Cialis e sport estremi

Buon ferragosto a tutti i medici del sito.

Sono un appassionato di sport estremi. Sono in cura con cialis da qualche mese.
Ci sono controindicazioni all'assunzione di cialis e pratica di sport estremi nel periodo di emivita del cialis?
Nello specifico: appena prima di lanciarmi col paracadute ho sempre quel momento di tensione col cuore che batte velocissimo... avendo assunto cialis potrei riportare problemi a livello cardiaco o altro durante il lancio o nel periodo successivo a seguito della scarica adrenalinica?

Grazie per la vostra attenzione.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caeo signore,
non ripoeerà problemi alla assunzione di farmaco, se non ha dato problemi fino adesso. peraltro sarei curioso di sapere il motivo per cui un giovane awpparentemente in ottima salute che pratica sport estremi, assuma quel farmaco. In poche parole, vi sonmo buone possibilità che lei abbia problema erettile, ed altrettanto buonne che siano di origine psicogena. Se le cose stanno così, ha pensato alla opszione psicoterapeutica?. Scusi se sono ficcanaso, ma quei farmaci guariscono si e no il 15% dei soggetti che li assumono.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Grazie per la risposta Dr. Cavallini.
La ringrazio per il suo interesse, ma assumo il farmaco in seguito a ecodoppler penineo dinamico che ha riportato incompetenza veno-occlusiva. Ormai ci ho perso le speranze nella guarigione, la mia paura era solo qualche "infarto" o altro problema al cuore che poteva portare la combinazione sport estremo - farmaco. Grazie mille
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Incopetenza veno-occlusiva sic et simpiciter?. Se lei fosse mio fratello le direi di cambiare andrologo. Scusi se sono diretto, leggha qua.
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/357-deficit-erettivo-da-fuga-venosa-l-araba-fenicia.html
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Cercherò un altro andrologo. Ma è già il secondo ecodoppler in un anno e mezzo che da questo risultato,con due andrologi diversi. Gli esami ormonali sono nella norma. I due andrologi mi hanno spiegato che le mie arterie lavorano bene. In base ai risultati del doppler mi hanno entrambi chiesto familiarità per vene varicose o emorroidi. Avendo in famiglia diversi casi di vene varicose mi hanno spiegato che è una questione ereditaria. Ammetto che comunque sono stati pazienti e gentili,non mi hanno proposto operazioni o altre vie per svuotarmi le tasche. Credo che un paziente debba anche adeguarsi a ciò che dice un medico (in questo caso due medici diversi) sulla base di un referto dato da una macchina. Ovvio sono ignorante, ma forse dove può "fallire" la diagnosi di un dottore credo non fallisca la diagnosi della macchina del doppler.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
e' una vera sfortuna che lei sia capitato con due medici che usano diagnosi dichiarate come inesistenti fin dal 1999 (Congresso Società statunitense di Andrologia di Boston). Poi legga il link per bene: che la fuga venosa esiste, ma è un sintomo di altra patoliogia: psicogena, ormonale, arteriosa, Peyronie.
In altre parole lei è andato da un medico dicendo che si sentiva la febbre (le cause sono un centinaio e più), il medico le ha confermato che ha 37.7 e le ha dato acido acetil salici9lico,il quale non non cura la causa della febbre, ma la abbassa. Poi vede macchine e numeri vanno interpretati e creda, sbagliano anche loro: veda black out elettrici.
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