miglioramento dei suoi sintomi.

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