Flessione ultime vertebre coccigee

Salve, ho 30 anni e ricordo fin dall'elementari d'aver avuto dolore al coccige durante la ginnastica, nel fare gli addominali. Ora passati tanti anni, ed avendo problemi nello stare seduta in auto a lungo, nonostante l'imbottitura, ho deciso di fare delle lastre per cercare di capire se ci fosse un problema.
Il referto della radiologa è il seguente: Non lesioni osse in atto rx percepibili. Modesti segni di spondiloartrosi con iniziale formazione di micro calcificazione osteofitiche marginali, irregolarità delle limitanti delle prime vertebre lombari per esiti di necrosi asettiche e lieve riduzione dello spazio intersomatico fra L5-S1. Accentuata flessione anteriore delle ultime vertebre coccigee per verosimili esiti di trauma.
Parlando lei ha escluso che sia una cosa tanto vecchia, ed asseriva che dal suo punto di vista era dovuto ad un trauma, ma molto più recente. A me sembra strano perchè sono sicura d'aver sempre avuto problemi, come sopra già scritto; ed ha anche detto che non ci sono soluzioni, che ora so qual'è il problema e ci dovrò convivere per il resto della vita. In realtà delle righe che ha scritto ho capito solo, vedendo le lastre, che le mie ultime vertebre praticamente formano una L con il resto della colonna.
Qualcuno gentilmente sa darmi ulteriori delucidazioni, se posso fare qualcosa, e se posso avere ragione io nel ricordarmi d'avere sempre avuto problemi?
Distinti saluti
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Gentile utente,
da quanto emerge dal referto radiografico lei è affetta da due problemi sostanziali:
1) flessione anteriore delle ultime due vertebre coccigee.

Affinchè tali vertebre possono flettersi è necessario un trauma di una certa entità, sicuramente non tale da poter esser dimenticato. Esistono tuttavia dei paramorfismi "fisiologici" ovvero delle condizioni per le quali le ultime vertebre abbiano questa posizione per una sua condizione genetica. In questo caso si giustificherebbe la sintomatologia che lei accusa sin dall'infanzia e per la quale non vi è una soluzione definitiva se non avere accorgimenti nello stile di vita tali da evitare l'insorgenza del dolore (controllo della postura... etc)

2) riduzione dello spazio intersomatico di L5 ed S1.

Questa condizione può essere dovuta ad una protrusione o a un'ernia discale, e questo potrebbe anche essere responsabile di qualche fastidio quale dolore di tipo sciatalgico.

Sperando di aver soddisfatto i suoi dubbi le porgo i miei saluti.

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore, la ringrazio molto per la sua risposta, però a questo punto mi sorgono altri dubbi; Lei mi parla di postura, il problema è che se stò seduta per un pò di tempo nello stesso posizione, la più corretta possibile dopo un pò il coccige mi fa male, e tale problema è ancora più fastidioso in auto, dato che con le cinture di sicurezza si è molto costretti, e si ha poca possibilità di movimento, perchè istintivamente, cercando di evitare il dolore, mi viene da muovermi il più possibile, e le posture che fanno meno male sono quelle più scorrette per la schiena, ad esempio appoggiando il peso tutto su un lato solo.
E poi non capisco una cosa, esistendo quindi la possibilità che sia una cosa che ho dalla nascita, verso i 18 anni mi hanno tardivamente diagnosticato la cifosi, e prescritto il busto Milwakee (non sono sicura di come si scriva, scusi se è sbagliato), dopo relative lastre, è possibile di non accorgersi di tale malformazione?
La ringrazio ancora.
Saluti
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Purtroppo ci si accorge di un paramorfismo (termine che preferisco a malformazione) solo quando diventa doloroso.
Verosimilmente crescendo quello che non le ha dato mai fastidio lo ha fatto.
Vi è comunque un'altra condizione che ha una sintomatologia sovrapponibile a quella da lei riferita ed è la cisti sacrococcigea.
Consulti anche per completezza diagnostica un chirurgo esponendo il suo problema.