Ipertiroidismo subclinico in giovane età

Sono una donna di 28 anni e dall'età di 12 soffro di tachicardie in cuore sano,sempre grande appetito e sempre sottopeso.
Mai nessun medico ha pensato di analizzare bene la funzionalità tiroidea. I valori TSH FT3 FT4 sono sempre stati nella norma e continuavo a star male. Dopo infiniti consulti e tanto studio da parte mia, c'è stata la diagnosi di ipertiroidismo crocnico autoimmune.
Da 2 anni in terapia con propiltiuracile (ben tollerato)+ inderal con discreti risultati.Diminuendo le dosi, i valori sballano e tornano aritmie.
Mi è stato proposto il trattamento con radioiodio in quanto non ho esoftalmo nè collo ingrossato..sto solo perdendo tantissimi capelli con grande frustrazione(mi sposerò e spero di averne ancora qualcuno!).La chirurgia sarebbe troppo invasiva.
E'sicuro esporsi a queste radiazioni?
Vorrei dei figli al più presto e ho tante paure.In effetti non riesco a fare una scelta e vado avanti con i farmaci.Il mio ciclo mestruale è regolarissimo,un intervento drastico potrebbe alterare la mia eventuale fertilità?
La ringrazio anticipatamente per un chiarimento su questa strana malattia della quale in realtà neanche la medicina è riuscita bene a capire tutto.
[#1]
Dr. Andrea Del Buono Endocrinologo, Diabetologo 339 4
Gentile Signora,
dalla descrizione mi sembra strano che in un primo momento la funzione tiroidea fosse buona e poi è stata fatta diagnosi di ipertiroidismo. Sono presenti gli anticorpi? Ha fatto una scintigrafia tiroidea? Comunque la terapia con radioiodio, sempre che ci siano le indicazioni, non ha effetti collaterali. Per una gravidanza è consigliabile aspettare almeno un anno dal trattamento. Cordiali saluti.

Dott. Andrea Del Buono
Endocrinologo - Diabetologo

[#2]
Dr. Giuseppe Ielo Endocrinologo, Medico nucleare 228 4
Giuseppe Ielo
Medico Chirurgo
Specialista in Ecografia
Specialista in Endocrinologia
Specialista in Medicina Nucleare
Via Ariosto, 9
24047 Treviglio (Bg)
Tel. 0363-41183
Mobile 333-3164013

Gentile Utente 6158,
a differenza dei Paesi anglosassoni, la radioiodioterapia viene effettuata in Italia limitatamente e solo su soggetti che non rispondono (come nel Suo caso) al trattamento medico; tale scelta è fatta sull'infondato timore di effetti collaterali radiobiologici, che non sono assolutamente documentati.
Lo I131 viene utilizzato proprio perché la azione lesiva delle radiazioni è limitata all'ambito tiroideo, dato che le cellule di quest'organo sono "avide" di iodio e pertanto incamerandolo vengono lese, ottenendo lo scopo prefissato di una ottimizzazione terapeutica e preservando gli altri tessuti.
Con dosi di I131 attentamente calcolate si ottiene la remissione dell'ipertiroidismo nel 85% dei soggetti con Morbo di Basedow.
A dieci anni di distanza, la percentuale di ipotiroidismo post-terapia é comunque elevata (circa il 20%), sempre al di sotto di qualsivoglia intervento chirurgico (ben oltre il 70 % se una parziale tiroidectomia, ovviamente il 100% se trattasi di tiroidectomia totale); appare perciò consigliabile l'impiego di dosi ablative di I131 seguite da trattamento sostitutivo con L-T4.
L'esperienza giustifica il trattamento e ne testifica l'innocuità: unica precauzione, posporre di circa 1 anno una eventuale gravidanza, ma solo per precauzione!
Tutto il resto della Sua vita, lo faccia con la massima tranquillità e nella certezza che fa male a sé stessa né lo farà a chi la circonda (ce lo siamo già fatti noi Italiani con uno scellerato referendum qualche anno fa).
Gradisca i miei saluti.
Dottor Giuseppe Ielo
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