Problemi relazionali a stretto contatto

Ho dovuto cercare un lavoro che mi mettesse meno a stretto contatto con colleghi fissi...In effetti pero', sto notando che anche quando esco un po' piu' spesso e sono a contatto con le persone, mi pare, ancor piu' con quelle che non scelgo liberamente, mi senta male; nel senso che nello stretto contatto protratto assorbo come delle negatività dall'altro...mi è quindi necessario un po' di isolamento...a questo punto preferisco molto piu' isolamento rispetto al contatto con l'altro.
Mi manca forse una protezione psicologica che non ho saputo sviluppare? Come è possibile che sia così permeabile alle influenze esterne di cui non dovrebbe importami pressochè nulla?!
Grazie,
Saluti.
S.
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile S.,
quali sarebbero le negatività e le influenze esterne a cui si sente "permeabile" e che l'hanno addirittura portata a cambiare lavoro? Che lavoro faceva prima e quale ha intrapreso attualmente?
Scrive che ciò vale soprattutto per i rapporti con le persone che non sceglie liberamente: è sempre stato così o si tratta di una sensazione recente?
Come vive invece la vicinanza con i suoi famigliari? Ha un compagno? Ha dei figli?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

come si sente quando dice che si "sente male" a contatto con queste persone?
Che tipo di disagio fa?
Come fa a gestire questo disagio quando è al lavoro?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile Dr.ssa Paola Scalco,
ero impiegata in una ditta...ora sono insegnante e di contatti ne ho parecchi, ma non troppo protratti, molto lavoro lo faccio a casa in solitudine...ad ogni anno cambio scuola perchè i precari fanno così...quindi tutto si rinnova velocemente.

in effetti ho sempre preferito cambiare un po' tutto...solo che negli ultimi anni faccio una vita piu' stanziale, quindi la mia avversione x routine e contatti ripetitivi si è acuita.

vivo con i genitori per gran parte dell'anno, ma con loro cè sempre stata grande elasticità e libertà...non ho figli, che ho sempre sentito come limite alla libertà personale, (di fare e disfare qualsiasi cosa, in qualsiasi momento),...attalmente non ho un compagno, ma quando l'ho avuto, ho sempre vissuto abbastanza in conflitto....cioè consapevolmente sceglievo la coppia, sacrificando la parte di me piu' libera e indipendente...
grazie mille!
[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile Dr.ssa Angela Pileci,
per sentirmi male intendo che dopo aver passato del tempo in loro compagnia mi sento + nervosa e irritabile...è come se mi sentissi addosso la lora negatività e insoddisfazione...
al lavoro favorisco contatti superficiali, odio quando mi si chiedono info personali...parlo del piu' e del meno e cerco di portare ironia e distacco...insoma di alleggerire l'aria...in effetti riesco a comunicare e ad avvicinarmi solo a chi ha senso dell'umorismo come me...con le persone seriose e che non sanno sdrammatizzare non lego affatto e mi appesantiscono da morire...

grazie mille!
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Mi manca forse una protezione psicologica che non ho saputo sviluppare? Come è possibile che sia così permeabile alle influenze esterne di cui non dovrebbe importami pressochè nulla?!"

Non so dirle da qui se le è mancato qualcosa, anche perchè l'unica che può saperlo è Lei, però se Lei vive in maniera problematica la situazione, nel senso che percepisce l'irritabilità e deve poi isolarsi, forse sarebbe il caso di sentire uno psicologo o psichiatra.

Evitare le relazioni interpersonali può essere dovuto a diverse ragioni che da qui, per ovvie ragioni, non è possibile individuare.

Un cordiale saluto,
[#6]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
da quento leggo , sembra che lei non riesca a trovare la "giusta distanza dall'altro", la troppa vicinanza le da la sensazione dis entirsi invasa, la troppa distanza verta verso la solitudine e l'isolamento.
Una conoscenza più approfondita di sè, sarebbe utile, sia per una migliore qualità di vita, che per una migliore rete sociale

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#7]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile Dr Randone,
esatto "invasa" è la parola giusta...cmq è da una vita che mi occupo di me stessa...sono molto introspettiva e pure narcisista...insomma bene o male considero imporatante solo quel che riguarda me stessa...ho rinunciato a far carriera xkè cio' mi portava lontano dalle mie vere esigenze...ad avere figli x rimanere libera a tuuti gli effetti...se vado in vacanza preferisco non condividere la camera...insomma x me i rapporti sono belli quando le strade si uniscono x un po', ma poi si dividono...
certo che mi rendo conto che x chi riesce meglio a condividere, la strada sia + in discesa...io devo spesso mettere dei filtri e proteggermi dalle "invasioni"...
[#8]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Gentile utente,
mi sembra di capire che le dia fastidio non tanto il fatto che non riesca a condividere con gli altri, ma il fatto che gli altri la invadano.
Ma mi faccia capire, lei è serena quando è da sola e con i suoi spazi? O sente che vorrebbe invece condividere e non sa come fare?
Non riesco bene a comprendere la sua richiesta.

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#9]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
DR Mirona,
grazie di avermi risposto.
Io in effetti nn vorrei condividere + di quel che mi sento di fare...momenti di isolamento mi servono x me stessa e x riequilibrarmi dalle influenze esterne, a volte stimolanti, altre + negative...
Quel che vorrei, è non assorbire così tanto, quando sono a contatto con gli altri...insomma essere meno insofferente a quel che a me sembrano modi di porsi o personalità spesso troppo banali...insomma, secondo me pochi si sentono invasi come me...quindi riusciranno a controbilanciare in qualche modo...quando lavoravo in una ditta ero praticam l'unica a desiderare un ufficio x conto mio...x non sentir qual continuo chicchericcio "nonsense". Vorrei avere gli strumenti x difendermi senza dover fuggire...o forse la mia personalità è questa e non cè nulla da fare, cioè le devo venir in contro il + possibile?
Grazie!
[#10]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Bè sicuramente la personalità ha un'enorme importanza e rilevanza, ma con delle tecniche adeguate si possono ottenere buoni risultati. Esistono degli addestramenti all'assertività, relazionali, ecc che sarebbero adeguati nel suo caso. Tutto ciò sempre all'interno di una psicoterapia ben strutturata.
Buoni risultati si ottengono ad esempio con dei percorsi di psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.
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