Neoplasia del colon destro

Vi sarei grata per un vostro parere sulle scelte fatte e su quelle ancora da fare.
Premetto che 26 anni fa alla madre di mia madre (66 anni), dopo un anno di mal di pancia, è stato diagnosticato un tumore al colon ascendente, e dopo 9 mesi e due interventi ( uno a Londra e uno a Genova) è deceduta e si sa con quali sofferenze. Ci fu detto che si trattava di un tumore molto maligno e ricordo ancora le foto inviateci da Londra col referto istologico: 25 cm di colon con una esplosione al centro.
A mia madre (73 anni) intorno alle festività pasquali, a seguito di un sempre crescente stato di stanchezza, e dopo aver accertato una forte anemia (già presente negli esami fatti a dicembre ma sfuggita al medico curante), con una colonscopia è stata evidenziata la presenza di un adenocarcinoma infiltrante vicino la valvola cecale. Ci hanno consigliato un bravo chirurgo e di intervenire subito.
Così il 2 maggio si è sottoposta all’intervento : per NEOPLASIA del colon destro EMICOLECTOMIA dx laparoscopica .
Esame istologico del colon ascendente e 34 linfonodi loco-regionali :
Resecato intestinale di 12cm , sede, a 3cm da un margine, da una neoformazione rilevata e stenosante il lume, del diametro di 3,5cm di consistenza pastosa, infiltrante un tratto di parete. La mucosa adiacente evidenzia per ampi tratti un aspetto eritematoso. Nulla da rilevare nei margini di resezione.
Diagnosi: Adenocarcinoma “a medio grado di differenziazione” con quote mucinose (70%) infiltrante la parete colica fino allo strato muscolare esterno e stenosante il lume, con sovrapposizione di vivaci fenomeni flogistici. Flogosi cronica follicolo-nodulare ed erosiva, nei distretti adiacenti. Margini di resezione esenti da lesioni. Appendice cronica follicolo-iperplastica. Quadro di iperplasia linforeticolare reattiva, con istiocitosi dei seni , a carico di 34 linfonodi loco-regionali isilati.
A 15 giorni dall’intervento è tornata alle sue faccende.
Ho contattato privatamente il chirurgo e mi ha assicurato che gli esami erano stati favorevoli ma c’era qualcosa da verificare (ma non ho capito bene) .
Quando sono andata con mia madre togliendo i punti e consegnandoci l’esame istologico ci ha detto che tutto è andato per il meglio, ma sui futuri controlli da fare ci ha detto che ora spettava all’oncologo (che noi ad oggi non abbiamo direttamente consultato, ma nel gruppo dei chirurghi c’era anche un giovane docente di seminari sul tumore del colon-retto), e su nostra richiesta ci ha indicato un oncologo di una delle cliniche in cui opera.
I miei parenti non fanno che consigliarmi oncologi dal nome prestigioso , ma finora abbiamo fatto di testa nostra, mentre tutti ci sconsigliavano di intervenire così presto e di consultare altri medici. Ci siamo fidati del consiglio datoci, dopo insistenza, da chi ha eseguito la colonscopia (bravo a raggiungere la valvola cecale, invece 5 anni fa mia madre aveva già fatto una colonscopia ma risultata troppo dolorosa si era fermati ad un certo punto. Chissà se già allora c’era qualche segno?) a suo parere il più bravo chirurgo endoscopico sulla piazza del pubblico a Palermo
Ora vi sarei grata se vorrete darmi un chiarimento sull’esame istologico e come proseguire (per quel dubbio che mi è rimasto, per quella cosa dettami dal chirurgo ma che non ho capito).
GRAZIE
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
sua madre ha bisogno di essere seguita da un oncologo che valuti che non vi siano elementi indicativi della necessità di una chemioterapia precauzionale, che non sembrano esserci da quanto da lei riportato (anche se vedere tutto da vicino è sempre meglio). Se confermato che non serve chemioterapia, cosa che può fare qualunque oncologo, senza bisogno di grandi nomi, sarà possibile poi passare ai controlli. Anche per questi non serve più cercare grandi chirurghi o endoscopisti. Basta fare con regolarità gli esami radiologici ed endoscopici prescritti dall'oncologo.
Piuttosto mi permentto di segnalare che sua madre per il tipo di tumore, per istologia e sede nell'ascendente, e per il caso anche in altro familiare, merità un consulto con un oncologo esperto di familiarità neoplastica per un eventuale test genetico. A Palermo presso l'Università vi sono esperti sull'argomento come il Prof Russo ed il Prof. Nicola Gebbia.
Cordiali Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro