Uretrite con balanite e linfonodo inguinale gonfio

salve , sono un giovane ragazzo di 25 anni , studente di medicina e chirurgia , le scrivo per un problema che credo di aver già inquadrato benino , però l opinione di un esperto può essere molto tranquillizzante :D le spiego subito , ai primi di giugno ho avuto un rapporto solo orale con una ragazza , dopo due tre giorni da questo rapporto è apparso un rossore a livello delle pieghe inguinali , bilateralmente ,senza alterazioni particolari di altro tipo, scomparso con velocità dopo il lavaggio con un sapone all avena colloidale , dopo un giorno e mezzo però , ho avvertito bruciore alla minzione e il glande ha iniziato a desquamarsi !! ma in un altro giorno e mezzo è tutto sparito di nuovo , sul glande non sono apparse lesioni o secrezioni biancastre dall uretra e infatti ho scartato subito la blenorragia e la sifilide , ora ha distanza di quasi un mese e mezzo continuo ad avere bruciore alla minzione e ogni tanto lievi rossori saltuari sempre alle pieghe inguinali , da notare che da circa un mesetto ho palpato un piccolo linfonodo (direi una microadenopatia viste le dimensioni) nel plesso linfonodale dell inguine destro !! ahimè mi sono un pò trascurato per via dei numerosi esami sostenuti in questo ultimo mese , ma ora essendo in vacanza devo far fronte a questa mia situazione , penso possa trattarsi di una clamidia o di una candida o al limite da un infezione da piogeni !da sottolineare che da giugno a oggi non ho presentato febbre(tranne la mattina prima degli esami dove ho registrato 37.1 ,temperature prontamente scomparsa dopo aver fatto l'esame ehhehe ) o altro e che tutte le altre stazioni linfonodali del mio corpo sono negative alla palpazione, vorrei fare un esame delle urine con sedimento e urinocoltura , però non essendo ancora medico mi rimetto umilmente a un suo gentile consiglio per inquadrare al meglio la situazione , la ringrazio in anticipo per la sua attenzione
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore e futuro collega,

vista la sua storia clinica un pò confusa e comunque complessa, le direi di sentire o risentire il suo medico di fiducia e poi a ruota un urologo e con loro iniziare un preciso iter diagnostico; tenga presenta che un "rapporto orale", se non protetto, deve essere considerato un rapporto a rischio.

Quindi, fatta la visita specialistica, potrebbe essere utile, sempre se indicata anche dal nostro collega "in carne ed ossa", procedere verso una attenta e precisa valutazione ecografica delle vie uro-seminali, una valutazione colturale sulle urine e sul liquido seminale e poi uno screening ematochimico per le malattie sessualmente trasmissibili più frequenti.

Fatto il tutto ci riaggiorni, se lo desidera.

Cordiali saluti.

Giovanni Beretta M.D.
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