Voluminosa ernia discale posteriore

Salve a tutti, scrivo per conto di mio padre e vorrei sottoporre alla Vostra attenzione la sua situazione clinica.
Mio padre ha 71 anni, è alto 160 e pesa 73 Kg.
E' ormai dal mese di Agosto che lamenta dolore nella zona lombare, avverte un "tiramento" nella parte posteriore delle gambe (da sotto i glutei fino ai piedi) e formicolio ad entrambi gli arti e subito dopo calore (nella zona dei polpacci fino alle dita dei piedi), questo lo costringe a non uscire quasi più di casa in quanto nel camminare o nello stare in piedi, sente perdere il controllo delle gambe ed è costretto a sedersi immediatamente. Per questo motivo il nostro medico curante ha consigliato di effettuare:
RX COLONNA CERVICALE (2PR)
RX COLONNA LOMBO-SACRALE (2PR)
TC LOMBO-SACRALE (SENZA CONTRASTO) MIN. 2 METAMERI
TC COLONNA (1 SPAZIO IN PIù)
TC COLONNA (1 METAMERO IN PIù)
Gli RX evidenziano:
"Alterazioni spondilosiche con osteofiti marginali. Ridotto d'ampiezza lo spazio discale compreso tra C5-C6, C6-C7 e L5-S1"
Il responso della TC dice:
" Esame TC del rachide lombare, eseguito mediante scansione volumetrica, e ricostruzioni multiplanari. Voluminosa ernia discale posteriore ad ampio raggio, con preferenziale interessamento del forame destro, tra L3-L4; coesistono lievi protusioni posteriori del disco anche tra L4-L5 e L5-S1.
Vorrei illustrarVi anche brevemente l'anamnesi di mio padre: nel 1990 è stato sottoposto a by-pass coronarici; nel 2003 ha subito un intervento di protesi di anca alla gamba sinistra e nel 2004 ha subito lo stesso intervento per la gamba destra, entrambi riusciti perfettamente. Nel 2008 si è riscontrato dopo vari controlli la stenosi coronarica ed è stato applicato uno stent con angioplastica.
In attesa di un Vostro consulto, Vi ringrazio anticipatamente e spero possiate darci anche un consiglio sulle strutture specializzate che potrebbero accogliere mio padre visti anche i problemi cardiaci che ha.
Saluti
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Neurochirurgo attivo dal 2012 al 2013
Neurochirurgo
Gent.le Sig.ra la TC lombosacrale che ha effettuato documenterebbe una patologia di pertinenza neurochirurgica sia per il quadro radioogico e soprattutto per la congruità con il quadro clinico. La condizione cardiologica ancor più di quella neurologica deve essere valutata dallo specialista che ha in cura suo papà che immagino sia sottoposto a terapia farmacologica almeno antiaggregante; insomma direi che la prima cosa da fare è valutare se esiste o meno un'indicazione chirurgica ed in caso positivo preparare il paziente anche da un punto di vista cardiologico. cordialmente
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta. Dopo il consulto da parte del nostro Cardiologo nel caso consigli di intervenire chirurgicamente, saprebbe indicarmi qualche struttura adeguata? L'intervento è rischioso? Quali sono le tecniche con le quali si potrebbe intervenire? Ci sono tecniche meno invasive che potrebbero interessare il caso di mio padre? Scusi le mie tante domande ma ho tante perplessità a riguardo.
La ringrazio ancora
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Neurochirurgo attivo dal 2012 al 2013
Neurochirurgo
Gent.le Sig.ra una volta che il cardiologo le avrà spiegato cosa si deve fare da un punto di vista farmacologico il neurochirurgo le spiegherà pro e contro del trattamento chirurgico..........con i limiti della consulenza on line l'eventuale intervento non rappresenta particolari complessità. cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la Sua disponibilità.
Saluti.