Rimozione parziale mezzi di sintesi vertebrali

Buonasera dottori,
sono qui per chiedervi un consiglio medico.
in sintesi la mia breve storia clinica:
05.2011 incidente della strada con frattura da scoppio di d3 d4 d5, frattura lieve di c7 e delle apofisi di D1 e D2, sono stato stabilizzato con delle viti peduncolari su D7 e D6, D2 e D1, a quanto detto dagli ortopedici che mi hanno seguito dal momento che si apriva e la frattura di C7 era stabile ma comunque mal messa, si è preferito posizionare gli uncini nelle lamine di C6 invece che nelle lamine di C7 anche per non "aggravare" la frattura.
Non essendoci piu l'appoggio anteriore delle vertebre, ci poteva essere una cifotizzazione del tratto dorsale, con il rischio di dover subire un intervento di stabilizzazione anteriorie.
Questo non si è reso necessario perchè l'impianto non ha ceduto e ormai la frattura del tratto dorsale ha ripreso consistenza anche se rimane comunque instabile.
Sono passati 13 mesi ormai e io stò molto bene, son stato seguito in un centro di fisioterapia dove faccevo ginnastica dolce e massaggi, ho terminato esattamente a 1 anno dal incidente. E gradualmente ho ripreso a fare alcune delle mie attività sportive:
corsa nuoto (che avevo già iniziato) e mountainbike.

Arriviamo adesso al mio problema:
vi scrivo perchè sento un grosso fastidio su c7\C6, penso ed, è stato indicato plausibile dal ortopedico , che il processo spinoso di C5 batta sui mezzi di sintesi.
Questo mi comporta un atteggiamento del capo sempre un pò chino in avanti perche se mi impongo di mantenere un atteggiamento "corretto" sento dolore, sento grossi fastidi in iper estensione mentre in flessione ho recueprato al 100% la mobilità e al 70% in rotazione e flessione laterale.
L'ortopedico mi ha proposto una rimozione del apofisi di C5 per evitare questa congestione della parte, ovviamente dopo aver verificato tramite rx dinamiche, Io non sono d'accordo, anche perchè il dolore è soportabile e io voglio rimuovere i ferri che si presume saranno rimossi nel 2014.

A settembre farò un altra visita ortopedica dove vorrei chiedere sempre se tecnicamente possibile una rimozione parziale dei ferri.
chiedo a voi un anticipo di quello che probabilmente il mio ortopedico risponderà alle mie domanda:

Rimuovere le barre e rimettere nuove barre piu corte (senza uncini è possibile?)
Questo oltre a ridurre eliminare i fastidi che io ho mi permetterebbe di salvare 2 dischi vertebrali, allungando la vita della mia colonna e posticipando probabili Ernie cervicali che col tratto rigido che ho verranno sicuramente, visti i notevoli sforzi a cui sono sottoposti i dischi rimanenti.
Potrebbe rendere la mia vita piu sana e meno dolorosa ?
Ringrazio anticipatamente, per questa e per tutte le risposte che gentilmente fornite sul sito
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Ortopedico, Neurochirurgo attivo dal 2012 al 2018
Ortopedico, Neurochirurgo
Gentile Signore, nella descrizione del suo caso Lei ha affermato che "la frattura del tratto dorsale ha ripreso consistenza, anche se rimane comunque instabile". Forse sarebbe opportuno chiarire meglio in cosa consiste questa "instabilità" la quale, in assenza ovviamente, come spero, di danni neurologici, diviene l'elemento fondamentale di tutto l'impianto terapeutico. Lei ha accennato ad Rx dinamiche: è stato questo esame a dimostrare la persistenza dell'instabilità? E' importante a tal uopo sapere se durante l'intervento di osteosintesi sia stata praticata artrodesi posteriore. E' esperienza comune infatti che una frattura del genere possa dichiararsi sicuramente "stabile", facendo dormire sonni tranquilli sia al paziente che al chirurgo, solo se completata da una corretta artrodesi, oppure se accompagnata da un fissaggio per via anteriore, da prendere in considerazione magari in un secondo momento, in caso di opportunità o necessità di rimozione dell'osteosintesi posteriore.
Cordiali saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
gentile Dottore, la frattura del tratto dorsale inizialmente non aveva "massa" per cui ci poteva essere un cedimento dei mezzi di sintesi perche la parte anteriore non aiutava il sostegno del carico,
adesso i frammenti nei corpi vertebrali hanno ripreso consistenza, questo sempre a detta dei medici che mi seguono contribuisce a distribuire i pesi e non gravare tutto sulla strumentazione.
Danni neurologici non ce ne sono stati se non alcune compressioni per cui è stata fatta una laminectomia e, una piccola compressione cervicale su C7 che non è stata trattata.
tutto ciò si vede dall'ultima TAC fatta a maggio 2012 dove si vede una consolidazione di C7 e ancora fratture su d3 d4 e d5.
Le rx dinamiche le farò verso fine anno per vedere se i mezzi di sintesi interferiscono appunto col movimento, con conseguenti irritazioni.

Lei dice che sarebbe comunque meglio provedere ad una stabilizzazione anteriore (di che tipo? ) (materiale osseo? o sempre viti e barre?) quando si leveranno i mezzi di sintesi posteriori?

non c è nessun modo per recueprare l'articolarità delle vertebre danneggiate?
[#3]
Ortopedico, Neurochirurgo attivo dal 2012 al 2018
Ortopedico, Neurochirurgo
Gentile signore, rispondo anzitutto alla sua seconda domanda: la risposta è no. Per quanto riguarda la prima domanda la risposta non è semplice, molto dipende dalla stabilità della colonna a medio termine. Se non è stata praticata a suo tempo una artrodesi è verosimile che una stabilità completa possa non verificarsi, ma per dire ciò occorrerebbe esaminare tutte le immagini relative a prima, durante e dopo il trattamento chirurgico. Alla luce della mia esperienza, è possibile strumentare una stabilizzazione antero-laterale sinistra da D4 in giù, con approccio laterale toracico (intrapleurico, retrocardiaco a polmone collassato) con spezzoni di coste supportati da mezzi di sintesi in titanio (barre e viti laterosomatiche). Ciò permetterebbe di rimuovere la scomoda sintesi posteriore senza pericoli di cedimento.
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dott. Mastrostefano,
la ringrazio per la chiarezza.
presenterò la sua valutazione al mio ortopedico a cui chiederò di valutare.

Ho sempre una marea di domande che mi passano per la testa, non vorrei abusare della vostra disponibilità. Se avesse modo di rispondere le sarei infinitamente grato.

1)Come mai non è possibile recuperare l'aricolarità delle vertebre danneggiate (se i dischi vertebrali e i legamenti sono sani) non dovrebbero bastare a stabilizzare la colonna? immagino che l'asportazione delle lamine e del processo spinoso posteriore interferisca e inibisca la mobilità, ma non puo rimanere comunque stabilizzato?
mi sembra di capire che potrebbe essere, ma non c è modo di vedere se non provando, e questo è un grosso rischio perche se instabile si potrebbero provocare GROSSI danni dico bene.?
non è possibile recuperare neanche l'articolarità del tratto cercivale?

2) l'intervento di cui lei parla che tempi avrebbe cioe quando è consigliato farlo? anche subito?
sarebbe un all inclusive, stabilizzazione anteriore e rimozione posteriore?
non mi piace molto l'idea del titanio, anche perche mi costringe a fare numerose TAC anziche meno invasive RM, ma poi lo vedo come un materiale piu invasivo, ci sarebbe un ulteriore possibilità di eseguire l'intervento da lei esposto senza usare questo pregiato materiale?
secondo la sua esperienza, e sempre parlando in via teorica, lei stabilizzerebbe da D4 a D7, e quindi le vertebre da D3 a C6 sarebbero mobili

per finire le chiedo se potrebbe spiegarmi meglio queste due frasi che leggo nel suo messaggio :
" stabilità della colonna a medio termine."
"Se non è stata praticata a suo tempo una artrodesi", per artrodesi io ho sempre inteso una sintesi di piu articolazione, quindi io dovrei aver avuto un artrodesi da C6 e D7

grazie ancora della Disponibilità che mi ha dato!