Dolori ai reni e minzione con coaguli

Salve, vorrei poter avere l'opinione dello specialista per quanto riguarda mio marito.
Circa un mese e mezzo fa mio marito è stato portato d'urgenza all'ospedale per dei dolori renali insopportabili, all'ospedale dicevano fossero coliche renali, non ricordo ma non mi sembra ci fosse stata febbre o sangue nell'urina, l'ecografia al rene dolorante non ha dato esiti negativi. Gli esami del sangue in ospedale davano glicemia a 133 e il calcio un po' basso.
Ripetuti gli esami qualche settimana dopo, tutto ok.
Siamo andati in vacanza e dopo un giorno nella notte gli si è alzata la febbre a 39,5 con forti tremolii, e un leggero fastidio ai reni. Tachipirina e buscopan sono state le medicine che ha preso a causa della febbre alta e forte senso di nausea e un po' di mal di stomaco, sembrava andasse tutto ok, ma due giorni dopo ha iniziato a urinare sangue con grumi di sangue coagulato, il colore della pipì era decisamente rosso, aveva anche dolore a urinare soprattutto alla fine della minzione, ora è sotto antibiotico e ha preso il monuril. La dottoressa ha detto che potrebbe essere la prostata perchè il sangue nelle urine era davvero abbondante.
Cosa dobbiamo pensare? L'attesa per una ecografia è un po' lunga, ci dobbiamo allarmare e insistere per avere un'eco quanto prima o no?
Grazie per la disponibilità.
Distinti saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile signora,
in effetti la sequenza dei disturbi accusati da suo marito non è perfettamente chiara e coerente. D'ogni modo, almeno le ultime manifestazioni orienterebbero verso una diagnosi quale quella ipotizzata dal vostro medico curante. Il sanguinamento delle vie urinarie deve però sempre essere studiato in modo molto approfondito, poichè se le cause sono più sovente benigne (es. infiammazione, calcoli, eccetera) devono essere escluse con ragionevole certezza tutte le cause di diversa natura. Pertanto, riterrei indispensabile ripetere senza indugio un'ecografia delle alte e basse vie urinarie. Non è il caso di allarmarsi, solo di essere prudenti. Nel frattempo si valuteranno i benefici della cura antibiotica in corso. Ovviamente dovranno essere ripetuti, una decina di giorni dopo la fine della terapia, l'esame delle urine e l'urocoltura. Se suo marito è un fumatore, sarebbe saggio eseguire anche l'esame citologico delle urine su tre campioni.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it