Deficit immunità umorale

Buon pomeriggio gentili dottori

Vorrei sapere se per una persona che soffre di deficit dell'immunità umorale (e che ogni 5 settimane deve andare all'ospedale a farsi somministrare gli anticorpi) è normale avere una tosse pressoché cronica (tenendo presente che la persona in questione non fuma, non ha mai fumato e non vive con fumatori). Oppure se questa tosse costante potrebbe essere il preludio di qualcosa ben più grave. In altre parole questa tosse può essere ricollegata al deficit del sistema immunitario?

Cordiali saluti
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Dr. Valerio Langella Allergologo, Medico internista, Pneumologo 313 17 31
L'origine della tosse puo' essere di varia origine. Bronchi, naso, effetti collaterali di altri farmaci, reflusso gastro esofageo, allergia (frequente in questa tipologia di pazienti) o anche un fatto nervoso. Non mi preoccuperei di eventuali sviluppi futuri, mi preoccuperei di capire la causa. E' un sintomo, una spia di qualcosa che non va. Deve vedere di risolvere il problema con un medico che conosce il paziente, in grado di fare una diagnosi differenziale su tutte le cause di tosse cronica e cervare poi ovviamente un rimedio.Cordiali saluti.

Dr. VALERIO LANGELLA

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Utente
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Gentile dottore

La persona in questione ha sempre grandi quantità di catarro in gola... potrebbe essere questo che provoca la tosse (che per inciso dura già da molti anni)? Appunto in questi ultimi anni di tosse cronica la persona in questione non ha mai avuto nessun tipo di problema a parte appunto la tosse con molto catarro.
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Inoltre ho anche letto su internet che questa malattia è associata ad un maggior rischio di sviluppare un linfoma. Su alcuni siti internet questo rischio è valutato anche come 100 volte superiore al rischio di ammalarsi della popolazione sana, mentre altrove è scritto che è un rischio molto raro. Lei in qualità di medico informato cosa ne pensa a riguardo? Esiste veramente un rischio così alto?

Cordiali saluti
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Dr. Valerio Langella Allergologo, Medico internista, Pneumologo 313 17 31
La reputo una enorme sciocchezza. Credo però che sia il caso di risolvere il sintomo e combattere la causa. Questo invece lo reputo possibile e doveroso.
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Utente
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MI scusi ma non ho ben capito... ritiene un'enorme sciocchezza il fatto che l'immunodeficienza comune variabile sia associata ad un più alto rischio di linfomi?
Inoltre mi permetto di abusare ancora un poco della sua disponibilità... cosa mi può dire sull'ereditarietà dell'immunodeficienza comune variabile? Quante probabilità ci sono che un discendente erediti tale patologia? E quando si manifesterebbero i primi sintomi? E un'ultima domanda: i soggetti colpiti da questa malattia hanno una speranza di vita inferiore al resto della popolazione?

Ringrazio di cuore
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Dr. Valerio Langella Allergologo, Medico internista, Pneumologo 313 17 31
Chiedo scusa gentile signora, non avevo capito bene la sua domanda, pensavo si riferisse alla tosse continua ed al catarro come meccanismo cronico infiammatorio e eventuale genesi tumorale. Per cio' che riguarda la CVID il maggior rischio di linfoma è dovuto alla presenza di una continua proliferazione delle cellule del sistema immunitario per meccanismi di compenso, con aumento dei fenomeni di mutazione genica e quindi di probabilità di errore e generazione di clone tumorale. Purtroppo questo rischio esiste. E' però un gioco di percentuali e la medicina è fatta di malati e non di numeri. Prevedere è impossibile. l'attenzione, la cura, la terapia sostitutiva e la terapia medica sintomatica garantiscono però una buona qualità di vita ed un'altrettanto auspicabile aspettativa di vita. Non bisogna essere pessimisti o fatalisti, tra l'altro la ricerca fa progressi in questo campo: non ci sostituiremo mai alla natura, non è possibile, ma possiamo adoperarci per ridurre al minimo la patologia, in questo caso importante ma non mortale. Abbia fiducia. Cordiali saluti.
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Utente
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E per quanto riguarda l'ereditarietà? L possibilità che un discendente diretto abbia la malattia sono alte? Quando si manifesterebbero i primi sintomi?
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Dr. Valerio Langella Allergologo, Medico internista, Pneumologo 313 17 31
Gli studi e l'epidemiologia evidenzia notevole eterogeneità delle alterazioni immunitarie riscontrate nei pazienti con CVID.La maggior parte dei pazienti affetti da CVID è rappresentata da casi sporadici. Circa il 25% dei pazienti ha una familiarità positiva per difetto selettivo di IgA. Sono descritte almeno 150 forme diverse di CVID che si differenziano per espressione fenotipica (ovvero per manifestazioni cliniche) ed alterazione genotipica (solo poche sono state caratterizzate). Le stesse alterazioni dei Linfociti sono varie e le alterazioni sono a diverso grado di maturazione di questi ultimi. L'esordio puo' essere già in I/II infanzia, prima viene posta diagnosi, prima si inizia la terapia, piu' migliora la prognosi. Cordiali saluti.

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