Ansia per figlio che non arriva

Salve, vi scrivo perchè ho bisogno di capire come posso reagire alla situazione che sto vivendo.
Con mio marito, da marzo, stiamo provando ad avere il primo figlio, so bene che non è tanto tempo che lo cerchiamo e che non ci si deve far prendere dal panico, ma purtroppo mi riesce meglio a parole dire di star tranquilla che esserlo davvero.
Mi sono capitati due episodi di recente,uno ieri ed uno lo scorso sabato che non mi sono piaciuti per niente, perchè mi impaurisce il pensiero di ciò che mi può succedere, a livello di testa intendo. Vi spiego: lo scorso venerdì una mia amica ha fatto l'ecografia, mi ha raccontato che ogni volta che vede il piccolo le sembra un sogno...questa frase mi ha colpito così tanto che il giorno dopo ho avuto una crisi di pianto,perchè anch'io non vedo l'ora di vivere il mio sogno! Poi ieri una ragazza che viene in palesra con me e che come me cercava un pupo da marzo mi ha comunicato di essere incinta...altra crisi perchè ho paura di non rimanere incinta, che ci sia qualcosa che non va! Mi faccio tanta rabbia da sola perchè so che così non va bene, che non è il modo di affrontare la situazione. Mio marito mi dice che devo star calma, che se mi fisso è peggio ed io lo so..... ma non so neanche come fare diversamente.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Mi faccio tanta rabbia da sola perchè so che così non va bene, che non è il modo di affrontare la situazione.

Gentile signora, se ho ben compreso lei prova ansia, inquietudine, paura all'idea che questo pupo ancora non arriva. Queste emozioni sono sgradevoli, e lei non le vorrebbe. Purtroppo, le emozioni non sono come dei venditori porta a porta; non basta chiudere la porta e dire "VADA VIA!" per scacciarle. A dirla proprio tutta, ogni tentativo di scacciarle ci inguaia un pò di più.

Poi lei "reagisce", cioè "fa" delle cose. "Fare" delle cose, da un punto di vista cognitivo-comportamentale, è una parte di quello che di solito si chiama "comportamento". Questo sì che lo possiamo controllare e gestire: non è come le emozioni, quando noi ci comportiamo siamo liberi di scegliere.

Se lei si arrabbia con sè stessa perchè ha provato ansia, o paura, questo la intrappola in un bel problema: perchè lei non ci può fare proprio nulla, le emozioni vanno e vengono come onde sugli scogli, e lei non potrà "fermarle". Se comincia a prendersela con sè stessa, a colpevolizzarsi, a dirsi che lei "deve" stare calma si chiede qualcosa che forse non può ottenere.

Può ottenere qualcos'altro. Da quando l'idea del figlio è diventata centrale nella sua vita, a cosa ha rinunciato? Quali cose per lei importanti ha messo da parte?

Che arrivi il pupo o che ritardi, o che non arrivi per nulla, quali altri aspetti della sua vita vorrebbe curare maggiormente, perchè per lei hanno un grande valore?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
non so se sia capitato anche a Lei da giovanissima, come a tante altre femminucce, di attendere con trepidazione l'arrivo del flusso mestruale per timore di una gravidanza giunta non al momento opportuno. Per poi ritrovarsi appunto dopo un po' di anni nella sua situazione, in cui si desidererebbe non vederlo arrivare e potersi gustare a pieno la gioia di una vita che si sviluppa dentro di sé.
Come ben sa, in queste situazioni la tempistica possiamo deciderla noi solo in minima parte.
Forse è proprio questo che la destabilizza?
Al di là del fatto che non vede esaudito immediatamente il suo desiderio, può essere che dal momento che le cose non vanno come Lei ha programmato, secondo i suoi tempi e le sue aspettative, sia sorta questa inquietudine?
Qual è a suo avviso il timore di fondo? Cosa significa per Lei non restare incinta quando lo ha deciso?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Utente
Utente
Dirle che ha perfettamente ragione mi sembra di affermare l'ovvio.... è vero io non posso farci niente, non posso comandare quello che provo, ed è ancora più vero che non posso comandarmi di provare emozioni diverse. Ma il mio timore è che questa mia ansia "blocchi" l'arrivo del pupo.
Pensi che dopo il viaggio di nozze mi sono trovata a chiedermi più volte se lo volevo davvero, perchè avevo paura di dover rinunciare a viaggi, uscite, cinema, palestra, e poi hai cambiamenti che avrebbe subito il mio corpo.
Poi da gennaio è avvenuta la svolta, abbiamo deciso di avere un figlio e niente di quei pensieri mi ha più occupata la mente, anzi sono diventate tutte cose superflue con la gioia che porta un figlio.
Certo non è che sono una con i paraocchi so che cosa comporta avere un figlio, cioè che io sarei in secondo piano rispetto alle sue esigenze, e ci mancherebbe che non fosse così.
Quello però che mi fa "arrabbiare" è che mi rendo conto di essere io la prima a dire bianco e poi nero, del tipo " ok fissiamo le ferie poi si vedrà al ritorno a settembre che fare se non è arrivato il pupo, ora stiamo tranquilli" per passare poi a dire " cavolo non vedo l'ora che arrivi perchè mi vengono strani pensieri su eventuali problemi che potremmo avere".
Per rispondere alle sue domande, da quando cerco un figlio non ho rinunciato a niente, non ho messo niente da parte.
Se le devo rispondere così senza pensarci troppo direi che vorrei prendere la seconda laurea, ecco forse questo,rimettermi in gioco dopo 4 anni nello studio.
Ma poi non c'è niente altro, cioè ad oggi non mi interessa se smetto la palestra, se ingrasserò per la gravidanza. Certo le ribadisco che so bene che con un figlio tutto si stravolge e che passerà molto tempo prima di riavere la libertà di adesso.
Dovrei cercare di godermi i momenti di adesso, perchè anche un semplice cinema, una cena ad orari non proprio consoni poi non sarà più possibile quando la famiglia sarà allargata.
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dopo
Utente
Utente
Dottoressa Scalco, lei non ha idea di quante volte ho detto e pensato " Ma cavolo sono stati anni attenta, ho preso la pillola, con il timore che una volta di non attenzione avrebbe portato una gravidanza e via di test di gravidanza perchè magari ero un giorno di ritardo!" e ora invece quando arriva il ciclo non è più quel sollievo, anzi il contrario.
Spesso dico a mio marito " A saperlo avrei interrotto la pillola al matrimonio" oppure " vedrai che ora so come fare per la prossima volta".
Sì questi pensieri mi mandano "fuori di testa", mi passi il termine.
E' proprio vero quanto siano due situazione completamente opposte.
Poi s' io sono esattamente il tipo di persona che se decide di fare una cosa, di ottenere una cosa la deve avere secondo i suoi tempi, secondo le sue aspettative.
Me lo dice spesso anche mio marito che mi creo troppi film, nel senso che vorrei le cose come le immagino.
Infatti io immaginavo che dal momento in cui non avremmo preso più precauzioni sarei rimasti facilmente incinta.
Per me non restare incinta, cioè non essere restata ancora incinta in base alle mie idee, mi crea dubbi sul mio poter mai esserlo, sul diventare mamma.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Ma il mio timore è che questa mia ansia "blocchi" l'arrivo del pupo

E' un comprensibile timore... ansioso! "Comprensibile" non vuol dire "quello che lei pensa è vero": vuol dire solo che chiunque si convinca di questo proverà paura, e quindi la sua paura è comprensibile.

>>Pensi che dopo il viaggio di nozze mi sono trovata a chiedermi più volte se lo volevo davvero, perchè avevo paura di dover rinunciare a viaggi, uscite, cinema, palestra, e poi hai cambiamenti che avrebbe subito il mio corpo.

E le sembra strano? Solo i batteri non hanno dubbi o timori! Se lei proverà a confrontarsi con altre donne che hanno scelto di avere il primo figlio, forse scoprirà che queste sue esperienze sono molto comuni, e che questi suoi dubbi e timori la accomunano alle altre donne che si imbarcano per questa avventura così "strana" e naturale allo stesso tempo.

>>Certo non è che sono una con i paraocchi so che cosa comporta avere un figlio, cioè che io sarei in secondo piano rispetto alle sue esigenze, e ci mancherebbe che non fosse così

Mi permetta di contraddirla. Lei anticipa gli eventi con la mente, ma non sa cosa comporta avere un figlio, come io non so cosa comporta avere un ciclo mestruale. Posso provare ad immaginarlo; ma forse lei ora sa cosa comporta "attendere un figlio".

Mi permetto questa distinzione perchè lei ci scrive una frase che mi ha molto colpito:

>>Dovrei cercare di godermi i momenti di adesso, perchè anche un semplice cinema, una cena ad orari non proprio consoni poi non sarà più possibile quando la famiglia sarà allargata

Ha provato a pensare che, tra i "momenti di adesso" ci sono anche le ansie, le paure, i dubbi, e tutto quello che sta rendendo così "umana" l'avventura in cui vi siete imbarcati con suo marito?

Altrimenti, lei rischia di scambiare la gravidanza e la maternità per delle "gioie infinite", prive di macchie o di ombre.

Mentre lei, gentile signora, è fatta di carne ed ossa, e come noi tutti prova paure, nutre dubbi, ha ripensamenti, soffre. E tutto questo fa parte del momento che lei ORA sta vivendo.

Che voi riusciate a coronare il vostro sogno con un figlio, che decidiate di adottarne uno, o di non averne, un giorno questi momenti di trepidazione saranno parte del passato; e lei li potrà ricordare come momenti terribili o come momenti veri, in cui avete sperato, sofferto, e spero, un giorno, gioito insieme.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore, questo suo commento non mi fa sentire poi così tanto "strana" ma come dice Lei UMANA.
Non so se mi troverò nuovamente a disturbarvi, di fatto è che rispetto a come stavo ieri sera, dopo queste riflessione fatta assieme sto meglio, ho "ridimensionato" la questione.
Credo che nei confronti di queste emozioni non ci stia bene la parola DOVERE fare o provare a fare qualcosa che le contrasti.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Credo che nei confronti di queste emozioni non ci stia bene la parola DOVERE fare o provare a fare qualcosa che le contrasti

Questa sua frase è molto saggia. Mi sono permesso di trascrivermela, magari potrà essere utile ad altre persone che vivono le sue stesse traversie.

Torni pure a "disturbarci", se lo desidera. Noi siamo qui.
[#8]
dopo
Utente
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grazie ancora.

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