Depressione come aiutare lui e me?

Salve,dopo di 2 anni di rapporto,una settimana fa il mio compagno ha voluto mettere un punto alla nostra storia in un momento per lui molto difficile. Nel giro di un mese infatti è cambiato profondamente.La morte improvvisa del marito della sua migliore amica (che le ha riportato alla mente il padre morto 10 anni fa) e problemi di salute lo hanno piano piano portato in un baratro che sembra senza fine.Da un giorno all'altro ha smesso di ridere,ha smesso di entusiasmarsi per qualsiasi cosa,dice che la sua vita non ha più senso,che non è mai stato felice.Ha accantonato tutti i suoi hobby, a lavoro continua ad andare ma,parole sue "fa uno sforzo incredibile,non ha più voglia di prendersi cura di stesso e anche il semplice pettinarsi le risulta faticosissimo.
Una settimana fa ha deciso di lasciarmi,glaciale come non mai,non volevamo neanche che lo abbracciassi,anzi diceva di stare meglio.Da allora non ho più avuto contatti con lui,so notizie da sua madre,con cui mi sento giornalmente e mi racconta che sta sempre peggio. Lei gli parla anche di me e lui dice " che non vuole rovinarmi la vita,che non vuole farsi vedere così da me,che anche io mi sono rotta di qst situazione visto che non mi sono fatta più sentire.La situazione poi è degenerata 2 giorni fa. Sua madre mi chiama dicendo che sta malissimo,che dovrei farmi sentire,che ha bisogno di me.
Ma io cosa posso fare?! Con tutto l'amore del mondo io vorrei stargli vicino,ma è lui che mi ha allontanato.E io non so quale strada intraprendere.Qst situazione non è facile neanche per me. Nel frattempo domani ho fissato una visita con una psicologa,per me,spero mi aiuti ad affrontare qst situazione con maggiore serenità.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Ha scelto la strada migliore per cercare di affrontare questa difficile situazione: farsi aiutare a capire meglio se stessa e la relazione con il suo compagno.

E' un passo che dovrebbe riuscire a compiere anche lui, per curare il suo dolore. Ma è una scelta del tutto individuale e, oltre a suggerirla, non si può fare molto di più.

Sono sicura che la psicologa saprà aiutarla a trovare il suo modo per stare vicino alla sofferenza del suo compagno.

Un augurio.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta.In realtá lui è giá da alcuni mesi che va da una consueling,aveva smesso poco prima di cascare in depressione, si sentiva meglio e pensava di essere pronto a interrompere il percorso.Ora però ci è ritornato, e le ha detto di rivolgersi ad uno psicologo,e infatti qst settimana anche lui ha un appuntamento.Anche l anno scorso ebbe una crisi, sicuramente più leggera di qst, che curó con 10 gocce di citolapram al giorno per 4 mesi insieme a qst percorso psicologico.
Il problema è che io non si come interpretate e affrontare qst suo distacco da me.Se è meglio allontanarsi( dopotutto mi ha lasciato) oppure riavvicinarsi come io vorrei e come la sua famiglia mi ha chiesto,vedendo il peggioramento delle sue condiZioni.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Per curare il disturbo psicologico del suo compagno serve uno psicoterapeuta (psicologo o medico specializzato in psicoterapia) ed eventuale adeguata farmacoterapia di supporto.

Lei, invece, dovrà avere pazienza fino a domani.

Non lo dico per essere scortese, ma ha già attivato una risorsa che le sarà sicuramente più utile di ciò che posso genericamente dirle io: vuole mettere 1 ora di dialogo vis a vis contro le poche e superficiali cose di cui possiamo parlare qui?!

E' possibile che il suo compagno si senta talmente male e inadeguato da averla allontanata per punirsi (inconsciamente) o per salvarla dal suo baratro o come "test" per vedere la sua reazione.
Sono tutte supposizioni, ma che non hanno un senso se non sono contestualizzate.

Ha fatto la scelta giusta. La consulenza psicologica è il contesto migliore per cercare di dipanare i suoi dubbi.

Un saluto.
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Utente
Utente
Salve,ieri dopo un mese e mezzo da quando il mio compagno è entrato in depressione siamo stati dallo psichiatra.Gli ha prescritto xanax 5 gocce 3 volte al giorno e il citaloprex (1/2 pasticca per 5 giorni e poi 1 pasticca intera).Inoltre gli avrebbe detto di intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Lui è molto restio a prenderle,dice che non vuole diventare pazzo e che le medicine non lo faranno guarire.Cosa posso fare per aiutarlo a capire che invece qst cura lo farà stare meglio?Ho paura che smetta di lottare....
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentilissima,

il suo compagno teme di diventare pazzo prendendo le medicine ma non evitando di prenderle?
Gli faccia notare il controsenso, e gli dica anche che si tratta di un comune ansiolitico e di un antidepressivo che gli sono stati prescritti solo per il suo bene e (l'antidepressivo) a dosi crescenti, dandogli quindi il tempo di abituarsi all'effetto.

Per quanto riguarda la psicoterapia il consiglio del medico è stato più che opportuno. Cosa ne dice il suo compagno?

Visto che siete andati assieme dallo psichiatra deduco che avete ripreso i contatti.
Com'è cambiata la situazione da quando ci aveva scritto?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Ci siamo riavvicinati domenica scorsa, sono andata a casa sua a sorpresa.È successo tutto molto naturalmente.E da allora sono 4 giorni che ci vediamo tutte le sere e rimango a dormire da lui.Cerco di aiutarlo nel limite del Possibile anche se so che starà meglio solo curandosi.La notte si sveglia, e comincia a pensare dice lui,si preoccupa poi di tutto.Dice che ha da fare mille cose, che la casa sta andando in malora,gli è scaduta la patente e la carta d identità che si deve riprendere ma ha sempre lo sguardo assente, apparte alcuni momenti di lucidità in cui è abbastanza sereno.
Più che altro sono i farmaci ora ha lo angosciano, dice che nn si guarisce con i farmaci, anzi ti drogano e basta. Dice che vuole morire, che non ha più sogni e che si smette di sognare si smette di vivere
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il suo compagno ha ragione a dire che non si guarisce in genere solo con i farmaci, ma questo non significa che non servano.
In ogni caso per ricevere un trattamento adeguato al caso deve iniziare una psicoterapia.
Di questo cosa pensa?
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dopo
Utente
Utente
Per quanto riguarda la psicoterapia è d accordo.Bisona solo trovare una psicoterapeuta brava.La psichiatra in un solo colloquio avrebbe già individuato il focolaio...e anche io e la famiglia avevamo pensatO a ció come fonte di tutti i problemi.Lui è il più grande di 4 fratelli, uno dei quali soffre di epilessia,suo padre è morto Qnd lui aveva 20 anni di una malattia molto lunga e lui ha dovuto fare da padre a suo fratello più piccolo.Diciamo quindi che essendo il fratello maggiore si è sempre fatto carico di tutti i problemi dalla famiglia... E ora tutto ció è tornato a galla....
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Per trovare uno psicoterapeuta potete o rivolgervi ad una struttura pubblica, valutando che possano seguire adeguatamente il suo compagno, o reperire i nominativi di chi opera nella vostra zona presso l'Albo online dell'ordine degli psicologi o fra gli iscritti a questo sito:
www.medicitalia.it/specialisti/Psicologia

In ogni caso quel che conta è che lui sia disposto ad entrare in terapia, il che è imprescindibile per qualunque tipo di intervento.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Se lui è d'accordo ad intraprendere la psicoterapia, vi suggerico di iniziare il più presto possibile questo percorso.
In questo modo lo psichiatra e il terapeuta possono fare rete e la cura farmacologica può diventare argomento di terapia (dubbi, paure...): in questo modo il farmaco diventerebbe parte integrante di un progetto di cura e, potendone parlare, meno preoccupante.

Lo psichiatra non ha suggerito un terapeuta di riferimento?

Come è andata la sua esperienza con la psicologa?
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Utente
Utente
La sua psichiatra è anche psicoterapeutA tuttavia il costo è troppo proibitivo per portarlo avanti per mesi.....Ci dobbiamo attivare infatti a trovare una psicoterapeuta nel più breve tempo possibile...

Per quanto riguarda la mia esperienza io mi trovo mOlto bene con la mia psicoterapeuta....penso sia un appoggio valido in questo momento di trambusto emotivo.Non è facile stare accanto ad una persona che non ha " voglia " di vivere.È come essere limitati nel poter esprimere la propria felicità.
Da una parte sono contenta di essermi riavvicinata dall altra provo sofferenza nel vederlo in qst situazione.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
E' prassi condivisa che i due percorsi terapeutici (farmaco e psico) siano condotti da due professionisti diversi.
Qunidi va bene che cerchiate un altro terapeuta (anche a costi più contenuti).

Non scartate l'idea del Servizio pubblico, nel qual caso la presa in carico sarebbe già in rete ed integrata fra le diverse figure professionali.

Capisco la sua sofferenza e se ha scelto di provare a restargli accanto le sarà sicuramente di aiuto, sia come sostegno sia per una maggiore comprensione della situazione, il lavoro con la psicologa.

Un saluto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Non è facile stare accanto ad una persona che non ha " voglia " di vivere.È come essere limitati nel poter esprimere la propria felicità"

Già, è una situazione difficile e pesante da sopportare.

Mi auguro che il suo compagno inizi quanto prima un lavoro su di sè per stare bene in prima persona e far stare meglio anche chi gli sta vicino.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Oltre alle utili indicazioni fornite dalle colleghe, tenete presente che il costo di una psicoterapia non dev'essere necessariamente alto o proibitivo, può anche essere accessibile.

Leggete questo documento per farvi un'idea di alcuni degli approcci psicoterapeutici più diffusi:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Grazie a tutti per le risposte!! Ieri sera sono stata di nuovo da lui,l ho portato fuori,ma era spento,apatico,mi ha anche detto che il fatto che io fossi felice a essere fuori con lui non andava bene.Ho cercato di distrarlo,abbiamo fatto shopping...ma era molto giù.Tornati a casa prima di dormire mi dice di perdonarlo,che lui non si merita nulla,che è giusto che stia da solo.Stanotte come ogni notte ha dormito poco.Stamani poi non voleva iniziare la cura con il cipralex ma dopo 30 minuti di chiacchierata l ha presa.Conitnua a ripetere che le medicine non gli faranno cambiare vita che deve essere lui stesso a trovare la forza di farlo.E molte volte mi dice che vorrebbe farla finita...Dice sempre che è da solo.E forse in parte è vero...I suoi familiari gli sono vicini ma poi ha solo me...il suo migliore amico ha una famiglia e quindi non è libero molto spesso...gli altri vivono a 30 km di distanza e non mi sembra si preoccupino molto di lui...CI RITROVIAMO quindi sempre io e lui,vorrebbe uscire vedere gente...ma non saprei che altro fare...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quelli che ci riferisce sono discorsi tipici delle persone depresse, non serve che lei pensi se sono veri o non veri perchè in un certo senso è la Depressione a parlare e non il suo compagno.

Quando la terapia inizierà a fare effetto cambierà sia discorsi che visione della propria realtà.
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Utente
Utente
Pur sapendolo è difficile far fronte a qst parole.Denoto poi che tende sempre ad allontanarsi dalle persone che gli vogliono bene, me in primis,sua madre e il suo migliore amico.Vuole vederli, uscire con loro, poi quando tutto è già fissato,sfissa adducendo scuse e poi si lamenta che non li vede mai e che è solo.
Inoltre dice sempre che vuole uscire per nn pensare.Ma non sarebbe alle volte più giusto state a casa, parlare con sua madre e affrontare i problemi che ci sono tra loro?!Invece di uscire e svagarsi e nn affrontando così i problemi?!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Le domande che ci pone indicano anche una certa quota d'ansia da parte sua che potrebbe consigliare, eventualmente, di rivolgersi in prima persona a uno psicologo. Quando in coppia uno dei due sta male, spesso si sta male in due.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"dice sempre che vuole uscire per nn pensare.Ma non sarebbe alle volte più giusto state a casa, parlare con sua madre e affrontare i problemi che ci sono tra loro?!"

Per come ci ha descritto la situazione direi che in questo momento il suo compagno non è in grado di occuparsi della risoluzione dei problemi che ha con i familiari.

Se davvero riuscisse a uscire e a distrarsi un po' non gli farebbe che bene.

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Capisco veramente la sua voglia di aiutare il suo compagno ad uscire da questa sofferenza e apatia, ma il cammino non sarà immediato nè semplice. Inizi a farsi una ragione di questo, altrimenti andrà incontro ad ulteriore frustrazione.

Comunque qualche successo l'ha già ottenuto: ha iniziato la cura farmacologica.

Io la vedo al contrario rispetto a quanto afferma il suo compagno: è vero che dovrà essere lui a cambiare la sua vita, ma le medicine potrebbero dargli la forza per farlo.

Coraggio. Abbiate ancora un po' di pazienza, ma se attivate i percorsi di cura indicati è già l'inizio del cambiamento!

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Utente
Utente
Salve vi volevo aggiornare sugli ultimi fatti.Il mio compagni sta continuando la cura e oggi ha sentito la sua psichiatra che gli ha detto di aumentare il cipralex a 1 pasticca (invece che mezza) e di aumentare a 10 le gocce di xanax la sera (erano 5 5 5 prima).lui gli ha detto che negli ultimi giorni si sentiva lievemente meglio ma la psichiatra gli ha detto che nn dipende dalla medicine perchè è ancora troppo presto.Ora mi ha chiamato tutto agitato perchè nn capisce qst aumento dello xanax!!!
Io gli ho detto che deve fidarsi della psichiatra, perchè noi nn siamo medici e nn possiamo intervenire su certe cose.Conoscendolo ora chiederà pareri a tutti... E gli confonderanno ancoea di più le idee.Inoltre trovo in lui una incapacità a prendere scelte,anche il solo decidere cosa mettere da vestire è un problema.Lui sta continuando ad andare a lavoro, ma ogni mattina mh chiede se andarci o no.
Non voglio essere io a decidere al posto suo.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
La sua risposta è l'unica corretta: si deve fidare del medico.

Posso aggiungere che il trattamento con psicofarmaci prevede un dosaggio graduale sia all'inizio che al termine del trattamento, quindi il medico modifica la posologia sia per arrivare al dosaggio che ritiene opportuno per quello specifico paziente, sia nel corso della terapia in base alla risposta al farmaco.

Per quanto riguarda la psicoterapia, come procede la ricerca?
Insisto sull'importanza della psicoterapia anche perchè così potrà chiedere un parere ad una persona competente (invece di "chiedere in giro") e avere risposte chiarificatorie.
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Utente
Utente
Dovrebbe chiamare oggi il nominativo di una psicoterapeuta....ma anche qui ci sono stati vari tentennamenti.Indeciso fini all ultimo sulla scelta dei vari nominativi che ha trovato " in giro"....
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
L'importante è che fissi quell'appuntamento.

Per quanto riguarda la scelta del professionista, qualche volta, nonostante la competenza e professionalità del terapeuta, può capitare di non trovarsi a proprio agio con quella specifica persona o quel tipo di terapia.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1056-la-relazione-psicoterapeutica.html

Bisogna sentirsi liberi, nel caso, di "provare" con un altro terapeuta.

Tenete presente, però, che se si dovesse presentare un disagio ma non eccessivo, può essere dovuto alla resistenza al cambiamento che la malattia oppone.

Per quanto riguarda il suo ruolo, capisco la sofferenza nel vedere il suo compagno impotente di fronte alla propria vita, ma, se ha deciso di stargli accanto e sostenerlo, in questa fase può essere utile per lui continuare a fare le sue cose anche se la motivazione non è interna ma sostenuta da lei.

Lei sta svolgendo una funzione vicariante a quelle indebolite dalla depressione, contribuendo ad evitare l'eccessivo isolamento del suo compagno.

Con un po' di tempo le terapie daranno i primi risultati. Allora sarà poi lui a doversi rimboccare le maniche per un cambiamento profondo.
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Utente
Utente
Vuole smettere le medicine.Dice che si guarisce anche senza.....
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Ha provato a suggerirgli di chiedere una consulenza su questo sito (ovviamente con un account diverso dal suo)?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
In precedenza non era chiaro, ma ora lei ci dice che sta continuando a lavorare e questo è sicuramente molto positivo perchè significa che sta riuscendo a mantenere gli impegni precedenti al crollo avvenuto di recente.

Avendo appena iniziato la cura è ovvio che questa non stia ancora facendo effetto, ed è altrettanto comprensibile che il suo compagno si senta in grande agitazione per ogni cosa che succede, compreso il passaggio a 10 gocce di Xanax solo alla sera: probabilmente sarà sufficiente fargli leggere il foglietto illustrativo perchè capisca anche da solo che si tratta di una dose veramente bassa, al di sotto della posologia minima contemplata.

Se non se ne convincesse sarebbe utile che gli suggerisse di chiedere un consulto al riguardo in Psichiatria (o che lo facesse lei), piuttosto che chiedere pareri a destra e a manca.

Questo primo periodo è sicuramente il più difficile da affrontare sia per lui sia per tutti voi che gli siete vicini.
Vi occorre molta pazienza e fiducia nel fatto che quando sarà seguito anche dal punto di vista psicologico le cose gradualmente miglioreranno.
[#28]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le vostre risposte.
La prossima volta che lo vedo gli dirò se vuole venire nel forum e porre qualche domanda ai dottori.
Per quanto riguarda il lavoro è vero,mi dice sempre che fa uno sforzo enorme ad andare ma restare a casa gli dico sempre che non va bene,starebbe tutto il giorno a letto e non risolverebbe nulla.Il problema è che il lavoro è uno dei punti critici.Lo odia profondamente e anzi si vorrebbe licenziare.
Ci vuole pazienza avete ragione,noi non possiamo fare altro che stargli vicino e aspettare.

Come faccia una persona a cambiare di punto in bianco così ancora non me ne capacito.Anche il nostro "rapporto" è alquanto strano.Non stiamo insieme eppure ci vediamo tutti i giorni,ci sentiamo tutti i giorni e sente la necessità di avermi accanto.Tuttavia poi spesso cambia atteggiamento dicendomi che IO SONO LA SUA MALATTIA E LUI LA MIA E CHE NON E' GIUSTO QST RAPPORTO.Ma poi puntualmente dopo poche ore ci ritroviamo sul divano abbracciati mentre piange disperato per chissà quale motivo.

Penso che il mio percorso psicoterapeuto mi possa aiutare molto in questa situazione.Perchè spesso le sue parole (del mio compagno) sono alquanto ambigue.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
forse potrebbe essere il caso di prendere in considerazione un colloquio di coppia per valutare insieme l'opportunità di un percorso psicoterapeutico d affrontare insieme e chiarire l'ambivalenza che si sta creando all'interno della vostra relazione.
Si potrebbe pensare anche a colloqui di coppia da avviare parallelamente ai rispettivi percorsi individuali.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
<le sue parole (del mio compagno) sono alquanto ambigue. >

Non potrebbe essere diverso: lui ora è molto confuso, spaventato, demoralizzato.
Vorrebbe farcela da solo e si arrabbia con se stesso per avere bisogno di lei.
Si sente in colpa per essere un peso per gli altri e cerca di allontanarli; ma il supporto di chi gli vuole bene gli è prezioso e gli dà un po' di sicurezza, allora lo cerca. Ma poi gli sembra che nulla abbia un senso e molla tutto.

La consapevolezza che la depressione porta pensieri "senza speranza" la può aiutare a comprenderlo e, comprendendo, a "tollerarlo".

Ma lei non è tenuta a sopportare tanta sofferenza. La sua è una situazione molto difficile e la sua psicoterapia la aiuterà a tenere presente i suoi (di lei) limiti e anche a proteggere se stessa.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Come faccia una persona a cambiare di punto in bianco così ancora non me ne capacito"

Francamente non credo all'ipotesi di un improvviso crollo a fronte dell'assoluta assenza di un precendente malessere: ritengo molto più probabile che il suo compagno avesse già qualche difficoltà o inquietudine che può tranquillamente non aver condiviso con voi o che può non essere stata colta da voi come segno di un non ottimale equilibrio psichico.

In effetti lei ci ha detto che aveva già dei problemi di salute che potrebbero essere stati dovuti ad una condizione depressiva che si stava sviluppando, e che sarebbe comparsa gradualmente anche in assenza dell'evento scatenante:

"La morte improvvisa del marito della sua migliore amica (che le ha riportato alla mente il padre morto 10 anni fa) e problemi di salute lo hanno piano piano portato in un baratro che sembra senza fine"

Lei ci ha inoltre detto questo:

"In realtá lui è giá da alcuni mesi che va da una counseling, aveva smesso poco prima di cascare in depressione, si sentiva meglio e pensava di essere pronto a interrompere il percorso",

il che testimonia che il suo compagno stava già da tempo fronteggiando un significativo malessere e tentando di superarlo ("si sentiva meglio" significa che non stava bene e che stava cercando di riprendersi).
Se le cose stanno come ce le ha riferite purtroppo per lui si è rivolto ad una persona non qualificata che avrebbe dovuto ben guardarsi dall'occuparsi di un uomo che lamentava sintomi depressivi o comunque un disagio che un counselor non è certo nè formato nè autorizzato a trattare, e che è potenzialmente passibile di denuncia per averlo fatto.
[#32]
dopo
Utente
Utente
Salve a tutti,vi ringrazio per le vostre risposte.
Oggi la psichiatra gli ha aumentato di nuovo i dosaggi,siamo passati da 5-5-10 di xanax a 8-8-15 e il cipralex da 1 pasticca a una pasticca e mezza.Gli ha detto che è necessario che li prenda anche se ultimamente lui le ha detto che stava leggermente,ma leggermente meglio.Non vi dico come ha reagito lui.Oggi è stato a lavoro chiuso in bagno a piangere e mi ha detto che ha avuto pensieri brutti per tutto il giorno,che non ce la fa più.
IO gli ho ripetuto che deve seguire le indicazioni della psichiatra e che se aumenta gradatamente è per il suo bene per fare sentire meno gli effetti collaterali.Ho fatto bene? Sono molto preoccupata perché questi pensieri di suicidio li ha spesso anche sabato scorso lo diceva e non so quanto dargli peso.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
È importante che comprenda che non possiamo, da qui, darle le rassicurazioni di cui ha bisogno. Se ha bisogno di supporto psicologico e se è già seguita da una collega, è a lei che deve rivolgere queste domande. Soprattutto se il ragazzo sta avendo pensieri suicidari.

Da qui non possiamo avere la stessa efficacia che di persona e per motivi di prudenza (non vi vediamo nemmeno in faccia, non sappiamo chi siete) non possiamo sbilanciarci più di tanto.

Continuare a confondere i due piani - il virtuale e il reale - non credo sia produttivo.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Carissima,

come avrà capito è importante che prima di tutto entrambi vi fidiate dei professionisti che si stanno occupando di voi e che facciate riferimento e affidamento su di loro.

Per quanto riguarda i pensieri e le minacce di suicidio in particolare la psichiatra deve essere messa al corrente della situazione e, come abbiamo detto, è necessario che il suo compagno inizi quanto prima anche un percorso psicoterapeutico.

Rivolgo ad entrambi i miei migliori auguri,