Reflusso sintomi sotto sforzo
Da circa un'anno soffro di reflusso gastroesofageo. Inizialmente i sintomi erano lievi, saltuari ed improvvisi: dolore epigastrico forte che più volte mi ha spinto al pronto soccorso per fare un'ecg urgente (forse dovuto alla deformazione professionale "da soccorritore" che faceva montare una buona dose di ansia). Negli ultimi 6 mesi si sono accentuati tanto da spingermi a fare una gastroscopia. Da diagnosi: ernia iatale ed esofagite di secondo grado. Sto seguendo la terapia con cpr di esoprazolo coadiuvato da gaviscon da circa due mesi ma non noto miglioramenti. Ultimamente succede che dopo uno sforzo sia breve che prolungato sento alla bocca dello stomaco come uno sfarfallio (molto simile alle extra sistole) prolungato. Le pulsazioni rimangono normali ma è molto fastidioso. Devo prevedere degli accertamenti cardiologici oppure è un sintomo "normale" nei pazienti affetti da reflusso?? Grazie
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Dr. Alessandro Scuotto
Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo
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Gentile signore,
l'evidenza endoscopica di una esofagite, al contrario del semplice reflusso, prevede una rivalutazione endoscopica dell'infiammazione a distanza di tempo per considerare l'efficacia terapeutica. La terapia inoltre non si avvale soltanto del contributo farmacologico, ma anche di presidi igienico-dietetici che sono in genere così riassunti: astensione dal fumo, eliminazione di alimenti favorenti il reflusso (menta, cioccolato, grassi, bevande gasate...), sollevamento della parte di testa del letto di circa venti centimetri (non semplice incremento del numero di guanciali), evitamento di costrizioni addominali (cinture strette in vita, sforzi fisici...).
Per quel che riguarda la valutazione sul piano cardiaco può essere indicato, previa consultazione con il cardiologo, un Holter 24h.
Codiali saluti.
l'evidenza endoscopica di una esofagite, al contrario del semplice reflusso, prevede una rivalutazione endoscopica dell'infiammazione a distanza di tempo per considerare l'efficacia terapeutica. La terapia inoltre non si avvale soltanto del contributo farmacologico, ma anche di presidi igienico-dietetici che sono in genere così riassunti: astensione dal fumo, eliminazione di alimenti favorenti il reflusso (menta, cioccolato, grassi, bevande gasate...), sollevamento della parte di testa del letto di circa venti centimetri (non semplice incremento del numero di guanciali), evitamento di costrizioni addominali (cinture strette in vita, sforzi fisici...).
Per quel che riguarda la valutazione sul piano cardiaco può essere indicato, previa consultazione con il cardiologo, un Holter 24h.
Codiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.2k visite dal 11/02/2008.
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