Allergia al latte...chiarimenti!!

Gentilissimi medici
mi scuso se saro' un po' lungo ma spero che qualcuno si prenda la briga di leggere la mia domanda!! Mi spiego:
Sono un ragazzo di 27anni, e mia madre mi ha sempre cresciuto come allergico al latte. Praticamente non ricordo di aver mai mangiato nessun latticino e sinceramente cio' non mi dispiace in quanto del latte o derivati neanche conosco il sapore. Fatto sta che, essendo quasi laureato in medicina, alcuni mesi fa decido di vederci piu' chiaro. Sfoglio le analisi fatte dal bambino e vedo che nell'ultima analisi effettuata ( a 8 anni) avevo una positivita' al prick test pari a ++ (mentre invece, proprio a 8 anni mi e' passata un allergia all'uovo). Decido quindi di ripetere i test a distanza di tanti anni, faccio quindi sia i prick sia la ricerca ige alimenti e risultano entrambi completamente negativi per il latte (solo qualche ige per il sedano...). A questo punto seguendo il protocollo dovrei iniziare lo scatenamento con dosi crescenti...
Vi chiedo un consiglio e vi pongo una domanda:

1-dal momento che negli ultimi anni ho comunque fatto qualche "sgarro" per esempio mangiando pizze quando sapevo che nell'impasto c'era un po di latte, pane al latte, o mangiando alimenti preparati con appena di burro,e anche qualche errore ( una volta ho mangiato un piatto di polenta ai funghi dove c'era del parmigiano... e dopo pochi minuti ho stimolato il riflesso faringeo...) e non ho mai avuto sintomi ( pur avendo sempre dietro il clenil compositum)....e' possibile che facendo la stimolazione riproduca anticorpi e quindi questi piccoli sgarri non potro' piu' farli???? in parole povere non e' che facendo la stimolazione andro' incontro ad ancor piu' restrizioni dietetiche ed a riaver sintomi che fortunatamente sono tanti anni che non si ripresentano???

2- Stando cosi' le cose ( prick negativi e Ige negative) se per caso ,senza volere ( e vi assicuro che chiedo sempre gli ingredienti di ogni cosa) mangiassi per esempio un dolce a base di latte o sbagliassi confezione e anziche il latte di soia bevessi il latte di mucca.... potrei andare incontro ad uno shock anafilattico??? ( perche' e' vero che ho il clenil.... ma non credo che faccia molto in tale evenienza...)

Vi ringrazio in anticipo per le risposte e anche solo per aver letto sto papiro.....
[#1]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Egregio "quasi collega",
mi sa che ha studiato poco per l'esame di malattie del sistema immunitario e per quello di emergenze (o chissà come si chiamano ora), perché non dovrebbe avere dubbi sul fatto che la sola terapia inalatoria non sia in grado di controllare una "vera" reazione allergica alimentare ;-)
1. L'assenza di sintomi in occasione degli "sgarri" e l'attuale negatività delle IgE specifiche sono elementi che non implicano affatto che Lei sia esente da rischi, poiché ha notizia di una chiara pregressa positività ai prick test per latte e per qualche motivo (sarà meglio chiedere alla mamma?!? ^___^) ne ha interrotto l'assunzione.
2. Dal Suo racconto si potrebbe teoricamente pensare che l'ingestione minima "accidentale" sia stata tollerata, ma comunque in generale dice di esser sempre stato molto attento; è evidente la necessità di una valutazione allergologica per cercare di chiarire meglio quale possa essere la situazione attuale (non sottovalutando neppure le IgE specifiche per il sedano).
Saluti,
[#2]
dopo
Utente
Utente
innanzitutto grazie per la celere risposta.
Si la frase sul clenil era sarcastica, so bene che ci vuole ben altro....
Comunque sia ho appena fatto sia la visita allergologica sia i test (prick e ige nel sangue) e la mia domanda nasceva dal fatto che il prof che mi segue mi ha si consigliato di fare la stimolazione... ma mi ha detto che comunque arriverebbe al massimo a darmi mezzo bicchiere di latte. Ora io mi chiedo :

siccome di bere mezzo bicchiere di latte non me ne frega nulla (e per il vero non muoio neanche dalla voglia di conoscere i latticini), non e' che ristimolando il mio sistema immunitario corro il rischio di risvegliare il "cane che dorme" e non potermi piu' permettere quegli sgarri si piccoli, ma che cmq da anni (almeno una decina) mi consentono per esempio di andare a mangiare una pizza con gli amici e di non star male se nell'impasto ce' un po di latte o se sulla pizza cade qualche grana di mozzarella????
Grazie ancora dottore.....
[#3]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Ribadisco che manca il dato clinico, per cui la pregressa positività del prick test per il latte potrebbe anche non avere mai avuto un reale significato; inoltre non si può eslcudere l'eventualità che la sensibilizzazione verso le proteine del latte abbia avuto un'evoluzione sovrapponibile a quella dell'uovo (anche in virtù di quelle piccole esposizioni, più o meno frequenti).
Una prima possibilità "pratica" è quella di continuare semplicemente ad avere lo stesso comportamento di sempre; in altre parole non rischiare di rompere un certo equilibrio, cosa che farebbe verosimilmente con un'esposizione di un certo rilievo. Il mantenimento di una sostanziale "stazionarietà" non esclude però che la situazione in futuro possa cambiare: a quel punto sarà necessaria una nuova valutazione, alla quale seguirebbero nuove indicazioni.
Viceversa, non si può prevedere l'effetto "tangibile" della somministrazione di una certa quantità di allergene (che in teoria, secondo criteri di esposizione e di "controllo" più o meno empirici, potrebbe essere in qualche modo monitorato con i test in vitro e in vivo), per cui si potrebbe in teoria rischiare di evocare successivamente reazioni sistemiche.
In base a quanto detto si capisce perché potrebbe ricevere pareri contrastanti.
Saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
grazie ancora dottore...
comunque si in effetti la mia paura e' proprio quella di romper un equilibrio che si ' creato dopo tanti anni, andando a risvegliare il mio sistema immunitario e poter quindi "riempirmi di ige" e poter star male in futuro ( per quanto possa chieder per esempio una pizza senza mozzarella difficilmente il pizzaiolo si lavera' le mani prima di condirmela, cosi' come un cuoco con poca memoria potrebbe non ricordare se ha usato olio o burro nel soffritto di un sugo...)
....se fossi un suo paziente cosa mi consiglierebbe : fare o non fare lo scatenamento???
[#5]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
...ma non è un mio paziente. Non è corretto, prima di tutto nei Suoi confronti, che io dia un'indicazione specifica così delicata senza una valutazione diretta.
Saluti,
Allergia

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