Piedi piatti

Gentilissimi dottori,gradirei un vostro parere riguardo ad un problema che mi tormenta da circa un anno a questa parte: un anno fa in seguito ad una visita ortopedica decisi di sottopormi ad intervento chirurgico per correggere il "piede piatto" all'età di 20 anni. preciso che negli anni precedenti ho svolto normalmente varie attività sportive tra cui in particolar modo la corsa ed il calcio a livelli dilettantistici. intorno ai 18 anni ho accusato fastidi via via più intensi ai piedi con conseguente disagio posturale nella camminata. in seguito ad una prima visita ortopedica deciserò di farmi usare dei plantari con rialzo a dx di 6mm. dopo un anno dall utilizzo di questi plantari ho continuato ad avere problemi soprattutto giocando a calcio senza i plantari,quindi decisi di prendere in considerazione l ipotesi di un intervento chirurgico,il problema è che dopo un anno circa dall'inserimento delle viti (in titanio) avverto dolore osseo e tendineo in particolar modo al piede dx nel punto dove è stata inserita la vite,avverto un elevata rigidità del piede che mi impedisce ad esempio di piegarlo verso l esterno. all inizio mi dissero che sarebbe passato col tempo ma ora mi chiedo se non sia stata una scelta affrettata e sbagliata quella di subire l intervento,vista anche l età avanzata (non più adolescenziale),che contrariamente a quelle che erano le prerogative mi impedisce a soli 20 anni di svolgere un attività fisica come il calcio o la corsa e che soprattutto mi rende talvolta fastidioso il semplice camminare con le dovute conseguenze sulla vita quotidiana.
Grazie e buon lavoro.
[#1]
Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Gentile utente,
quando dice che avverte "dolore osseo e tendineo" è perché uno specialista le ha detto che il suo dolore deriva da quelle strutture? E' quasi impossibile per il paziente capire da solo l'origine del dolore.
Detto questo, lei conosce il tipo di intervento che è stato eseguito? Si tratta di una vite in funzione di calcaneo-stop? E' stato eseguito anche un tempo di ritensione capsulare mediale, come spesso si fa nell'adulto?
Come vede, si tratta di situazioni che richiedono di conoscere il caso a menadito e, ancora più importante, di visitare il soggetto.
Il consiglio è quello di tornare dallo specialista che l'ha trattata e chiedere a lui le spiegazioni del caso.
Saluti cordiali.

Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Innanzittutto grazie della sua disponibilità.
Sì mi è stato detto da uno specialista che il dolore deriva dalla rigidità del piede che interessa le strutture tendinee principalmente e che quindi col passare del tempo dovrebbe attenuarsi.
Le viti sono in funzione di calcaneo stop e non è stata eseguita la ritensione capsulare mediale,mi è stato spiegato che il processo di correzione dell'articolazione del piede non è immediato ma ha bisogno di tempo e in effetti la parziale correzione si nota già ad occhio nudo ma la rigidità rimane.
In ogni caso seguirò il suo consiglio e possibilmente le farò sapere.
[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dottore,ho effettuato la visita medica presso lo specialista che ha eseguito l'intervento,spiegandogli quali erano i miei disagi e le mie perplessità mi ha nuovamente risposto dicendomi che ci vuole ancora del tempo affinchè si attenui la "rigidità" del piede.
Ha inoltre specificato che potrei già svolgere qualsiasi attività fisica,ma io sinceramente continuo ad avvertire dolore.
Vorrei chiederle se a questo punto dovrei rivolgermi ad un altro specialista in modo tale che possa esaminare il caso ed esprimere il proprio parere.
Cordiali saluti.
[#4]
Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Eh, difficile dirlo!
Questo tipo di interventi, se fatto in età adulta, può essere un pò più "rognoso" che nel bambino.
Se non è sicuro fino in fondo, può chiedere sicuramente un secondo parere ad un chirurgo specialista del piede.
Saluti cordiali.
[#5]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
***ATTENZIONE!***
Questo consulto risulta aggiornato a più di DUE MESI fa:
valuta attentamente se la tua risposta può ancora essere utile all'utente!

Se ritieni opportuno inviare comunque il tuo consulto all'utente allora CANCELLA TUTTO QUESTO AVVISO e scrivi qui di seguito, grazie.
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Buonasera Gentili Dottori;
torno a scrivere su questo forum a distanza di un pò di tempo.
Sono passati infatti oltre tre anni da quando subì l'intervento di "calcaneo-stop" sopraccitato,e finalmente potrò togliere queste benedette viti in titanio;devo dire in realtà che ad uno dei due piedi (cioè al destro) ho sempre avuto fastidi nell'intorno del punto di inserimento della vite,ma mi è sempre stato detto,dal medico che ha eseguito l'intervento,che bisognava aspettare del tempo prima di rimuoverle.
Credo di aver avuto una buona dose di pazienza in questi tre anni trascorsi,e adesso anche grazie al consulto di un'ulteriore chirurgo specialista del piede si è presa la decisione di rimuovere entrambe le viti in titanio,mi è stata infatti diagnosticata una "ipercorrezione del piattismo del piede" con una eccessiva pronazione del piede verso l'esterno nella fase di appoggio (così mi è stato detto).
Vengo al dunque senza troppo divulgarmi,tra circa un mese devo appunto subire l'intervento di rimozione delle viti,volevo a questo proposito chiedervi se è un tipo di intervento che in genere si esegue con anestesia locale o meno.
Vi pongo poi un'ulteriore domanda,quali sono in genere i tempi di recupero per riuscire a camminare senza problemi?Mi è stato detto di poter camminare senza alcun tipo di aiuto già nella stessa giornata dell'intervento,mi sembra però un'ipotesi un pò azzardata,perciò chiedo ulteriori delucidazioni in merito.
Sarebbe molto gradita una vostra risposta,grazie.