Comunque dopo due mesi di silenzio in cui io aspettavo che mi parlasse di questo problema mi ha

Salve a tutti,
l'estate scorsa ho iniziato una storia con un ragazzo.Devo premettere che è stato lui a cercarmi e a voler improntare la storia in maniera "seria", ma da subito ho notato che quando io tentavo un qualsiasi tipo d'approccio sessuale lui tergiversava e ho iniziato a farmi mille domande.Ho provato a chiedergli se aveva delle particolari esigenze, insomma mi sono mostrata aperta ad ogni eventuale richiesta, ma senza alcun risultato.Inoltre dopo lo slancio iniziale è caduto in un'apatia quasi totale e anche per avere un bacio dovevo chiederglielo.So che dopo la sua separazione (più di 5 anni fa)non ha più avuto storie importanti, solo avventure che so per certo funzionassero.Comunque dopo due mesi di silenzio in cui io aspettavo che mi parlasse di questo problema mi ha detto che mi voleva un gran bene e pur trovandomi attraente non provava desiderio per me e che pensava di rivolgersi ad uno specialista.La cosa è andata avanti per un pò ma lui prendeva sempre più le distanze e non riuscivo a creare un dialogo finchè, dietro mie pressioni,lui mi ha lasciato.Ovviamente ho voluto delle spiegazioni e lui mi ha risposto che con altre donne (non prostitute) tutto funziona e che tra noi invece non poteva funzionare e se non ne parlava è perchè voleva che la storia funzionasse e aspettava che la cosa si sbloccasse da sè. Mi ha anche detto che gli è successo già alcune volte.Di fronte alla mia replica che questo è un problema che va curato ha detto di non viverlo come tale e che sta bene così.So che è assurdo ma il suo rifiuto nei mesi in cui siamo stati insieme e la sua motivazione finale hanno insinuato in me un grande senso d'inadeguatezza,e ora mi chiedo a volte se c'era qualcosa di sbagliato nei miei baci.Come si può giungere alla conclusione che non poteva andare sessualmente se non c'abbiamo mai provato?Credo invece che eliminando me lui si illuda d'aver eliminato il problema, ma vorrei che mi rassicuraste sul fatto che in me non c'è proprio nulla che non va!grazie
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
in effetti da quanto lei descrive pare che le problematiche sessuali fossero esclusivamente di pertinenza del suo compagno. D'altra parte la controprova che per lei non vi è nulla di disfunzionale la può trovare nelle precedenti relazioni sentimentali/sessuali.
Da quanto detto inoltre mi pare che lei abbia effettuato un grosso sforzo di comprensione e di aiuto, suggerendo tra l'altro, molto correttamente, che sarebbe stato il caso di rivolgersi presso uno specialista. Come dire, lei non ha veramente nulla da rimproverarsi.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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dopo
Utente
Utente
In effetti non ho mai avuto problemi in precedenza e in questo caso la cosa davvero inspiegabile è che lui ha fatto di tutto per iniziare questa storia, diceva che gli piaceva tutto di me, ma poi a parte qualche bacio non c'è stato nulla perchè trovava sempre delle scuse.Così non ho neanche provato ad andare oltre.Non è stato affato facile vivere la frustrazione di non sentirsi desiderata dall'uomo che ci è accanto.La ringrazio enormemente per la tempestività della sua risposta.
Cordiali saluti
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
si lasci dietro quanto prima questa storia e continui a vivere la sua sessualità senza problemi creati da altri.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
qualche annetto fa già Marco Aurelio profetizzava "una colpa che sia d'altri meglio lasciarla in quel luogo"

Credo sia piuttosto normale che Lei provi emozioni spiacevoli dopo questa storia, come senso di inadeguatezza, senso di colpa, ecc. Questo avviene perchè è il "clima" di coppia che determina l'equilibrio sessuale, per cui se un partner non sta bene ne risente anche l'altro

Il Suo attuale problema è che Lei non sembra aver superato il problema stesso (mi scusi il gioco di parole), è come se sentisse che "le manca qualcosa", specie nell'area della sessualità.

A questo punto Lei può fare due cose:

1) aspettare di vivere altre emozioni ed esperienze sessuali e vedere cosa succede

2) non aspettare e provare a cercare un chiarimento con uno/a specialista (ad es una psicologa)

In entrambi i casi l'obiettivo è senza dubbio fare chiarezza, cosa che le auguro vivamente

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Utente
Gentile Dottor Bulla,
dal momento che questa storia è finita da poco è certamente difficile per me tentare di elaborare il tutto, anzi credo come ha detto il Dottor Martiadis di dovermi buttare alle spalle quanto prima questa storia e non cercare spiegazioni che abbiano una logica perchè non potrei trovarne.Forse ciò che più mi ha ferito è stata la totale chiusura di quest'uomo in tutto ciò che riguarda la sfera relazionale e non solo quella sessuale.
Razionalmente non credo "mi manchi qualcosa", ma non nego che convivere con un uomo che non vuole vedere che ha dei problemi e che solo alla fine si degna di dare motivazioni senza senso mi ha fortemente destabilizzato!Sono certa che riuscirò a vivere con naturalezza e spontaneità la mia prossima esperienza come ho sempre fatto. Grazie a tutti
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 326 11
L'incertezza trova la sua origine nella richiesta insita a volte nelle relazioni di un rispecchiamento favorevole da parte del proprio interlocutore.
Quando un qualcosa non funziona, specialmente in aree particolarmente critiche come quella della sessualità, è facile costruirsi la sensazione che "manchi qualcosa" proprio sulla base delle attese che sono alla base dell'investimento relazionale.
E' un pò come se ci si presentasse davanti ad uno specchio e questi ci rimandasse un'immagine di noi deteriorata.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

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Utente
Utente
Gentili Dottori,
a distanza di tempo vi scrivo di nuovo per un consiglio.
Come da voi suggeritomi in seguito a questa storia ho lavorato molto su me stessa e sul mio senso d'inadeguatezza che col passare dei giorni mi aveva annientato, mi sentivo sbagliata in tutto e mi sono rivolta ad uno specialista.Ora con più lucidità so che non è quello che ho vissuto con quest'uomo il naturale corso di una storia.So anche d'aver sbagliato in buona fede nell'aver tentato di fargli vedere che c'era un problema suo che forse nascondeva qualcosa di più profondo, quali la perdita del padre anni prima, poi la separazione, esperienze che l'hanno fatto chiudere a riccio.Ho capito che non potevo imporgli un aiuto che lui non mi aveva chiesto e che se una persona non vuole vedere nessuno può farsi carico di un problema altrui.Ora lui è tornato al suo "equilibrio precario", alcuni amici comuni mi dicono che neanche una volta ha chiesto anche semplicemente come stavo, ma c'era d'aspettarselo e che è divetato cinico,sostiene che sta bene da solo, che non gli frega niente di nessuno e mi si stringe il cuore perchè io ho visto quanto sia enormemente fragile.Arrivo al dunque:sua sorella mi ha chiamato ormai un mese fa dispiaciuta perchè con me aveva visto il fratello finalmente sereno e chiedendomi se aveva dei problemi (lei sospetaa una depressione latente)sottolineando il fatto che non era facile comunicare con lui.Io non me la sono sentita di dirle qualcosa, ho solo confermato che anch'io l'avevo visto spesso tormentato, e in fondo non stiamo parlando di un ragazzino ma di un uomo di 40 anni.Ora nonostante la sua vita ormai non mi riguardi più, il mio lato "salvatore" ogni tanto fa capolino e mi chiedo se invece avrei dovuto accennare alla sorella qualcosa.Sinceramente credo d'aver agito bene così come ho fatto, ma vorrei avere una conferma da voi
Vi ringrazio
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Signora,
sono contento di "rivederla", significa che in ogni caso lei ha iniziato un nuovo percorso di riflessione su se stessa

Ma il problema potrebbe diventare questo: non è che lei sta riflettendo troppo? Lei termina la mail chiedendo una conferma. Io tempo che, di questo passo, le nostre conferme non basteranno mai.

Come si fa ad essere certi di aver "agito bene"? Io personalmente non riesco ad essere certo, quantomeno non sempre, soprattutto quando in ballo ci sono le relazioni affettive

Il miglior apprendimento è sempre per prove ed errori, per cui quello che le consiglio è di essere il più possibile spontanea.

Vedrà che il tempo le riserverà piacevoli sorprese
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dopo
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Gentilissimo Dottor Bulla,
lei ha ragione,uno degli aspetti più belli nelle relazioni affettive è la spontaneità, ma comprenderà che questa situazione è stata delicata da gestire.Di fronte a problemi evidenti di cui l'altro non vuole parlarti ma che inevitabilmente compromettono l'armonia di coppia e molto difficile essere spontanei.Ho detto che "credo" d'aver agito bene e non d'esserne "certa" perchè ho pensato che raccontare le problematiche che quest'uomo ha alla sorella mi è sembrato inutile.Le avrei scaricato addosso delle ansie e del resto anche lei, come me, sarebbe stata del tutto impotente dal momento che il fratello si è chiuso in un suo mondo nel quale non lascia entrare nessuno.Se ho chiesto un consiglio a voi è perchè è doloroso e umano sapere di non poter far nulla per una persona che evidentemente non vive bene e non essendo io una psicologa non ho gli strumenti per sapere come agire in questi casi.Scusi se mi permetto ma, a me sembra più che naturale porsi certe domande in una situazione del genere e se fosse stata una storia "normale" mi creda, come lei ha sottolineato avrei fatto ricorso alla mia spontaneità e non avrei cercato conferme da voi.Forse è un difetto non essere superficiali e non fregarsene di una persona alla quale in ogni caso hai voluto bene?
La ringrazio comunque
Cordiali saluti