Rischio intervento

Gentili medici vorrei sottoporre alla vostra attenzione la situazione cardiaca di mio padre: anni 64, che per un adenocarcinoma prostatico Gleason score 7(3+4) dovrebbe sottoporsi a prostatectomia radicale. Siamo preoccupati in quanto circa 15 anni fa ha avuto un infarto ed attualmente (oltre ad essere accanito fumatore) e presenta ventricolo sinistro dilatato con acinesia del segmento medio basale della parete inferiore e del segmento basale della parete posteriore, ipocinesia della punta e parete laterale; funzione contrattile globale lievemente depressa FE=48%. Aorta ascendente normale. Atrio sinistro lievemente dilatato. Cavità destre nella norma. Valvola aortica con cuspidi ispessite determinanti insufficienza di grado lieve. Valvole atrio-ventricolari e polmonare senza alterazioni morfologiche di rilievo. Al doppler E/A < 1 da alterato rilasciamento. PAPs 26mmhg. Assenza di versamento pericardico. Segue terapia farmacologica: cardioaspirin 100, deponit 10, cardicor 1,25, zantipres 7,5, crestor 10.
Potrebbe essere rischioso sottoporsi a questo intervento? o potrebbe essere faticoso il decorso post-operatorio? Siamo davvero preoccupati?
Sperando in una vostra risposta
porgo i miei distinti saluti.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 115 15
Gentile Utente, sicuramente dalle notizie anamnestiche che ci riferisce il rischio perioperatorio di suo padre si pone ad un livello medio-alto, che nella nostra classificazione per scala di complessità identificheremmo almeno come ASA 3 (su una scala che va da 1 a 5). Oltre gli esami ematochimici e strumentali preoperatori è importante valutare al momento l'attuale situazione clinica di suo padre come verrà fatto nella visita anestesiologica preoperatoria. Certo, in considerazione della terapia assunta oltre la cardiopatia ischemica, il controllo farmacologico di una ipertensione arteriosa, la dislipidemia il dato del fumo certo non aiuta. Il nostro consiglio è di affidarvi al collega anestesista che dovrà accuratamente valutarlo e valuterà la tecnica anestesiologica più adatta oltre a tenere in considerazione la possibilità di un risveglio in una terapia intensiva post-operatoria dove sarà strettamente monitorizzato per il tempo ritenuto necessario.
Il paziente va adeguatamente informato sia dei rischi operatori sia anche di quelli eventualmente legati al mancato trattamento del quadro neoplastico maligno riscontrato, in modo che possa firmare un consenso all'intervento nel modo eticamente più corretto. La sua giovane età comunque non lo esonera a soprassedere l'intervento anche se i rischi obiettivamente ci sono. Spero di essere stato chiaro e d'aiuto, non esiti a ricontattarci al bisogno.
Cordiali saluti

La consulenza è prestata a titolo puramente
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Dott. Stelio ALVINO

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dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Alvino, la ringrazio per la risposta puntale e precisa, ma mi chiedevo se in casi del genere l'anestesia spinale con una adeguata sedazione possa essere meno rischiosa. Scusi la mia domanda da perfetta ignorante in materia, ma questa situazione sta diventando insostenibile per tutti noi, anche se sappiamo che sia più giusto sottoporsi all'intervento e non ad altre terapie che magari hanno percentuali di riuscita inferiori per sconfiggere il tumore.

La ringrazio ancora per le sue risposte esaustive.
Distinti saluti.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 115 15
Ritengo che il livello di rischio sia pressocche' sovrapponibile nei due casi. Non vi sono controindicazioni ad una anestesia spinale, ma molto dipende dai tempi chirurgici dell'intervento che se eccessivamente lunghi potrebbero non rendere la spinale sufficiente.
Meglio sarebbe allora l'esecuzione di una "combinata" (spinale+ peridurale continua) con l'introduzione di un catetere peridurale nello spazio intervertebrale che permetta di controllare un ulteriore prolungamento della anestesia in sala, e magari trattare efficacemente il dolore post operatorio. Cio' indipendentemente da una eventuale sedazione aggiuntiva. Ma, per questo, massimo potere decisionale al Collega anestes. che avra' suo padre in trattamento perioperatorio. Probabilmente molta della vostra ansia dipende dal fatto che ancora non c'e' stato un vero colloquio con lo specialista e questo indipendentemente se decidiate o meno di effettuare poi l'intervento.
Cordialita'.
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