Carattere introverso

Salve, ho un problema che non riesco a risolvere, sono estremamente chiuso, non riesco a lasciarmi andare mai....Non riesco mai ad essere allegro e a scherzare e per questo non riesco a entrare in amicizia e intimita' con le persone eppure vorrei terribilmente farlo dentro di me, non riesco ad esternare quello che provo e finisco col chiudermi sempre piu'. Non riesco a relazionarmi con naturalezza agl'altri e questo mi rende terribilmente infelice. E' come soffocare...
Conosco e incontro tanta gente con cui vorrei legare e invece finiscono quasi tutti per sparire, la solitudine mi sta facendo ammattire. Non riesco mai a prendere sicurezza, non riesco a guardare gl'altri negl'occhi e parlo a voce bassa.
Non so se la mia e' timidezza o insicurezza...non lo so, a livello rezionale so benissimo che dovrei fregamene e come dovrei fare ma alla fine non mi viene naturale...
Non so cosa fare
Gl'anni passano e le cose non migliorano, ho cercato molti modi per migliorare, seguire corsi, fare sport, leggere libri sull'autostima, etc..
purtroppo non ho il tempo e i soldi per poter andare dallo psicologo.

Grazie
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile ragazzo,
lei vorrebbe un consiglio da noi psicologi, ma ciò che chiede non sarebbe molto diverso da quello che ha fatto fin'ora, ovvero leggere libri, articoli o frequentare corsi. Se il suo problema la fa stare così male, e da tanto tempo, solo un percorso con un professionista de visu "potrebbe" smuovere qualcosa.
Però dice che non ha tempo ne denaro.
In realtà una affermazione del genere potrebbe nascondere altro: il desiderio di farcela da solo, la paura di non riuscire, la difficoltà a mettersi in discussione veramente.
Lei sa come funziona un percorso psicologico? Ha idea di come potrebbe esserle d'aiuto?

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

quanto lei ci riferisce potrebbe dipendere da più di un motivo e corrispondere a più di una diagnosi, come per es. a quella di ansia sociale.
Senza conoscerla direttamente non è però possibile approfondire questo discorso perchè mancano i presupposto per valutare la situazione e porre un'eventuale diagnosi.

Se la difficoltà che sente a relazionarsi la sta facendo soffrire molto, perchè nella sua vita non riesce a creare un legame con nessuno, non avrebbe potuto risolvere il problema mediante i tentativi che ha intrapreso, per quanto siano apprezzabili e segno del suo desiderio di cambiare.

E' stato sempre così introverso o in passato le cose andavano diversamente?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
In Passato era molto peggio.

Ho intrapreso varie sedute con una psicoterapeuta anni fa quando, perche' ero praticamente chiuso in casa, e mi ha aiutato a trovare il coraggio di riprendere gli studi.
All'universita' e al lavoro, per forza di cose devi relazionarti con gl'altri, per cui mi sono aperto rispetto a prima...ma non e' stata un evoluzione continua
Devo ammettere che ci sono dei momenti in cui ho molta piu' forza e autostima ma inevitabilmente ricado.
Sono ossessionato dal giudizio altrui e dai miei errori ma non a livello mentale...di cui anzi sono molto indipendente... ma a livello sentimentale...cerco sempre di adattarmi agl'altri e di fare il possibile per non dare fastidio.
Ho la sensazione di aver fatto sempre qualcosa di sbagliato o di non esserne degno o di dovermi vergognare.
La cosa che mi fa piu' male e' che io dentro non sono cosi, non sono un passivo, non sono un solitario, amo la compagnia, amo scherzare, il contatto fisico.

Il fatto e' che vivo una situazione famigliare ed economica difficile, questo pero' capita a tantissimi e sanno riderci su, io non riesco...

non c'e' un libro serio che mi puo' aiutare, o delle tecniche che posso seguire?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"cerco sempre di adattarmi agl'altri e di fare il possibile per non dare fastidio.
Ho la sensazione di aver fatto sempre qualcosa di sbagliato o di non esserne degno o di dovermi vergognare"

Il comportamento che ne deriva è quindi distonico rispetto alla percezione che ha di sè ("io dentro non sono cosi, non sono un passivo, non sono un solitario, amo la compagnia, amo scherzare, il contatto fisico").
Riflettendoci trova delle somiglianze con quanto accadeva fra lei e i suoi genitori nella sua infanzia?
Si sentiva forse di troppo e aveva la sensazione di non valere nulla?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
di libri che illustrano tecniche per sviluppare fiducia in sé stessi e abilità sociali sono piene le librerie e i siti internet, cercare "le istruzioni per l'uso" è il modo migliore per scavare una distanza sempre più profonda tra il nostro modo di essere autentico e quello che mostriamo agli altri; è proprio questa dissonanza che lei ha già percepito e descritto molto bene che diventa fonte di disagio e frustrazione.

"Ho la sensazione di aver fatto sempre qualcosa di sbagliato o di non esserne degno o di dovermi vergognare."

La relazione terapeutica le offrirà l'opportunità si sentirsi accettato e compreso solo in questo modo potrà sviluppare un atteggiamento meno giudicante verso sé stesso e relazionarsi con gli altri in modo efficace.
A tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo, che non suggerisce alcuna tecnica ma illustra una visione particolare della natura umana e della psicoterapia.
Infine nella sua città può rivolgersi autonomamente al Consultorio Familiare della sua ASL e prenotare un colloquio con lo Psicologo.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#7]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Sinceramente non ho molti ricordi dell'infanzia.
I miei sono separati, mia madre e' una persona ipercritica mentre mio padre e' molto egoista e serio.

Quindi non ho modo di cercare di risolvere il problema da solo?
Devo andare in un consultorio?


Vi ringrazio molto per l'aiuto
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quel poco che ci dice dei suoi è compatibile con i sentimenti e le difficoltà che ha sviluppato riguardo a sè stesso e per ciò che concerne il rapporto con gli altri.

Cambiare il modo in cui si percepisce e trovare una differente modalità di approccio con gli altri non sono obiettivi raggiungibili senza l'assistenza di uno psicologo, perchè riguardano l'immagine di sè e degli altri che è sedimentata nel suo profondo.
[#9]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Capisco, e' un bel problema. speravo di poter fare qualcosa per migliorare da me...
Dovro' aspettare di poter andare da uno psicologo.

Grazie infinite a tutti
[#10]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Può tranquillamente rivolgersi al consultorio famialire o ad un'altra struttura pubblica presente sul territorio.
[#11]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75


Gent.le ragazzo,
nella mia risposta ho dimenticato di inserire il link dell'articolo che le ho consigliato:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

tuttavia se ha delle perplessità o resistenze rispetto a questa possibilità provi a condividerle così possiamo aiutarla a fare chiarezza.
[#12]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Be' ho le difficolta' gia' menzionate, non ho proprio tempo e denaro per intraprendere un percorso simile
e poi in cosa consisterebbe? nel parlare con una persona della mia storia e non credo mi cambierebbe qualcosa e comunque la psicoterapia richiede tempo...
io credo di aver bisogno piu' che altro di sapere cosa fare, di pratico...
[#13]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Come le dicevo, per quanto riguarda l'aspetto economico può ovviare al problema rivolgendosi ad una struttura pubblica.
Mi sembra però che l'ostacolo vero non sia questo, ma sia il suo desiderio di fare da sè.
Purtroppo questo suo desiderio ha lo stesso senso che avrebbe desiderare di potersi operare da solo se soffrisse di appendicite.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75

"io credo di aver bisogno piu' che altro di sapere cosa fare, di pratico... "


Sembrerebbe che lei abbia cercato e, continui a cercare indicazioni e istruzioni da eseguire, nonostante si senta "costretto" dentro un "abito" che non è tagliato su misura per lei.
Il colloquio con lo Psicologo non è una chiaccherata informale, ma uno "spazio protetto" nel quale potrà, insieme allo specialista, individuare la direzione in cui andare e avviare un processo di cambiamento in funzione degli obiettivi che vengono concordati.
Il cambiamento non deriva dal comunicare qualcosa a qualcuno, ma dall' ESPERIENZA di entrare in relazione con l'altro, il cambiamento è un processo che la vede protagonista attivo e coinvolto non certo passivo fruitore di un servizio.

A tal proposito mi permetta di invitarla di nuovo ad approfondire questi aspetti attraverso la lettura dell'articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Capisco, si ho letto l'articolo, allora cerchero' di seguire i consigli,
Per quanto riguarda il consultorio, si ho letto... il mio dubbio e' di non essere seguito bene...magari e' solo un luogo comune...
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
La possibilità di incontrare un professionista che non corrisponde alle sue aspettative esiste anche nel settore privato così come nel pubblico.
Più che un consiglio spero di averle dato uno spunto di riflessione, se le fa piacere ci tenga aggiornati.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il livello e la qualità delle prestazioni dipendono dall'organizzazione della struttura e dal singolo operatore: l'unico modo per sapere cosa il consultorio (o eventualmente un'altra struttura) può offrirle è sperimentarlo di persona.