Disordine alimentare

Buonasera, innanzitutto vi ringrazio per il servizio che offrite..
Ho un problema di cui mi vergogno molto, mi capita di autoindurmi il vomito dopo mangiato. Da quando ho 14 anni cerco di perdere peso e dopo periodi in cui dimagrisco sistematicamente riprendo qualche chilo, e poi è iniziato il vomito un anno fa. All'inizio era rarissimo se non assente per alcuni periodi, ora mi capita più spesso (quasi mai più di una o due volte a settimana). E non mi abbuffo, basta un pasto più abbondante o qualcosa che non ritengo appropriato e scatto. Mi sforzo di non vomitare se non sono sola a casa ed evito le cene con gli amici per non mangiare cose di cui potrei pentirmi. Ho oscillazioni di peso di circa 7 kg e penso sempre al cibo, ho sempre fame e non sono mai a mio agio. Vorrei cercare aiuto ma non so come, non posso dirlo ai miei genitori, quando ero piccola mia madre era bulimica, in più fa molto caso al peso e credo che si sentirebbe in colpa anche se non è affatto colpa sua.. Volevo dirlo al mio medico ma non ce la faccio nonostante ci abbia pensato, mi vergogno tantissimo anche perché nell'ultimo anno ho avuto qualche problema di salute e continuo ad ammalarmi, e adesso se esco anche con questo temo di seccarla o di prendere della bugiarda, anche perché sono normopeso. Anzi, temo che il mio metabolismo sia addirittura più lento di una volta. Vorrei mangiare serenamente e sentirmi sazia. Mi è ricapitato oggi qualche ora dopo un pasto che era assolutamente regolare (adesso me ne rendo conto), appena rimasta sola, e poco dopo mi è toccato cenare e adesso sto ancora peggio, è una sofferenza fisica e psicologica. Voglio smettere e perdere quei due o tre chili in modo normale ma non so come fare. Nella mia testa ingrasso se mangio ai pasti. E' un problema per cui posso chiedere aiuto? Come devo fare? Grazie in anticipo e scusate se mi sono dilungata.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara ragazza,

i disturbi del comportamento alimentare sono un problema serio e penso proprio che i tuoi genitori capirebbero se ne parlassi con loro, visto che ci dici questo:

"quando ero piccola mia madre era bulimica".

Non pensi che si rendano già conto delle tue oscillazioni di peso e quindi di taglia?
E' oltretutto pssibile che il tuo sia un problema legato all'identificazione con tua madre e al desiderio di trovare il modo di starle vicino.
Tua mamma non si è mai fatta curare?

Non hai proprio mai parlato con nessuno di questo problema?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
gentile utente potrebbe trovare questa lettura interessante

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1121-cibo-e-ossessione-quando-la-malattia-sta-nella-dieta.html

saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile ragazza,

ti suggerisco la lettura di questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Minerva Medina Diaz Psicologo, Psicoterapeuta 27 1


Cara ragazza,

se la vergogna che provi non ti fa parlare né con il tuo medico né con i tuoi genitori sarebbe utile poter parlare almeno con uno psicologo su queste tue difficoltà.

Sono problemi abbastanza frequenti. Ci dici che è dai 14 anni che hai cominciato con questo problema e che è da un anno che è peggiorato con l’autoinduzione del vomito: quanto prima vengono trattati più facile e veloce è superare queste difficoltà. Sei molto giovane e vale proprio la pena di provarci.

“E' un problema per cui posso chiedere aiuto?”Certamente, è molto importante che tu riesca ad avere un rapporto più facile con il cibo e che cominci a conoscere quei vissuti che fanno scattare la tua forte preoccupazione per il peso e il successivo bisogno di vomitare.

“Come devo fare?” Poiché ci hai detto che non te la senti di parlare, almeno per ora, con il tuo medico, puoi rivolgerti all’elenco degli specialisti psicologi che trovi in questo portale e chiedere un consulto per cominciare a parlare.
Coraggio!

Dr.ssa Minerva Medina-Diaz, psicologa
specialista in psicoterapia cognitiva POSTRAZIONALISTA EMDR
www.minervamedina.it

[#5]
dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Salve,
Vi ringrazio tantissimo per la gentilezza e le risposte immediate, gli articoli sono molto interessanti.
Purtroppo non ho mai saputo per certo se mia mamma si sia fatta curare, a un certo punto ha smesso, almeno pare, ma nessuno ne parla. Ho paura che pensino di aver sbagliato tutto con me, non se lo meritano. Non avevo mai parlato con nessuno in assoluto di questo problema e mi sembra di aver fatto uno sforzo enorme, ma capisco l'importanza di parlare anche con le persone della mia vita, magari appena me la sentirò.
Ma è normale vergognarsi così? Ho paura di essere giudicata e considerata stupida per non essere stata capace di evitare questa situazione. Di nuovo, grazie davvero per i consigli e per il Vostro aiuto.
[#6]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' normale vergognarsi, per due motivi:

- i comportamenti che ci hai riferito si allontanano dagli standard astratti che puoi avere in mente circa come "dovresti essere"

- non si tratta di situazioni delle quali le persone parlano volentieri, anche se sono tutt'altro che rare, col risultato che chi le vive pensa di essere l'unico (o quasi) a trovarsi in una condizione simile.

Se poi aggiungiamo che ti stai tenendo tutto dentro per paura di ferire i tuoi genitori è più che comprensibile che il tuo stato d'animo peggiori ulteriormente.
Lo sforzo enorme che hai fatto per iniziare a parlarne a noi è sicuramente molto importante e significa che stai maturando la motivazione necessaria per farti aiutare a risolvere il problema.

A mio avviso è importante che tu ne parli in famiglia sia per condividere quello che stai passando (sempre che, come dicevo, non se ne siano già accorti) sia perchè può essere l'occasione per chiarire un punto poco chiaro della storia famigliare (la bulimia di tua mamma) e per chiedere magari entrambe, tu e tua mamma, un aiuto psicologico.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Il suo problema potrebbe consistere nel vomiting, una sindrome che si evolve a partire da un quadro bulimico per poi prendere una via propria:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/274-il-disturbo-da-vomiting.html

Nel vomiting l'atto del mangiare non è più centrale, come nella bulimia, ma secondario, dato che serve per poi vomitare.

Come altri disturbi alimentari esso può risentire di una vita affettiva e relazionale povera o insoddisfacente.

Dovrebbe rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta per le valutazioni del caso. Una delle forme di terapia che dispone di protocolli di cura specifici per questo disturbo è la terapia breve strategica.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#8]
dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Buonasera, non voglio contraddire il dr. Santonocito che sicuramente ne sa molto più di me, e non saprei dare un nome al mio problema, ma ci tenevo a specificare che non credo di mangiare per poter vomitare. Non ne traggo assolutamente piacere, anzi è terribile, temo la volta in cui ricapiterà e ogni volta mi riprometto di non farlo mai più. Sono spinta dal senso di colpa e sto peggio di prima in tutti i sensi, ma mi sento costretta quando sgarro perché so che poi non mi piacerò e non piacerò agli altri. Almeno quando non sono sola mi sento in qualche modo esposta e cerco di controllarmi. Vorrei riuscire a mangiare ciò che voglio in modo normale e senza dannarmi l'anima. Ci sono centri per questo? Cosa succederà se mi rivolgo a un centro? Grazie.
[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Meglio così, in tal caso è possibile che l'atto del vomitare non sia ancora arrivato alla fase in cui diventa piacere, e che quindi sia più facile da correggere. Tuttavia ha lo stesso l'aspetto di una compulsione, cioè un bisogno di compierlo contro la sua volontà.

Prima di rivolgersi a un centro potrebbe essere indicato sentire un parere psicologico; stante le sue ultime precisazioni non è detto si tratti di un disturbo di gravità tale da rendere necessario un ricovero.
[#10]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

nella sua città ci sono centri a cui potersi rivolgere per parlare del suo disagio; credo tuttavia che la strada migliore da percorrere sia quella di superare questo suo timore di condividere il suo disagio con la sua famiglia.

Sua madre saprà certamente come accogliere il suo problema e, credo, che in questo potrebbe essere assai facilitante il fatto che anche lei ha sofferto in passato di un disordine alimentare.

Il sostegno della famiglia è importante per poter superare con successo questo problema e forse il consulto preliminare con uno psicologo psicoterapeuta potrebbe essere la soluzione migliore per decidere come procedere.


Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#11]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
In aggiunta a quanto già detto, può valutare la possibilità di far leggere questo suo consulto a sua madre; potrebbe essere un modo più semplice per condividere il suo problema superando la vergogna e il disagio di dovergliene parlare direttamente a voce.

Un caro saluto
[#12]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
I disturbi del compirtameno oro-alimentare, necessitano di diagnosi esatte di cure, spesso poliedriche e plurispecialistiche.
Lompsicologo, il dietologo, il nutrizionista, lavorano con e e per le, al fine di riequilibrare il suo ambivalente rapporto con il cibo, insegnandole a mangiare bene , con serenita' e senza poi sentirsi in colpa ed inadeguata.
Il cibo rappresenta spesso un amico, un surrogato affettivo, un asupplenza d' amore,mun amante, un utero caldo nel qule rifiggiarsi.
Parli con i suoi genitori, senza vergogna, e' una malattia , non dipende da lei.
Inoltre se su madre ha gia' vissuto, quello che adesso vive lei, avra' sicuramente strumenti validi e non comuni per comprenderla ed aiutarla.
Un caro augurio.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#13]
Dr.ssa Maria Luisa Abbinante Psicologo, Psicoterapeuta 56 1
Gentile Utente,
da quello che scrive la sua difficoltà con il cibo è molto recente, ma il "problema del corpo" è qualcosa che ormai è presente nella sua vita già da tanti anni.

La vergogna di cui parla è molto frequente nelle persone che hanno questo tipo di problematiche ed è legata alla volontà di mostrarsi sempre nella miglior luce possibile agli occhi dell'altro che è fondamentale per il senso di stabilità personale, ovvero per l'identità e la continuità dell'identità nel tempo. Ecco che, ad esempio
<mi sento costretta quando sgarro perché so che poi non mi piacerò e non piacerò agli altri>.

A mio parere sarebbe importante per lei contattare uno specialista. prima che questo suo modo di approcciarsi al cibo si cronicizzi.

I disturbi del comportamento alimentare sono molto diffusi e, per fortuna, nel suo territorio ci sono molti professionisti in grado di prendere in carico la sua situazione e centri specializzati.

Ci faccia sapere come va.

Dr.ssa Maria Luisa Abbinante
Psicologa Psicoterapeuta
www.psico-milano.org

[#14]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
[#15]
dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Buonasera, grazie per il tempo che mi state dedicando, mi sembra di capire che una delle prime cose da fare sia contattare personalmente uno specialista e poi se lo consiglia eventualmente un centro... sinceramente quando parlavo di centri non avevo pensato a un ricovero, spero di non averne bisogno (credevo al massimo una visita o un colloquio), non vorrei lasciare il mio lavoro che mi aiuta moltissimo. Grazie infinite anche per i link davvero utili che mi avete segnalato, vi terrò aggiornati se vi fa piacere. Intanto vi auguro una buona domenica.
[#16]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Nessun ricovero, ma un teem di specilaisti che si occupano delle sue problematiche.
Ci faccia sapere in seguito.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"mi sembra di capire che una delle prime cose da fare sia contattare personalmente uno specialista e poi se lo consiglia eventualmente un centro..."

In effetti prima di rivolgersi ad un centro ospedaliero per la terapia dei Disturbi del Comportamento Alimentare sarà utile stabilire se di questo si tratta, perchè non è detto che la tua situazione configuri effettivamente un disturbo di quel tipo quanto piuttosto una forma di identificazione con il passato (?) problema di tua mamma, che potrebbe avvenire per motivi che non è possibile ovviamente approfondire da qui.
[#18]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
<<una delle prime cose da fare sia contattare personalmente uno specialista e poi se lo consiglia eventualmente un centro>>

come giustamente scrive in questa frase non si tratta necessariamente di un ricovero. Sarebbe bene che lei contattasse un professionista, e non un centro, che, dopo un'opportuna valutazione, saprà dove, eventualmente, indirizzarla.

Un caro saluto e in bocca al lupo per il suo cammino.

I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.

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