Sclerosi multipla ad andamento benigno

neurite ottica recidiva dopo 15 anni stesso deficit visus -2 gradi occhio dx. la prima volta recupero totale questa volta mi tengo cari i miei 9 gradi occhio dx (10 occhio sx) con boli di cortisone (metilprednisolone 500mg x gg 5 a scalare) questo dopo rsm con aree di alterato segnale iperintense in T2 a livello della regione frontale e parieto-peritrigonale senza impregnazione del mezzo di contrasto con sospetto di malattia diemielinizzante.
doppo gg. 6 di ricovero in neurologia:
irregolare conduzione nervosa centrale lungo la via somatosensoriale dell'arto inferiore sinistro; esame del liquor: presenza di 3 bande Ig oligoclonali.
conclusione: sclerosi multipla ad andamento benigno.
proposta di terapia con immunomodulante con glatiramer acetato (copolimero)
la mia domanda: considerato la percentuale del 20% circa di questo tipo di sclerosi ad andamento benigno e la percentuale del 29% di riuscita della cura-copolimero (da me scelta al posto dell'interferone perchè decisamente con meno effetti collaterali) e la strada giusta? o quantomeno se sono in quel 29% non si presenteranno + ricadute e quindi non passerò da una sm recidiva remittente ad una secondariamete progressiva? cerco di spiegarmi meglio usando il copolimero se sarò fortunato le cose rimarranno così ma non facendo la cura le cose potrebbero rimanere in egual modo? il mio neurologo mi dice che si potrebbe aspettare eventualmente un'altra ricaduta ma nessuno sa quando e soprattutto dove andrà a colpire e quindi è giusto iniziare la cura
fintantochè non si scoprirà qualcosa di nuovo non tanto x i casi come il mio ma x quelli che stanno molto male. io in effetti tranne il deficit visivo - 1 grado ma ho 39 anni e ci può stare... ad oggi non ho nulla.
ringrazio anticipatamente
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Dr. Massimo Muciaccia Neurologo 826 19
Gentile Signore,

in effetti la sclerosi multipla è una patologia ad andamento poco prevedibile. Nel suo caso si tratta di una forma ad andamento benigno con riacutizzazioni molto rare, in base a quello che lei stesso descrive. In questi casi è difficile fornire dei consigli in relazione alla utilità o meno di un trattamento preventivo con interferon o copolimero, senza valutazione clinica diretta e periodica. Pertanto ritengo sia opportuno che si affidi alla competenza ed esperienza clinica di un neurologo di sua fiducia che possa seguirLa nel tempo.

Cordiali saluti.

DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BAT - ASL BARI

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dopo
Utente
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RISPOSTA MOLTO GENERICA....E DI POCO AIUTO
GRAZIE LO STESSO