Con occhi capaci di provare desiderio

Il mio problema è il seguente: non riesco a provare interesse per l’altro sesso (neanche per il mio, se è per quello: non sto parlando di “quel” problema – ammesso che sia un problema), non mi innamoro mai, sono indifferente, vivo una vita arida e senza passioni. Se non suonasse scioccamente retorico, direi “un cuore in inverno”.
Sono un uomo, ho 42 anni e da un po’ di tempo sono uscito da una storia di convivenza e naturalmente so bene l’impatto che tutto questo può avere sulla paura di rimettersi in gioco, sulla ritrosia ad innamorarsi, sul cinismo che inevitabilmente si fa strada. Solo che io penso che tutto questo sia andato oltre il normale e mi impedisca quel tanto di serenità a cui vorrei poter aspirare anch’io. E comunque se io riguardo la mia vita nel suo complesso, non sono mai stato uno di quelli che hanno facilità ad innamorarsi, uno di quegli uomini che non sanno stare senza una donna e sono sempre a caccia. Ho avuto le mie storie sentimentali, un paio anche importanti, ma sono sempre “capitate” e sempre perché sono stato oggetto di attenzioni e assai raramente perché ho fatto quello che gli uomini normalmente fanno, ovvero corteggiare una donna che desiderano.
Capisco che questo possa essere considerato un non-problema, tutto sommato. Uno di quei casi in cui una persona si innamora raramente; pazienza, capita, non siamo tutti uguali!
In realtà, in questa fase della mia vita, avrei bisogno di avere un comportamento più attivo, più estroverso, più APERTO agli incontri. Pur essendo in grado di vivere autonomamente e pur non sentendo la necessità di avere un partner al mio fianco a tutti i costi, confesso che questa sensazione di “essere escluso dal banchetto della vita” (Gente di Dublino, James Joyce) inizia a pesarmi molto, al punto di sentirmi nella condizione di chiedere aiuto. Vorrei essere in grado di avere rapporti più sereni col prossimo, più facili, più numerosi. Vorrei riuscire a guardare la gente (segnatamente: le donne) con occhi capaci di provare desiderio, attrazione e vorrei essere in grado di dimostrarlo. Vorrei avere una sfera sentimentale che pulsa e vive, vorrei essere uno che cerca e trova il prossimo. Vorrei vivere l’unica vita che mi è stata concessa e che ha un epilogo scontato e non troppo lontano nel tempo ricavandone il meglio, vivendola da protagonista e non guardandola dall’esterno, come in un film, dove gli altri fanno ed io li guardo seduto al buio.
Io lo so che tutto questo è dentro di me, ma è oppresso e soffocato da qualcosa.
Il risultato è una sorta di esistenza agli arresti domiciliari. Arresti in qualche misura autoimposti, ma non per questo l’evasione è scontata.

Ho una serie di spiegazioni sul perché io sia così, ma mi piacerebbe discuterle con qualcuno, altrimenti finisce che me la canto e me la suono da solo e non so se i miei pensieri siano sensati o aride speculazioni. E soprattutto, anche ammettendo che si riescano ad individuare le cause di tutto ciò, io vorrei RIMUOVERLE, perché il mio interesse è RISOLVERE il problema, rimuovere le cause che hanno fatto di me una sorta di misantropo, vorrei avere una normale (quindi ricca) vita di relazione.

Io non so se la persona che può aiutare a risolvere questo problema sia uno psicologo, uno psichiatra, un prete o semplicemente un amico. Se però ci sono delle componenti patologiche in quello che io sono, sarei davvero grato a chi volesse esprimere un parere al riguardo.



[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
credo che i suoi disagi vadano discussi con uno specialista che possa inquadrare al meglio la situazione e indicarle la soluzione più opportuna. Il suo problema potrebbe essere di natura caratteriale oppure lei potrebbe vivere una situazione di sfumata depressione o tutte e due. La soluzione potrebbe essere in un approccio psicologico che in caso di necessità potrebbe avvalersi di un'integrazione farmaclogica . Ad ogni modo la situazione va attentamente valutata dal vivo.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
Dr.ssa Maria Francesca Basoni Psicologo, Psicoterapeuta 32 6
Gentile utente,

emerge chiaramente dalle sue parole il senso di costrizione datole dalla gabbia che si è costruito intorno; mi arriva forte la fatica e la sofferenza di un uomo che si sente bloccato nelle sue emozioni, come se le avesse chiuse a chiave dentro di sè. Gli affetti sono sicuramente una parte fondamentale della nostra vita, a cui dedichiamo cura e attenzione, e per cui anche soffriamo. Uno strappo in questo senso può sicuramente generare frustrazione, ma anche congelamento emotivo o depressione. Mi sembra che lei stesso abia desiderio in questo momento di affrontare con qualcuno queste difficoltà e uscire, gradatamente, dal suo guscio, prima che la inghiottisca definitivamente. Sicuramnete rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta potrebbe aiutarla a far affiorare i nodi emotivi, a scioglierli e a sciogliersi.
Cordialmnte

dott.sa Maria Francesca Basoni
Psicologa - Milano

[#3]
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale attivo dal 2006 al 2008
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale

Gentilissimo,rifletta su queste parole che ha scritto



"Vorrei avere una sfera sentimentale che pulsa e vive, vorrei essere uno che cerca e trova il prossimo. Vorrei vivere l’unica vita che mi è stata concessa e che ha un epilogo scontato e non troppo lontano nel tempo ricavandone il meglio, vivendola da protagonista e non guardandola dall’esterno, come in un film, dove gli altri fanno ed io li guardo seduto al buio.
Io lo so che tutto questo è dentro di me, ma è oppresso e soffocato da qualcosa.
Il risultato è una sorta di esistenza agli arresti domiciliari. Arresti in qualche misura autoimposti, ma non per questo l’evasione è scontata."

Vi leggo il desiderio ,la voglia di cambiare, la capacità introspettiva, e anche il timore del cambiamento.
Affronti una psicoterapia, ora, senza timori, è pronto per farlo.Dice che vuole "rimuovere",le dico che le "cause", i suoi vissuti, i suoi disagi,saranno affrontati, elaborati e portà uscire dal buio.
Cordiali saluti
Incoronata Di Sipio
[#4]
dopo
Utente
Utente
Oppure, più semplicemente, potrebbe essere che le persone che frequento o con le quali entro in contatto sono OGGETTIVAMENTE poco interessanti. Può succedere quando di mestiere si fa l’impiegato in una azienda metalmeccanica e si hanno tutti gli amici sposati con figli.
Forse non soffrirei la mancanza di persone che suscitino il mio interesse se facessi un lavoro glamour, di quelli “giusti”, dove si incontra la gente “giusta”.

Ad ogni modo, anche accettando che i miei problemi siano di natura psicologica e potrebbe aiutarmi parlarne con uno psicologo, come lo si contatta? Seriamente, come si fa?
Parlare col mio medico di base lo eviterei, non lo giudico all’altezza. Amici cui chiedere consiglio non ne ho.
Normalmente la gente come fa? Sceglie dalle pagine gialle e li prova tutti?

Lo so che questa domanda sembra scema, ma per me il fatto di non sapere a quale campanello suonare rappresenta il principale ostacolo.

Grazie a chi ha risposto e vorrà rispondere e Buona Pasqua.


[#5]
Dr.ssa Maria Francesca Basoni Psicologo, Psicoterapeuta 32 6
Gentile utente,

potrebbe rivolgersi ai servizi pubblici della sua città, consultori o cps (ma è necessaria l'impegnativa del medico di base) dove può sicuramnete trovare ascolto e sostegno con una tariffa ridotta (si paga un ticket per 8 colloqui, solitamente rinnovabili).Oppure se preferisce affidarsi ad un professionista privato, potrebbe chiedere un elenco all'ordine degli psicologi della sua città, anche se capisco la difficoltà e lo scetticismo che può insorgere nel contattare qualcuno di totalmente sconosciuto. Non è mai facile. L'ideale sarebbe che lei potesse rivolgersi ad un esperto, cui sente di dare fiducia, da cui si sente accolto e non giudicato. Si informi bene sul tipo di apporccio utilizzato: nel suo caso sconsiglierei una psicanilisi, forse troppo invasiva per lei in questo momento, prediligendo un orientamento sistemico-relazionale, che vada a lavorare sulle sue emozioni.

Buona Pasqua,

dott.sa Maria Francesca Basoni
b.mariafrancesca@email.it