Trauma del pene

Buongiorno,

Qui di seguito riporto la dinamica del trauma, in modo da poter fornire alcuni dettagli.
5 giorni fa ero comodamente seduto in treno accanto alla mia ragazza, la quale, volendo stendere le sue gambe sulle mie ha inavvertitamente urtato il mio pene, subito prima di impattare contro le mie cosce. La botta è stata discretamente forte, dato che ha lasciato cadere le gambe a peso morto da una distanza di circa 20-25 cm. Vorrei sottolineare che in quel momento il mio pene era in stato di semi erezione e tendeva a premere contro gli slip, dal basso verso l'alto. Quindi il colpo l'ho ricevuto sul lato superiore o dorsale, del pene. Sul momento ho avuto un dolore localizzato alla radice, o in altre parole, all'attaccatura del pene sulla parete pelvica. Inoltre il dolore si espandeva a tratti anche lungo l'asta, internamente. Sono passati 5 giorni e ancora avverto lo stesso dolore, di lieve intensità, ma abbastanza costante, con lievi oscillazioni. Le funzioni erettile ed eiaculatoria sono inalterate, ed il dolore non aumenta quando è eretto. Quello che avverto però è una sorta di debolezza del muscolo bulbocavernoso (credo sia quello). In altre parole, la pressione e l'intensità dell'eiaculazione è inferiore rispetto a prima.
A cosa è dovuto il dolore che avverto? E' una situazione che recupera spontaneamente? E' necessaria una visita andrologica? Ci possono essere delle ripercussioni sul medio e lungo termine?
Grazie mille in anticipo. Cordiali saluti.
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Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
Gent.mo utente

per sua tranquillità conviene fare un controllo diretto da uno specialista andrologo che valutata la situazione con l'obbettività, stabilirà se e quali accertamenti impostare. Per verificare l'entità del trauma potrebbe servire un ecografia dinamica peniena anche per escludere un interessamento delle strutture peniene.

Si consulti e se servisse ci faccia sapere.

cordiali saluti

Dott. Carlo Maretti
Specializzato in Andrologia
www.andrologia-online.it

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire le caratteristiche del suo problema post-traumatico e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.

Bisogna, a questo punto, consultare in diretta un esperto andrologo.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
Utente
Egr. Dott. Maretti,
Egr. Dott. Beretta,

Vi ringrazio, anche se con un po' di ritardo, delle vostre pronte risposte. Il fatto di vivere all'estero e di non poter al momento eseguire una visita con un medico italiano di sicuro non aiuta.

In seguito all'evento che ho descritto, e in seguito ai pareri da Voi espressi, ho effettuato una visita urologica in cui mi è stata riscontrata una callosità nel terzo distale del pene, con ogni probabilità legata al trauma in questione.
Mi è stato prescritto diclofenac compresse per il trattamento del dolore (50mg ogni 8-10 ore per una settimana), con invio a visita specialistica andrologica.

La visita andrologica non ha confermato l'esistenza di tale callosità, ma una semplice contusione, senza risvolti traumatici seri.
L'andrologo ha consigliato di proseguire con diclofenac fino alla scomparsa del dolore, e mi ha prescritto una ecografia inguino-peniena. Ecografia che però, è datata Gennaio 2013.

In questi 2 ultimi giorni ho sospeso diclofenac (sono ormai 10 gg che lo prendo) e puntualmente, il dolore è tornato. Vorrei sottolineare che tale dolore raramente si estende al pene, ma di fatto è localizzato nelle pelvi in profondità, nel punto, credo, in cui il pene si "aggancia" al pavimento pelvico. (vorrei ricordare che il colpo l'ho ricevuto dal basso verso l'alto sulla parte dorsale del pene, in stato di semi-erezione).

L'erezione è nella norma, l'eiaculazione continua a sembrarmi meno "potente" (con minor pressione).

A questo punto vi chiedo: a cosa è dovuto il dolore? Può essere il risultato di una contrattura di un muscolo profondo? Sono passate quasi 5 settimane dal trauma.
Posso ricominciare con diclofenac, nonostante i 10 gg di trattamento già effettuati? Vi segnalo che al contrario del diclofenac, il trattamento con ibuprofene non ha alcuna efficacia.

Vi ringrazio sentitamente in anticipo
Cordiali saluti
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Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
Direi che i due specialisti hanno dato pareri contrastanti e comunque se nel primo non si capisce la diagnosi di "callosità nel terzo distale del pene " mentre nel secondo "una semplice contusione". In entrambi i casi comunque, per fare una diagnosi serve procedere con un'ecografia dinamica peniena, che già al mio primo riscontro le avevo consigliato.

Per inciso, l'uso di antidolorifici potrebbe mascherare il problema, infatti alla loro sospensione lei continua ad avere dolore.

Ancora cordialità
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dopo
Utente
Utente
Egregi Dottori,

Qui di seguito riporto aggiornamenti in merito al trauma penieno descritto nei post precedenti.
A partire da Settembre scorso, cioè dopo circa un mese dal colpo ricevuto, è comparsa una curvatura del pene, a sinistra, che non era presente prima. Questa curvatura è presente a metà dell'asta, ed evidente nello stato semi-eretto, ma tende a scomparire durante il processo erettivo, fino a scomparire del tutto quando il pene è completamente eretto. Inoltre, manipolando con la mano la curvatura, l’asta si ristabilisce dritta. Oltre alla curvatura è comparso una specie un "tubicino" sottopelle, evidente, nella zona superiore del pene. L'andrologo che mi segue mi ha detto che probabilmente si tratta di un vaso linfatico ingrossato. Lo reputate possibile?
Sia la curvatura che il "tubicino" sono presenti ancora oggi, a 6 mesi di distanza dal trauma.
A fine Dicembre 2012 ho eseguito una Risonanza Magnetica "dinamica", ossia con iniezione intracavernosa. Purtroppo il farmaco iniettato ha sortito un effetto nullo o parziale, molto probabilmente dovuto a lo stato di ansia che in quel momento era presente - almeno così mi è stato spiegato.
La risonanza non ha evidenziato traumi di particolare rilevanza. Qui posto un riassunto del referto, tradotto:

"Corpo spongioso e corpi cavernosi di misura e morfologia normali. Non si riscontrano aree di discontinuità della tunica albuginea, ne' presenza di ematoma cavernoso. Impossibilità nel valutare la curvatura, dovuto allo scarso effetto di iniezione intracavernosa. Attraverso il mezzo di contrasto, si osserva una scarsa "captazione" del contrasto da parte dei corpi cavernosi. Tunica albuginea di aspetto normale. Integrità delle fibre corte situate posteriormente al legamento sospensorio senza interessamento dei piani grassi adiacenti. Integrità delle fibre medie del legamento sospensorio del pene, che interessa la fascia di Bucket, e tunica albuginea con integrità delle stesse (fibre?), e senza interessamento dei piani grassi tra entrambe le fasce.
Esiste una trabeculazione diffusa dei piani grassi situati nella zona dorsale del pene, tra la fascia di Bucket e la tunica albuginea, nella zona più anteriore dell'area del legamento sospensorio lungo, con trabeculazione diffusa dei piani grassi sottocutanei adiacenti, probabilmente in relazione alla lesione di tale legamento. Il contrasto T2 mostra un segnale basso, che si associa ad un rialzo diffuso del contrasto come segno di processo infiammatorio. Detta trabeculazione del grasso tra le due fasce si estende in misura lieve nella zona laterale destra del pene"

A inizio Gennaio ho eseguito una ecografia - stavolta non "dinamica" - in cui non si sono riscontrate lesioni rilevanti.

Oggi, dopo 6 mesi dal colpo, a volte ho ancora dolore - lieve - localizzato per lo più in zona perinenale-testicolare.
Palpando il perineo, mi accorgo della presenza di strutture nodulari superficiali dure, che prima non avevo mai riscontrato. Potrebbe essere un legamento cicatrizzato??

In questo ultimo mese ho assunto Tendens bustine (http://www.fenixpharma.it/Prodotti/Integratori_Alimentari/Tendens.aspx) su prescrizione del mio medico di famiglia - mi trovavo in Italia e l'ho consultato - e Arnica Compositum. Dopo 3 settimane il dolore si è fatto più rado e più lieve.

L'erezione è nella norma, anche se ho l'impressione che sul lato sinistro, dove si presenta la curvatura in stato semi-eretto, permanga una piccola restrizione, anche a piena erezione.

A questo punto vi chiedo: cosa pensate sia successo? Da cosa è determinata la curvatura? Può dipendere da un legamento o tendine lesionato e cicatrizzato in modo che "tiri" il pene quando inizia l'erezione? Ma allora come è possibile che scompaia quando l'erezione è completa?
Ma soprattuto, tutti questi sintomi sono reversibili osservando riposo e aspettando??

Grazie mille per la vostra attenzione,
Cordiali saluti





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Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
penso, come ci descrive, che abbia ricevuto diversi pareri da specialisti e non che hanno potuto constatare direttamente sia il suo pene che gli esami da lei eseguiti, ma personalmente non sono in grado di avanzare ipotesi e comunque l'esame fondamentale da eseguire è l'ecografia dinamica peniena.

Ancora cordialità
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dopo
Utente
Utente
Egregi Dottori,
Sono passati 8 mesi da quel piccolo incidente, la botta sul dorso del pene.
Dr. Maretti, accolgo il suo consiglio di effettuare una ecografia dinamica, e in attesa di farla, vorrei esporre delle domande.
A partire da Febbraio 2013 ho osservato la presenza di un restringimento della parte distale del pene. Mi spiego meglio. Durante le prime fasi dell'erezione, il pene si ingrandisce in maniera anomala, la base si allarga ma la parte distale rimane stretta. Questo "restringimento" scompare quando il pene completa la sua erezione. Questo fenomeno però non avviene sempre, a volte è meno evidente.
L'erezione non è dolorosa. Tuttavia ho ancora dei fastidi e doloretti che compaiono nel corso della giornata (a pene flaccido).
Tutti gli esami che ho effettuato tra Dicembre e Gennaio (risonanza magnetica con iniezione intracavernosa, ecografia, e palpazioni da parte dell'andrologo) non hanno riscontrato presenza di fibrosi a carico dei corpi cavernosi.
A cosa, dunque, potrebbe essere imputato il restringimento? Potrebbe risolversi spontaneamente? Ripeto, è comparso a Febbraio, cioè dopo 7 mesi dal colpo ricevuto.

Un sentito grazie
Cordiali saluti

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