Paura test hiv

Buongiorno, cercherò di esprimere brevemente la mia problematica. Circa 7 anni fa ho avuto il mio primo rapporto sessuale con l'allora mio ragazzo, senza preservativo, perchè assumevo anticoncezionale. Lui mi aveva comunque tranquillizato dicendomi che era stato donatore avis (poi non più a causa di patologie tiroidee) e mi sono fidata. La storia è durata poco purtroppo (1 mese circa) e ognuno ha preso la sua strada. Poco dopo ho incontrato il mio attuale ragazzo e anche con lui ho sempre avuto rapporti non protetti. La faccio breve: leggendo che il periodo di latenza del virus hiv puà essere anche superiore a 10 anni, dopo un pà di titubanza ho deciso di fare il test proprio ieri e andrò a ritirare il risultato fra una settimana, ma ora sono terrorizzata, non so perchè ma vivo in ansia. Mi chiedo se ho fatto bene? e se uscisse positivo? i rapporti tenuti potrebbero essere considerati " a rischio"? (temo più per il primo ragazzo, anche se ho saputo che si è spostao e una volta quando gli avevo manifetsato i miei timori mi aveva risposto se ero fuori a pensare una cosa del genere....) c'è probabilità di falsi positivi con necessità di rifare il test (aspettare ancora mi logorerebbe! Per epatite b (mio attuale ragazzo è portatore sano) sono vaccinata, per la C ho già fatto controlli e tutto ok. Aspetto un vostro gentile conforto o suggerimentio su come affrontare questa attesa. Grazie sin d'ora per la vostra disponibilità.
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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 327 8
Gentile signora, la probabilità di trasmissione del virus in questione è legata alla frequenza dei comportamenti a rischio, quali l'uso di aghi infetti, promiscuità sessuale con specifiche categorie, come ad esempio la frequentazione di "viados" o prostitute, dove il fattore di rischio è l'alta frequenza di rapporti con elevata promiscuità. Se dunque il suo ex fidanzato non rientra in queste categorie la probabilità è piuttosto remota. Se poi in sette anni non ha avuto alcun segno da insospettirla (per es. infezioni di organi interni persistenti) la probabilità è ancora più remota. Pertanto la cosa più semplice da fare è ritirare il test e fugare i dubbi.
Se posso rilevare un'osservazione, direi che il punto, è piuttosto come quella relazione sia stata elaborata, apparentemente in maniera parziale, verosimilmente alla base del dell'attuale malessere.

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

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dopo
Utente
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Caro Dottore,
La ringrazio per la risposta e accetto di buon grado la Sua osservazione. Effetivamente credo anch'io che questa ansia apparentemente immotivata possa essere lo specchio di un disagio più profondo, magari legato alla prima relazione, la cui fino forse non ho mai realmente accettato o comunque rielaborato adeguatamente ed è probabile che io abbia bisogno di specialisti di ben altra natura per riuscirci. Forse questo episodio mi spingerà a chiedere il consulto di uno specialista adatto. Grazie ancora.
Cordialità
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