Massa in addome

Un anno fa a seguito di una visita ginecologica ed ecografia transvaginale mi viene consigliata una RMN delle pelvi e addome inferiore. Il referto recita:
Indissociabile dalla parete antero-laterale sinistra dell'utero e dell'ovaio monolaterale si apprezza una formazione allungata (diametro max ca 9cm) di basso segnale in T1 ed iperintensa in T2 a pareti spesse, queste ultime dopo iniezione ev. di mdc, mostrano evidente enhancement (piosalpinge?)

A seguito di ulteriore visita gin. ed eco si decide per l'intervento in laparoscopia per sactosalpinge. L'intervento si riduce a videolaparoscopia esplorativa, documentata da foto, in quanto nulla viene trovato a livello degli annessi.

A distanza di un anno una TAC addome evidenzia ancora una massa in corrispondenza dell'utero.
Nuova Eco transvag. pelvica e nuova RMN.
Referto dell'eco, effettuata in consapevolezza degli esiti dell'intervento:
Anteriormente all'utero e verso la sede annessiale sx si osserva una formazione solida, disomogenea, irregolare, allungata di circa 105 per 42 mm, detta massa mostra intensa vascolarizzazione al color doppler con flussi a bassa resistenza (RI:0,46) e potrebbe essere di pertinenza intestinale ...
Referto dell'RMN:
In sede parauterinasx si apprezza una formazione di circa 5cm di diametro massimo caratterizzata da struttura prevalentemente fluida delimitata da pareti di irregolare spessore. La lesione riproduce il decorso della salpinge omolaterale risultando indissociabile dalla parete postero-laterale dell'utero e dall'ovaio omolaterale nel cui contesto sono peraltro apprezzabili piccoli follicoli in evoluzione. Non risulta apprezzabile alcun rapporto di continuità tra la lesione suddescritta e le strutture digestive contigue.

Il medico che mi ha richiesto l'eco e l'RMN mi dice di eseguire anche una rettosigmoscopia ed eventuale ecoendoscopia per poi recarmi da un chirurgo con una visione completa.

Ho già effettuato una colonscopia e clisma opaco un anno fa con unico esito: dolicocolon.
Pur dubitando della qualità dei precedenti esami, ho remore a sottopormi di nuovo ad un esame invasivo come la colonscopia.
Fino a che punto essa è necessaria?

L'intervento in video laparoscopia esclude alcunchè a carico dell'utero ed annessi.
Eppure gli esami tendono a diagnosticare qualcosa a carico della salpinge sx.

Di cosa altro potrebbe trattarsi? Quale altra formazione in addome può confondersi con annessi dell'utero?
Mi viene prospettato qualcosa a carico dell'intestino (piccolo o colon?).
Ancora vengo invitata a sottopormi di nuovo a videolaparoscopia esplorativa.
Cosa che non intendo fare se non ho prima una diagnosi più precisa.
[#1]
Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
Penso necessario un ricovero presso una divisione di chirurgia per studiare il caso e poi decidere il corretto trattamento!!

Dr. Roberto Rossi

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio. Ma come è possibile che una videolaparascopia non abbia evidenziato nulla?
[#3]
Dr. Lucio Pennetti Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 1.2k 27
Gentile utente,le difficoltà diagnostiche e la valutazione a distanza non rendono facile una interpretazione plausibile da parte nostra.Comunque desidererei sapere se ha sintomatologia e di che tipo(compresi eventuali disturbi lombari,sciatalgie etc..),se ha eseguito dosaggio dei marcatori e se ci sono alterazioni di altri parametri di laboratorio.Mi sembra di avere capito che si è sottoposta a colonscopia un anno fa e cioè in concomitanza con la prima ecografia praticata a seguito di una visita ginecologica di routine ?Non ha mai avuto problemi di canalizzazione?
Saluti.

Dr. Lucio Pennetti
Specialista chirurgia generale
Specialista chirurgia vascolare
Chirurgia videolaparoscopica

[#4]
dopo
Utente
Utente
La situazione è un po' complessa. Quando ho effettuato eco ed RMN non avvertivo alcun sintomo. Da anni avevo un dolore lombare a destra,il mio medico lo imputava a sciatica.
Mentre attendevo per l'intervento ebbi cambiamenti nelle abitudini intestinali, stitichezza accompagnata da feci caprine. Il mio medico l'imputò a colite. In concomitanza avevo cominciato a sentire come un peso 'oblungo', a volte dolente, a sx dell'ombelico.
Al momento mi capita di avere punti dolenti a sx che tendo ad imputare a stitichezza.
Le feci hanno ripreso la loro forma a salsiccia, ma sono a "pezzi" ed insolitamente morbide. Evacuo ogni 3 o 5 giorni.

Un altro disturbo che ho è che spesso, soprattutto quando mi alzo, sento "urgenza urinaria", poi l'urina emessa è poca.

Mentre attendevo per l'intervento realizzai anche di essere dimagrita improvvisamente. Sono passata da 65 chili a 54 chili in poco tempo. 6 chili li ho persi nella settimana precedente l'intervento, che rinviai, ma il mio medico, ritenendo che tutto fosse dovuto a stress e cattiva alimentazione, mi spinse prima ad eseguire l'intervento, spaventandomi con il rischio di peritonite, e poi eventualmente ad indagare su colon (ho familiarità (padre) con cancro al colon).

Dopo l'intervento, l'astenia e il dimagrimento sono continuati.

Il dosaggio dei marcatori è sempre risultato nei range.
Gli esami di laboratorio sono sempre risultati nella norma, di recente
i G. neutrofili sono risultati al 77% (range 40-75)
ed i Linfociti 17,8% (range 20-50)

La colonscopia fu eseguita a 3 mesi dall'intervento.

Ho eseguito anche gastroscopia. Il referto è:Reflusso bilio-duodeno-gastrico. Gastrite antrale superficiale.

Probabilmente il dimagrimento e l'astenia non hanno nulla a che fare con la massa in addome.

Al momento ho problemi nelle parti alte digestive (esofago e stomaco). Mi auguro solo che non vi siano state sviste da parte dell'operatore della gastroscopia e non abbia patologie più serie.
Grazie per l'attenzione.
[#5]
Dr. Lucio Pennetti Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 1.2k 27
Se la gastroscopia e la colonscopia sono negative,il problema resta la massa pelvica.Con la TC e/o la RM ed eventualmente anche una ecografia endorettale,sempre con il parere del curante,bisogna confermare se la formazione è intraperitoneale o retroperitoneale.Se viene confermata la presenza,ma resta dubbia l'origine,è necessario un intervento esplorativo che in prima istanza è corretto sia videolaparoscopico.La laparotomia esplorativa si prenderà in considerazione soltanto a seguito di insuccesso diagnostico o terapeutico della tecnica miniinvasiva.In qualche modo bisogna venirne a capo.
Saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio.
La disturbo ancora. Spero vorrà rispondermi.
Ma l'intervento dovrebbe avere caratteristiche differenti a seconda se la formazione sia intraperitoneale o retroperitoneale?

La laparoscopia diagnostica a cui sono già stata sottoposta potrebbe essere stata limitativa in quanto eseguita per motivi ginecologici? Una formazione di 9cm non avrebbe dovuto essere comunque individuabile?

Le ultime ecografia ed RMN hanno rilevato anche la "presenza di falda liquida nel Douglas". Cosa che era assente negli esami di un anno fa. Devo preoccuparmi per questa presenza di liquido nel Douglas? Cosa può significare?


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Dr. Lucio Pennetti Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 1.2k 27
Dovendo localizzare la neoformazione,è preferible un accesso anteriore transperitoneale a cui potrebbe seguire quello retroperitoneale ,mediante laparotomia.
A volte per situazioni anatomiche particolari con conseguenti difficoltà di manovra può essere indaginosa l'esplorazione laparoscopica.Per quanto riguarda la falda liquida nel Douglas,indica una condizione reattiva di tipo infiammatorio oppure a scoppio di follicolo.
Saluti

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