Bambino "aggressivo"

Gentili dottori, vi scrivo perché vorrei un vostro parere. Ho un bambino di tre anni, molto vivace edi un'intelligenza spiccata, molto intuitivo rinforzato nelle sue capacità. E' sempre stato un po' "ribelle" ma ciò pensavo fosse dovuto alla sua età, in pratica lui non accetta vincoli: non da la mano, non vuole essere legato al passeggino, non vuole essere legato al seggiolino.... insomma vuole essere libero! Purtropppo in alcune di queste cose viene assecondato per evitare la sua verea e propria disperazione. Da alcuni mesi poi ci siamo trasferiti in un'altra città e ciò è stato per noi fonte di stress e credo abbia inciso anche sul bambino, in particolare il piccolo che lo scorso anno frequentava il nido quest'anno è rimasto a casa con me e ciò ha avuto i suoi buoni effetti ma anche ha fatto un po' precipitare la situazione. Il bambino, infatti, ha preso il sopravvento su di noi che presi da altri problemi gliele abbiamo date vintee tante e non siamo riusciti a imporgli delle regole. Adesso dove viviamo ha conosciuto dei bambini con i quali gioca ma ad un ceeto punto, perché si sente attaccato, perché nn vuole che tochono i suoi giochi o per altro li spinge, li picchia, tira i capelli e ciò mi dispiace molto perché poi io devo intervenire mentre stavano felicemente giocando. Capita anche che per esempio se al supermercato nn gli compro qualcosa che lui vuole, si dispera e al primo che gli capita gli da uno schiaffo (anche adulti). Preciso che noi nn alziamo le mani su di lui e nn siamo genitori violenti. Questa situazione mi preoccupa molto, sia se è/può essere la manifestazione di un disagio ma anche perché cio porta gli altri ad allontanarsi da lui, non tanto i bmbini ma i genitori di questi ultimi che (ho sentito) chiedono ai loro figli di non giocare con il mio. Lo so che mi direte di consultare uno psicologo ma vi chiedo di darmi anche qualche consiglio pratico nell'immediato. Vi ringrazioe vi auguro una felice giornata.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Suggerirle di consultare un professionista. Non e' una soluzione sbrigativa o sostitutiva di una nostra risposta, ma da valore alla complessita' emozionale della situazione.
Le monellerie del bambino, potrebbero esseepre frutto di assenza di regole ferree, di alcuni no, che divantano si, pur di non sentirlo, di tensione familiare, di difficolta' di adattamento, di tanto altro.
Un' analisi approfondita andrebbe fatta, per comprendere meglio il da farsi.
Un suggerimento che sento di darle nell' immediato e' :coerenza.
Se lei dice no, perche' ritiene che possa farsi male, il no, deve rimane tale, anche se strepita o grida all' infinito

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta. Purtroppo lo so, siamo stati un po' troppo permissivi anche per non sentirlo..... ma ho paura che ormai sia tardi.... che ormai il bambion ha preso questo ritmo e non riesca ad abituarsi alle regole... Volevo poi chiederle se secondo lei è giusto, per il momento, allontanarlo dai bambini che frequenta fin quando non avrà imparato a stare con gli altri. Infine uno specialista per l'infanzia oppure per noi genitori? Grazie ancira e buona giornata.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
No, non e' mai troppo tardi, ne' per voi, ne' per il bambino.
No, non va allontanato, si sentirebbe inadeguato e rinforzeste il suo disagio.
Si, per le regole ferree.
Si, per uno psicologo per voi genitori.
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Utente
Utente
Grazie per la risposta. Purtoppo lo so, siamo stati un po' troppo permissivi....... ma non so se è dovuto da questo oppure c'è un disagio maggiore............ Vorrei poi chiederle se è giussto, per il momento, allontanarlodai bambini che sta frequentando finché non impara a stare con gli altri. Infine, uno specialista infantile oppure per noi genitori? La ringrazio e buona giornata.
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Utente
Utente
Grazie ancora, ma se sono poi gli altri che si allonatnano da lui?? come dobbiamo comportarci in questa situazione. Purtroppo assistiamo a scene in cui improvvisamente i genitori chiamano i loro bambini che stanno giocando con il mio e poi non ritornano piu a giocare; oppure bambini che dicono apertamente la mamma mi ha detto di non giocare piu con ....... perché mi picchia.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Sottrarlo alle difficolta', non e' affatto una soluzione, sia per adesso, che per la vita futura.
Insegnargli a gestirle le frustrazioni , anche dell ' allontanamento si.
Lavorate su di voi con uno specilaista, il bambino stara' meglio a breve.
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Utente
Utente
Grazie , me lo auguro anche perché mi preoccupa l'ingresso all'asilo a settembre..... comunque consultero uno specialista come consigliatomi...... La saluto!
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
concordando con la dott.ssa Randone, ritengo che le parole chiave in questo momento debbano essere "fermezza" e "coerenza", da parte di tutti gli adulti che ruotano intorno al bambino. C'è evidentemente necessità di regole chiare e puntuali e di conseguenze (premi o punizioni) altrettanto inevitabili che il bambino deve imaparare. E le regole devono essere dettate dagli adulti.

Solitamente quando un bambino si rende conto di poter, in un certo senso, controllare il comportamento dell'adulto a suo piacere, lo fa con ogni mezzo a sua disposizione, anche con comportamenti inadeguati. Provocare per un bambino è una necessità per capire attraverso le risposte degli adulti che cosa è permesso e che cosa è vietato, imparando così a distinguere tra i vari comportamenti e le varie situazioni. In breve, si deve imparare a stare al mondo.

In tante occasioni è importante distinguere i reali bisogni e le reali necessità del bambino (dal punto di vista pratico, ma anche emotivo e relazionale) e il bisogno di noi adulti di essere amati e di sentirci buoni: si tratta di risolvere l'inevitabile conflitto che si viene a creare tra il nostro ruolo educativo e il legame affettivo che ci unisce ai nostri figli. Non per nulla tanti nonni (che possono permettersi di far prevalere il secondo sul primo) sostengono che sia molto meglio fare i nonni che fare i genitori!

Nostro compito di educatori è quello di aiutare i piccoli a diventare grandi, con tutti gli aspetti positivi e negativi che ciò comporta.
In ogni caso, penso potrebbe tornarle utile qualche colloquio di sostegno alla genitorialità presso il Consultorio Familiare della sua zona (sono gratuiti), meglio se insieme a suo marito.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, le allego il link di un articolo MinForma che può essere un complemento a quanto già indicatole dalle Colleghe:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/987-mio-figlio-non-mi-ascolta-alcune-indicazioni-psico-educative.html

Se le va, dopo averlo letto ci dica se ha stimolato in lei qualche riflessione.
Aggiungo che modificare un piano educativo non è impossibile, è spesso soltanto molto difficile: si tratta di valutare quali strategie educative è importante modificare, quali abbandonare e quali adottare, perchè il cambiamento nel comportamento degli educatori induca cambiamenti nei nostri piccoli.

Cordialmente
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Utente
Utente
Grazie a tutti. Ho consultato una psicologa ma ho un dubbio..... lei ha proposto di vederci tutti e tre insieme poiché io essendo sola in qst citta non saprei a che lasciare il bambino. Secondo voi cio puo nuocere ancora di piu la situazione? il bambino potrebbe avvertire qualcosa..?lui è anche molto sensibile... non vorei peggiorare la situazione! Infine vi chiedo, ma quando ha comportamenti un po' scorretti tipo schiaffetto o spinta ad altri bambini io come dovrei comportarmi?? A volte faccio finta di non vedere, altre se il bambino che ha "subito" piange e va dalla mamma sgrido mio figlio e vedere la faccia soddisfatta di queste persne pero devo dire che mi infastidisce molto e mi sento in colpa verso mio figlio.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Secondo voi ciò puo nuocere ancora di più la situazione?>>

Capita frequentemente di incontrare genitori e bambino insieme proprio per poter osservare "in diretta" le modalità di rapportarsi l'un l'altro.
Perciò vi può solo essere d'aiuto a ricevere suggerimenti per efficaci "aggiustamenti".



<<quando ha comportamenti un po' scorretti tipo schiaffetto o spinta ad altri bambini io come dovrei comportarmi?? A volte faccio finta di non vedere>>

Per imparare le regole di comportamento, esse vanno ribadite ad ogni occasione: non mi par giusto far finta di nulla, né per suo figlio che continua così a comportarsi in maniera inadeguata, né per gli altri bambini che poi (giustamente) lo escludono dai loro giochi.
In fondo, se le parti fossero rovesciate e un altro bambino sistematicamente si comportasse così con il suo, non penso che farebbe finta di niente.....

Prosegua con fiducia gli incontri con la psicologa e, se seguirà i suoi suggerimenti, vedrà che la situazione si evolverà per il meglio prima di quanto possiate immaginare.

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Utente
Utente
dottoressa, grazie! seguiro il suo consiglio e spero davvero che la situazione migliorera al piu presto! Buona domenica