Razionali o irrazionali?

Gentilissimi dottori, vi scrivo perchè date sempre risposte soddisfacenti e spunti di riflessione molto interessanti. Vorrei chiedere un parere/consiglio. Il mio compagno è ultrarazionale, maniacale, programma la sua vita al secondo e critica me perchè non sono come lui. Dice che vivo in un mondo tutto mio, prendo tutto alla leggera e non sono precisa. Considera questo un difetto. Io non penso sia un difetto perchè cmq io vivo bene. Certo essere irrazionale è sempre stato un mio problema ma ora sto imparando, grazie all'aiuto di un terapeuta e lo yoga a trovare un equilibrio. Non sono razionale del tutto ma nelle cose importanti si. Per lui tt è un problema se nn c'è un programma e l'altro giorno mi ha detto che ha dei dubbi sul nostro rapporto perchè a volte non riesce a concepire questa mia semplicità e leggerezza. Secondo voi è un problema suo, visto che io vivo bene e lui sta malissimo a causa di problemi psicosomatici, o sono io che semplicemente non vado bene x lui oppure non mi ama abbastanza? Non è bello sentirsi dire certe cose dal proprio compagno... Grazie a chi vorrà consigliarmi. Chiedo a voi e non al terapeuta perchè andandoci una volta alla settimana non posso mettermi a parlare di lui o del mio rapporto...preferisco lavorare su d me...xo un consiglio da persone altrettanto qualificate sarebbe utile...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Secondo voi è un problema suo, visto che io vivo bene e lui sta malissimo a causa di problemi psicosomatici, o sono io che semplicemente non vado bene x lui oppure non mi ama abbastanza?"

Cara Utente,

a volte le persone si mettono assieme perchè presentano caratteristiche che si bilanciano a vicenda e hanno così anche modo di imparare un altro modo di affrontare la realtà, differente dal proprio.
Questo a volte è però causa di attriti, tensioni e incomprensioni, specialmente quado gli atteggiamenti sono molto distanti e polarizzati su due posizioni antitetiche.

Nel vostro caso in teoria c'è la possibilità che l'eccessiva razionalità e necessità di programmare/organizzare tutto del suo compagno sia controbilanciata e mitigata dalla spensieratezza e leggerezza che la contraddistinguono, ma questo non sta avvenendo.
E' sempre stato così o in precedenza la situazione era diversa?
Da quanto siete assieme?

Se il suo compagno sta male male significa che forse il suo non è solo un tipo di carattere, ma un disturbo psicologico da curare al di là del fatto che il disagio emerga più chiaramente a fronte della sua "mancanza di precisione".

Come mai lei è in psicoterapia?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Io vado per conoscere sempre meglio me stessa...cmq dicendo che vado una volta a settimana ho un po esagerato. Prima c andavo così spesso ora un po meno...vado più che altro quando ne ho bisogno..come da accordi con il terapeuta. Quando sento d nn stare bene...e c'è qualcosa che mi turba senza conoscerne il motivo vado e chiedo aiuto. E' bello avere una persona che senza coinvolgimento t aiuta a guardare le cose dalla giusta prospettiva. In passato ho sofferto di attacchi d panico..proprio a causa del mio distacco totale dalla realtà... Si infatti è ciò che penso anch'io. Che siamo perfetti perchè abbiamo da imparare l'uno dall'altra. Ma la sua esasperazione del problema non gli permette d ragionare con lucidità e da importanza a cose che in realtà nn ce l'hanno. Esempio. Se io per caso una volta rovescio un bicchiere d'acqua oppure mi casca qualcosa... mi guarda col sorrisino sarcastico che sta a significare: Ecco la solita distratta! Io però sono attenta sulle cose importanti...nell'intero schema delle cose lui da peso a cose inutili...come versare un bicchiere d'acqua e minimizza magari altre cose + importanti.. E' cresciuto in una famiglia così...mamma, fratello, nipotini....tutti maniacali e fissati cn le abitudini..la figura del padre assente. Personaggio totalmente comandato a bacchetta dalla moglie (esattamente com'era sua madre con lui). Nessun valore ai sentimenti tanto materialismo. Io sono cresciuta al contrario con una madre amorevole e un padre fin troppo presente che mi ha sempre risolto qualsiasi tipo d problema. Per questo vivevo in un mondo "fatato" poi un brutto episodio mi ha riportata improvvisamente cn i piedi per terra e dopo mesi che stavo male ho creduto al mio medico d base che mi diceva che nn ero malata al corpo ma nel mio inconscio...ed ho cominciato a frequetare questo dottore...poi ho cominciato a fare pratiche di rilassamento...ed ora sto molto bene. Stiamo insieme da quasi 2 anni e mezzo...e il mio percorso cn lui è iniziato proprio quando io ho iniziato il mio cambiamento perchè prima anche se x il motivo contrario avevo i suoi stessi problemi...penso che c siamo incontrati x una ragione...ognuno ha qualcosa da insegnare all'altro...ma lui è duro. E' 2 anni che ha problemi fisici che non trovano risposta nella medicina organica...ma nonostante ciò la sua razionalità non gli permette di valutare la possibilità che gli serva guardarsi dentro...a me fa male vedere che si distrugge e mi fa male quando dice che sono troppo distratta e nn capisce se vado bene x lui come x dire che se lui avesse un problema psicologico la causa è da ricercarsi nel presente, in me ad esempio. Invece lei sa meglio d me che il presente nn può far stare così male, nn ha avuto un trauma! Il suo è un problema d scarsa stima d se, insoddisfazione che porta dentro d se da anni e un grosso cambiamento lavorativo che gli ha totalmente sballato la sua vita programmata dal 10 anni a quel giorno...nn è stata che la goccia che ha fatto traboccare il vaso!
Scusi mi sono dilungata... Grazie dell'ascolto!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Ha escluso la possibilità che il suo compagno abbia mutato i propri sentimenti e che stia utilizzando argomenti "concreti" per prendere le distanze da lei senza affrontare direttamente l'argomento?
In generale state sempre bene assieme o c'è stato un cambiamento anche nella soddisfazione che traete dalla vostra relazione?

Se non ci sono altri problemi, ha provato a suggerirgli di rivolgersi ad uno psicologo quanto meno per imparare a rilassarsi e a combattere le somatizzazioni che lo colpiscono (anche senza andare a cercarne i motivi)?
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Utente
Utente
Si ho valutato anche questa possibilità..ne abbiamo anche parlato e l'occasione di prendere le distanze l'avrebbe avuta. Pensi che io sono arrivata a dirgli che nonostante lo amo ciò che mi interessa è sua felicità e quindi se fosse necessario lasciarci x farlo stare bene io sono disposta a chiudere. Non si è mai fatto problemi in passato a lasciare quando nn stava bene. Quando lui è stato male x la prima volta stavamo insieme da 6 mesi e la storia stava decollando. Il problema gli ha dato una botta d'arresto perchè poi la sua attenzione si è totalmente focalizzata sul suo problema che è diventato la sua ossessione. Vive per trovare nuovi elementi che possano aiutare i medici a definire la sua "malattia". Ha ammesso anche lui di nn riuscire a pensare ad altro da allora. Lui dalla relazione a parte queste differenze caratteriali trae più o meno gli stessi benefici...dico più o meno perchè dipende se si sente meglio o peggio in un determinato giorno.. mentre sono io che traggo sempre meno benefici ultimamente. Perchè lui è sempre nervoso, arrabbiato, negativo, cinico e ulteriormente critico. Da parte mia c'è un'apertura totale..quanti sono sono disposte a mollare se quella fosse la soluzione per la felicità del compagno/a? Certo gli propongo sempre questo tipo di soluzione spero la valuti prestissimo. Perchè non so io quanto posso andare avanti a sentirmi meno importante di questo problema. La situazione mi fa stare male. Se dovessi continuare a stare così potrei decidere io d allontanarmi...nonostante io lo ami tantissimo. Oltretutto...lui nn è che nn si gode le cose solo con me eh...lui nn esce più da solo...nn si muove + d casa. Evita gli amici. Fosse x lui nn vedrebbe nessuno e nn uscirebbe +. Se il problema fossi io penso che avrebbe meno piacere d stare cn me e più cn gli altri invece nn è così...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Dagli ulteriori elementi che ha aggiunto sembra proprio che il suo compagno abbia urgente bisigno d'aiuto, e che forse la sua ansia ha preso la strada dell'ipocondria.

Lo riconosce nella descrizione che trova in quest'articolo?
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1219-sono-ipocondriaco-o-i-medici-non-capiscono-il-mio-problema.html
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

i tratti che delinea rispetto al suo ragazzo sembrano far pensare ad un quadro importante in cui il timore delle malattie fa da protagonista.

Vivere accanto ad una persona di questo tipo può diventare frustrante e rischia, come anche lei evidenzia, di rovinare il vostro rapporto.

E' importante, quindi, che lei riesca a fargli capire che un aiuto psicologico sarebbe opportuno per lui, per lei e per in bene della vostra relazione.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Utente
Utente
Si è quello che sto cercando di fare...perchè rischia di compromettere qualcosa che potrebbe essere stupendo. Noi siamo il giorno e la notte ma tremendamente e intimamente simili...possiamo dare tanto l'uno all'altra...lui può insegnarmi ad essere più organizzata io posso insegnare lui a camminare 3 metri sopra il cielo..solo che lui ora vede solo il suo problema... cmq io ogni giorno cerco le parole giuste per convincerlo a farsi prescrivere una cura psichiatrica che gli faccia ritrovare la lucidità e un supporto psicologico per far si che una volta finita la cura lo faccia finalmente vivere sereno, senza farmaci e senza psicoterapia. Ogni tanto sempre capisca e ascolta ogni tanto nn vuole sentire ragioni. Ad ogni modo io sto restando quando tt al posto mio sarebbero scappati..un giorno o mi ringrazierà oppure si pentirà di ciò che ha perso. Dipende tt da lui...io il mio lo sto facendo...e anche d +.

Dottoressa Massaro... farò leggere a lui il suo articolo! Ce lo rivedo al 100% compreso il comportamento ossessivo compulsivo descritto. Quest'ultima cosa ammette di averla...ma dice che in passato nn gli ha mai dato problemi...qdi lo considera un problema marginale... il classico comportamento: faccio ordine maniacale fuori perchè dentro c'è una confusione emotiva tremenda...poi ha anche la tendenza ad accumulare 1000 cose senza usarle..tenute maniacalmente...

Grazie per le risposte...

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Nei vari post lei ci ha detto:

"quanti sono sono disposte a mollare se quella fosse la soluzione per la felicità del compagno/a? Certo gli propongo sempre questo tipo di soluzione spero la valuti prestissimo."

"La situazione mi fa stare male. Se dovessi continuare a stare così potrei decidere io d allontanarmi...nonostante io lo ami tantissimo. "

"io sto restando quando tt al posto mio sarebbero scappati..un giorno o mi ringrazierà oppure si pentirà di ciò che ha perso. Dipende tt da lui...io il mio lo sto facendo...e anche d +. "

Rileggendo queste sue affermazioni mi domando se in fondo non sia invece lei a cercare una motivazione per lasciarlo, perchè mi sembra tutto sommato piuttosto serena all'idea di porre fine a questa situazione e ripropone più di una volta l'idea di poterlo lasciare "per il suo bene" - così come sta rimanendo con lui, contrariamente a ciò
che secondo lei farebbe chiunque altro, "per il suo bene".

Che ne dice?
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Utente
Utente
In realtà ho valutato anche questa possibilità. A volte dico: mollo tutto! Lui nn vuole reagire per me quindi non c tiene. Non è possibile che nn riusciamo + a condividere nulla..che nn possiamo fare nulla insieme! Però poi mi guardo dentro e sento d amarlo ancora..e nonostante tutto io infondo al "tunnel" vedo ancora la luce. Credo ancora in un futuro insieme. Riesco ad immaginarmi ancora felice cn lui. Alla fine ne avrei d buoni motivi x mollare e più d una volta ne avrei avuto l'occasione. Anche una semplice pausa potrebbe andare bene in questa situazione e potrebbe essere un buon modo per vedere anche i suoi sentimenti. Io non mi dispero all'idea (poi ovvio che bisogna trovarcisi dentro) perchè sto riflettendo molto su d noi e sul mio amore. Si fidi dottoressa. Anni fa ero molto possessiva e gelosa e l'idea d lasciare o d essere lasciata mi sembrava assurda. Sa perchè sono così serena? Perchè sento davvero che sto facendo del mio meglio perchè le cose vadano bene. Gli sto offrendo tt il mio supporto e la mia comprensione. Non ho nessun rimpianto. Dico che tt sarebbero scappate dove io rimango perchè ogni persona mi da il consiglio di staccarmi. Ma come fai a resistere? Mettilo alla prova..ecc.. quindi ho valutato anche questo. Per ora ritengo che nn sia la soluzione. Io manco solo in una cosa. L'essere un po d polso con lui. Una delle cose che lui lamenta d me..e in questo ha ragione è che io nn mi arrabbio mai e sembra che mi faccio scivolare addosso le cose che nn mi vanno bene senza dire nulla per il quieto vivere. Io sono una rompiballe nella vita d tt i gg e cn tt ma cn lui in effetti no. Lui ha bisogno che io mi arrabbi un po ed io avrei bisogno d arrabbiarmi un po cn lui..sicuramente lo aiuterebbe a sponarlo un po. Perchè come dice lei nell'articolo che mi ha fatto leggere...c'è anche il risvolto positivo nella sua situazione...ovvero veder l'attenzione mia e d sua madre totalmente riversata verso d lui.. Tt qste attenzioni che gli diamo nn lo aiutano molto mi sa. Per qsto dico che parte della soluzione e che io riesca ad arrabbiarmi un po. A fargli capire che sbaglia.. Se le cose gliele dico cn un sorriso ovvio che nn le prende sul serio...lei cosa ne pensa?
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Utente
Utente
...la frase nella quale dico che magari allontanandomi farei a lui del bene è perchè vedo che con lo standogli accanto con comprensione e assecondandolo non mi sembra di aver ottenuto dei risultati. Lui sta sempre male. Mentre magari un mio allontanamento lo spronerebbe. Vedrebbe che anche senza d me sta male... che nn sono io il suo problema e magari deciderebbe d farsi seguire da un terapeuta seriamente. Io amo tt d lui, anche i suoi difetti. E' lui che nn si ama...al contrario d qllo che vuol far credere al mondo intero.. e quindi nn accettandosi lui in toto cn i suoi difetti critica i miei. Perchè si sa che è più facile criticare gli altri invece che mettere in discussione se stessi. Ovvio che se una sta facendo tt per l'altro si sente dire certe cose...nn è bello! Poi sempre in merito al fatto che non le sono sembrata particolarmente preoccupata all'idea che la storia potrebbe finire voglio aggiungere che io sto lavorando molto su me stessa. Sul concetto di amore...sono molto cambiata nel corso degli anni... Secondo me l'amore non è solo stare insieme e fare dell'altro una nostra proprietà, l'amore è condividere con il compagno la propria completezza, e se la sua felicità nn fosse stare cn me dovrei avere la forza d accettare la possibilità di lasciarlo andare x la sua strada consentendogli d cercare a modo suo la sua felicità. Penso che lasciando all'altro la libertà di scegliere se sceglierà d starmi accanto sarebbe davvero una scelta consapevole e nn obbligata dalle circostanze. Io scelgo volontariamente, ogni mattina, quando mi alzo, che voglio stargli accanto, nonostante qllo che dicono tutti, nonostante quello che tt consigliano. Ovvio è che visti i problemi che attualmente c sono ho valutato tutte le possibilità. Grazie della sua disponibilità dottoressa!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Purtroppo se la situazione è quella che mi sembra di capire il suo comportamento - come quello della madre - non possono fare la differenza perchè è plausibile che solo una psicoterapia potrebbe far cambiare le cose.

Fra l'altro il fatto che quando lei va in seduta non parla del suo compagno perchè preferisce concentrarsi su se stessa a mio avviso non è una buona idea, perchè la relazione che sta portando avanti è parte integrante e consistente della sua esistenza (e della sua identità attuale) ed è poco realistico pensare di lasciarla fuori dalla stanza del colloquio.

Ha pensato di proporgli di richiedere una consulenza psicologica di coppia?
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Utente
Utente
Diciamo che non è che non ne parlo, ma ne parlo in modo marginale per evitare di monopolizzare il discorso su di lui, come sto facendo adesso cn lei. Alla fine sto chiedendo consigli per lui e non per me. Ho sempre avuto la tendenza a parlare degli altri in passato nn preoccupandomi mai del mio benessere. Quindi il colloquio reputandola una cosa per me cerco d centrarlo su d me. Cmq se secondo lei sarebbe meglio potrei provare magari chiedendo al terapeuta d fermarmi se dedico totalmente la lui la seduta.

Si mi piacerebbe molto fare una terapia di coppia. Infatti sto valutando la possibilità di proporgliela qualora rifiutasse di nuovo di andare da un terapeuta.

Pensa che potrebbe essere utile? Da parte mia sicuramente si visto che sono molto aperta a queste cose. Potrebbe aiutarmi a trovare il modo giusto per dire cose che magari non riesco ad esternare nelle discussioni. Penso potrebbe essere molto costruttivo..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che sia una buona idea: uno psicologo potrebbe aiutarvi a comunicare e a chiarire prima di tutto la situazione e quello che non va, perchè mi sembra di capire che nessuno di voi due ha le idee chiarissime su quello che vuole e su quello che sta succedendo.
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Utente
Utente
Tenterò anche questa strada. Speriamo che tutto si risolva per il meglio. Grazie per i suoi consigli dottoressa. Grazie per l'articolo che sicuramente farò leggere al mio compagno. Le farò sapere. Buona giornata!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, gliene parli e ci faccia sapere!