Gravi disturbi dell'erezione

Gentili dottori ho un quesito da porvi.
Da diverso tempo il mio compagno (35 anni) ha problemi di erezione. Prima che si presentasse questo “inconveniente” aveva erezioni mattutine e prestazioni sessuali ottime, abbiamo sempre vissuto il sesso senza tabù, con complicità e allegria.
Dopo i primi problemi ha consultato il suo medico di base che aveva bollato il tutto come stress. In seguito i problemi non sono spariti, così si è rivolto ancora una volta al medico che gli ha prescritto un integratore all'arginina che non ha funzionato.
Alla fine il medico gli ha prescritto una visita dall'andrologo e delle analisi del sangue specifiche: nessun problema organico, nessuna infezione, nessuna prostatite, valori delle analisi (ormoni, prolattina, tiroide, ecc) tutti nei range.
Risultati alla mano ancora una volta il medico di base gli ha prescritto per 6 mesi il Cialis 5 mg da assumere tutti i giorni. In quei sei mesi è tornato tutto come prima! Una volta finito ci sono stati alti e bassi: periodi in cui si faceva l'amore spesso e altri in cui si faceva ogni 10-15 gg.
Successivamente ha ripreso il Cialis (sempre giornaliero 5mg) per altri 2 mesi e in quel periodo le cose sono ritornate alla normalità. Insomma quando non lo prende, tutto va decisamente peggio.
Senza il Cialis spariscono anche le erezioni mattutine, non riesce a fare l'amore come e quanto vorrebbe. Mi ha confessato che il desiderio sessuale c'è (infatti si dedica a me in altri modi) ma che il suo corpo non risponde, non riesce nemmeno a masturbarsi.
È un ragazzo in salute, normopeso. Ogni tanto fuma ma non ha il vizio. La sua alimentazione forse non è delle migliori ma non mangia comunque male. L'attività fisica la fa a periodi, quando riesce a ritagliarsi più tempo.
C'è ultima cosa che io ritengo sia fondamentale: è molto stressato a causa del lavoro che gli porta via tempo, energie e voglia di vivere. Qualche mese fa si sentiva molto depresso e frustrato.
Per quanto riguarda la coppia (conviviamo) non ci sono dissapori o litigate. Stiamo bene insieme e raramente abbiamo avuto discussioni. Ci sono attenzioni, coccole e tenerezze, premure. Inizialmente ho avuto molti problemi ad accettare il problema erettile: dato che per me il sesso è fondamentale, posso avere avuto degli atteggiamenti sbagliati nei suoi confronti. Adesso mi sono quasi “rassegnata”: evito di fare la prima mossa per non mettergli pressione, non gli faccio domande che so che lo mettono in imbarazzo. So che devo avere pazienza, stargli vicino ed essergli d'aiuto... anche se non so bene come. Ma non è comunque facile a livello psicologico (non è bello non sentirsi desiderate o essere rifiutate).


Fermo restando che non credo che possa prendere una dose giornaliera di Cialis a vita, questa situazione sarà irrisolvibile? È possibile che lo stress incida così tanto? Esiste una terapia alternativa? Ci sono altri esami da fare?

Grazie
[#1]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.ma utente,
Certamente potrebbe trattarsi di qualcosa di psicogeno.Per quanto possiamo essere utili telematicamente , convinca il suo compagno a scriverci di suo pugno.
Cordialmente

Dott.Roberto Mallus

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dottore,
conoscendolo non credo che lo farebbe.
Io ho fornito tutte le informazioni possibili, non so se lui potrebbe aggiungere altro.
Una cosa di cui mi sono scordata è la seguente: anche nei periodi di attività sessuale regolare (3-4 volte a settimana) non si "bagna" più, in passato era esattamente il contrario. Per intenderci si sente "asciutto" e prima della penetrazione utilizza sul pene del lubrificante (nonostante io non abbia assolutamente problemi di lubrificazione vaginale).
Non so se sia un sintomo di qualcosa oppure una condizione perfettamente normale.
[#3]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Cara signora,
la vergogna del maschio ad affrontare un andrologo è il nostro peggior problema, cose che si sistemerebbero in facilità poi divengono complesse a forza di stare lì.
[#4]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

oltre alle corrette indicazioni ricevute dai colleghi che mi hanno preceduto, se desidera poi avere più informazioni su questa discussione, le consiglio di consultare anche i seguenti articoli, pubblicati sempre sul nostro sito:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/212-che-cos-e-l-andrologia-chi-e-l-andrologo.html,

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/196-la-prevenzione-andrologica-nell-eta-pediatrica-e-puberale.html ,

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/229-la-menopausa-dell-uomo-esiste-l-andropausa.html.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimi dottori,
come avevo appunto scritto il mio compagno si è già precedentemente rivolto a degli specialisti, quindi non ha reticenze nel recarsi da un medico.
Ne abbiamo riparlato e ha ammesso di dover tornare ancora da un andrologo; quindi ci andrà a breve.
Spero tanto che questa storia si risolva definitivamente, perchè ho veramente il morale a terra.
[#6]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
faccia sapere se vuole, magari inviando diagnsi precisa: es problema psicogeno, arterioso, eccc.
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Utente
Utente
Va bene. Grazie per la disponibilità.
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