Attacchi di panico notturni ed eccessivo autocontrollo.

Buonasera,
vorrei avere un parere in merito ad un mio problema.
Circa 5 anni fa ho iniziato a soffrire di attacchi di panico soprattutto notturni. Sono stata seguita sia da psichiatri che psicologi e finalmente da un anno circa sto molto meglio. L'aiuto è arrivato grazie ad un'adeguata terapia farmacologica associata ad una terapia cognitivo-comportamentale. Da luglio 2011 non assumo più farmaci e non seguo più terapia con psicologo. Ogni tanto mi capita di svegliarmi di soprassalto ed avere quei sintomi che in passato mi avrebbero portata ad un forte attacco di panico. Grazie a quanto insegnatomi dalla psicologa, cerco di affrontare la situazione con calma, di rilassarmi e distrarmi, fino a quando i sintomi svaniscono. Riuscire a controllare il problema senza ricorrere ad un ansiolitico per me è molto importante, poichè ho sempre seguito mal volentieri la cura farmacologica anche se sono consapevole della sua importanza, ma la pasticca l'ho sempre vissuta come una sconfitta. A volte però mi capita di sentire una forte voglia di lasciarmi andare, lasciarmi travolgere dall'attacco di panico senza quindi impormi quel grande sforzo di autocontrollo che mi serve per superare il momento critico. Ora mi chiedo se l'eccessivo autocontrollo è sempre positivo o a lungo andare può essere psicologicamente negativo? Considerate che gli attacchi di panico, esclusivamente notturni e che non mi lasciano più strascichi durante il giorno, mi capitano forse 2-3 volte al mese.
Ringrazio anticipatamente per la vostra risposta.
[#1]
Dr.ssa Carla Casini Psicologo, Psicoterapeuta 28 1
Gentile utente,

Non e' che quello che lei chiama "grande sforzo di autocontrollo" in realtà e' soltanto la capacita' appresa di gestire la situazione?
Messa così non mi sembrerebbe pericoloso come lei teme.

Cordiali Saluti,

Dr.ssa Carla Casini
Psicologa Psicoterapeuta Sesto Fiorentino Firenze

[#2]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
(..)A volte però mi capita di sentire una forte voglia di lasciarmi andare, lasciarmi travolgere dall'attacco di panico senza quindi impormi quel grande sforzo di autocontrollo che mi serve per superare il momento critico.(..)

gentile utente dovrebbe valutare i benefici di questa sua voglia. Se lasciarsi andare implica una maggiore sofferenza allora qual'è la funzione di questa voglia?
Se l'autocontrollo ha finalità operative funzionali che la tengono lontano dal panico allora non c'è nulla di negativo nell'attuarlo.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#3]
Dr. Amleto Petrarca Psicologo, Psicoterapeuta 83 2 24

Il fatto che lei riesce a controllare gli attacchi di panico, senza il bisogno di una
farmacoterapia è sicuramente dovuto ad una forte sua motivazione nella cura degli attacchi. Evidentemente è riuscita con grande capacità a trovare un suo metodo efficace.
La sua paura di un eccessivo autocontrollo non la deve assolutamente spaventare, in quanto ciò le serve per prevenire quello che può essere un disturbo, quindi è una sua componente positiva, ovvero costruttiva per la sua salute.



https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2551-vivere-incatenati-gli-attacchi-di-panico.html

In bocca al lupo



Dr. Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta Bologna ISTDP
www.amletopetrarca.com

[#4]
Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Gentile Signora,
l'attacco di panico, così come tutte le manifestazioni di origine ansiosa, necessita ,anche dopo il percorso psicoterapico, di un tempo piuttosto ampio affinchè "gli strascichi" del problema possano scomparire.
In realtà ciò che permane e che viene di solito comunicato dai pazienti, è il "fastidio" per la presenza di quei pensieri negativi che, mentre inizialmente rappresentavano il motore scatenante la crisi ansiosa, alla fine del percorso psicoterapico si manifestano come pensieri automatici, non più così costanti, molto più semplici da gestire perchè non più "caricati" dell'interpretazione negativa iniziale.
Per di più entra in gioco il fattore abitudinario che fa si che Lei adesso tenda ad associare automaticamente a determinate situazioni quei pensieri che hanno rappresentato il suo schema cognitivo per lungo tempo.
Stia tranquilla, quello che sta vivendo rappresenta il "lascito" dell'esperienza ansiosa, il quale, pian piano,si dirimerà sempre di più fino a sparire.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacamopania.it
www.psicologiabenevento.it

Dr.ssa serena rizzo

[#5]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti per la tempestività delle vostre risposte. La mia paura era che questo mio modo di affrontare il problema mi portasse prima o poi ad "esplodere". Mi rivedo molto nelle parole della dott.ssa Rizzo.Le vostre spiegazioni mi hanno molto rasserenata, trasmesso fiducia e forza. Vi ringrazio calorosamente.
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