Pazzia post-intervento. Possibile che lo smaltimento degli anestetici produca questi effetti?

Gentili medici di medicitalia, innanzitutto un grazie immenso per il servizio che fornite. Questo è il mio primo consulto, ma già in passato ho letto le vostre risposte ai post di altri utenti e in certi casi sono risultate di grande aiuto. Passo ad esporvi il mio problema.
Mio padre ha subito un intervento al cuore. La durata dell' intervento è stata di circa 6-7 ore a cui sono seguiti due giorni tra sala rianimazione e terapia intensiva. L' intervento fortunatamente è riuscito, mio padre è stato dimesso 3 giorni fa...ma è come se non fosse mai tornato perchè è diventato un' altra persona. Da quando è tornato a casa non ha ancora chiuso occhio (con questo sarebbero 4 giorni senza dormire), compie mosse macchinali come sorseggiare continuamente acqua dal bicchiere, ha gli occhi sbarrati, si arrabbia in una maniera indicibile per ogni singola sciocchezza.
Io non avevo mai sentito in 23 anni mio padre bestemmiare; ora impreca continuamente alla Madonna e ai Santi. Si arrabbia continuamente con le persone che gli sono intorno e a volte sembra che possa fare delle pazzie. Poi mentre è seduto e si è tutti in silenzio ride da solo, ma non di un ridere divertito, ma di uno sghignazzare nervoso tipico, ahimè, dei pazzi.
Potrei elencarvi decine di episodi avvenuti in questi giorni, episodi che vanno oltre il nervosismo e che sono fuori da ogni logica.
Prima di questo intervento era una persona tranquilla, aveva i suoi momenti di nervosismo ma era nella normalità, era al più un po' ansiosa...cosa hanno fatto a mio padre? Cosa gli hanno dato quando era in rianimazione? Possibile che questa sia una normale degenza post-anestesia?
Io ho paura. Ho paura che continuando così possa accadere l' irreparabile. Lui non vuole vedere e ascoltare nessuno, anzi se arriva qualcuno comincia ad arrabbiarsi e a dire che non vuole vedere nessuno. Ho paura che se continua a non dormire e a restare così nervoso possa accadergli qualcosa di grave. Ho paura che da un momento all' altro possa compiere una follia. Lui stesso lo dice. Nei momenti di lucidità dice: ma che mi hanno fatto? Che mi hanno iniettato?

Vi prego di aiutarmi, ditemi cosa posso fare. Possibile che sia solo una questione di tempo per smaltire gli anestetici? Ma che cosa gli hanno fatto? Che cavolo hanno dato a mio padre in sala rianimazione, lo hanno drogato?

P.S. per inciso, su consiglio medico, gli ho somministrato delle gocce di xanax per cercare di farlo dormire, ma, ad ora, non hanno sortito nessun effetto, magari dormendo potrebbe calmarsi, ma cosa dovrei dargli? Datemi un consiglio, ve ne prego, rivoglio mio padre.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 115 15
Gentile Utente, ha dimenticato di precisare l'età di suo padre. Sarebbe utile saperlo. Così come il tipo di intervento cardiaco subito. Purtroppo tutti i farmaci utilizzati sia in AG che in Terapia intensiva necessari anche per la sedazione post operatoria, agiscono sul sistema nervoso centrale e quindi sul cervello.
Tuttavia è bene sapere se dopo il trasferimento dalla terapia intensiva al reparto di degenza abbia presentato queste "stranezze". Se così fosse sarebbe stato importante eseguire una TC dell'encefalo o meglio una Risonanza cerebrale prima di essere dimesso.
Io sentirei i medici del reparto per questo e li informerei dell' evento. Così come coinvolgerei comunque il vostro curante per un attento monitoraggio del paziente dal punto di vista psichiatrico.
I nostri farmaci non provocano generalmente questi effetti e comunque mai in maniera così accentuata. Un aspetto importante è invece quello legato a eventuali patologie vascolari di base preesistenti, diabete o altre patologie metaboliche (ipercolesterolemia). Oltre ovviamente considerare l'età del paziente. Un inquadramento che richiede sicuramente l'interessamento del vostro curante di base.
E' inoltre da accertare se nel lungo periodo intraoperatorio dell'intervento non vi siano stati eventi che possano aver creato una sofferenza transitoria dell'encefalo. Necessario richiedere quindi la cartella clinica del paziente (dove troverà tutta la sua storia pre, intra e post operatoria) e farla valutare dal suo Curante. Certo tutto questo prevede un controllo clinico di papà e quindi una sua collaborazione ad effettuare nuove visite e controlli. Non le consiglio un uso saltuario di sedativi solo per "consiglio" medico ma SOLO PER PRESCRIZIONE farmacologica. Così come non necessario aspettare oltre e anticipare l' eventuale controllo previsto da parte del cardiochirurgo.
Ci faccia sapere come va.
Saluti

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Dott. Stelio ALVINO

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentile Dr. Alvino, grazie per la cortese e tempestiva risposta. Le parlerò più diffusamente della situazione di mio padre.
Mio padre ha 52 anni ed è una persona, già da prima dell' intervento, molto ansiosa. Quando si è ricoverato (martedì 11) non sapeva dell' intervento, di cui gli è stato detto solo il mercoledì sera, dopo che nel pomeriggio gli era stata effettuata una coronarografia (e quindi già giù con gli anestetici...). L' intervento riguardava la ricostruzione della valvola mitralica ed è avvenuto il giovedì mattina. Poichè era molto ansioso per l' intervento cominciarono a sedarlo già nella sua stanza al mattino presto. L' intervento, secondo quanto ci ha raccontato il chirurgo, è stato più complicato del previsto. Il cuore era estremamente ingrossato e la valvola dilatata, sicchè mio padre ha trascorso la notte del giovedì in prognosi riservata e con un palloncino nell' inguine per aiutarlo a respirare. Il venerdì e il sabato nessuno di noi ha potuto vederlo perchè gli infermieri lo hanno tenuto prima in sala rianimazione e poi in terapia intensiva (non so neanche qual è e se c' è la differenza, ma le scrivo così perchè così mi dicevano...). La domenica mattina lo hanno trasferito nel reparto di degenza. Era già, a dire il vero, molto nervoso. La domenica pomeriggio almeno un po' ha dormito. Nei giorni seguenti il nervosismo ha cominciato a farsi sempre più accentuato. Il giovedì è stato dimesso e del resto le ho già scritto. Anche stanotte non ha dormito e con questo fanno 5 giorni e 4 notti. Neanche in ospedale dormiva, a parte, come le ho scritto il primo giorno in cui è stato trasferito in degenza.
Ad ogni modo abbiamo anticipato la visita con il cardiochirurgo a domani. La cosa più importante che le voglio chiedere è questa: mio padre potrebbe riportare danni permanenti da questa situazione? Può restare così per sempre? La prego di essere diretto e di evitare false retoriche per cercare di consolarmi. C' è qualcosa che posso fare per mio padre? Del nostro curante non è che mi fidi tanto, quindi più che altro penso di rivolgermi direttamente ad uno specialista. Ma le ripeto: questi danni possono essere permanenti?
Grazie per la cortesia.
[#3]
Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 115 15
Buonasera, ne retorica ne tanti giri di parole; ma neanche previsioni fatte con la sfera di cristallo visto che non conosco il paziente.
Occorre fare gli esami strumentali suggeriti precedentemente, una consulenza specialistica neurologica (magari sarà il Neurologo a richiedere una TC o una risonanza. Solo dopo è possibile fare una diagnosi ed eventuale terapia.
Difficile che chiunque possa prevedere un danno permanente o temporaneo in assenza di immagini e visita clinica. Sarebbe poco serio da parte mia poterle dare da qui certezze di ogni tipo.
Però sono interessato a sapere cosa verrà fuori da questi ulteriori esami. Cominciamo con la visita del Cardiochirurgo.
A presto
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