La successiva radioterapia

Egr. Dottori,
il 15/02/2008 hanno diagnosticato a mia madre di anni 65 (a seguito di screening biennale mammografia + ecografia + agoaspirato) un carcinoma al quadrante esterno del seno sx. Il giorno 06/03/2008 è stata sottoposta a quadrantectomia + analisi intraoperatoria (sezioni esaminate al congelatore) del linfonodo sentinella. L’esito è risultato:
CARCINOMA DUTTALE INVASIVO, cm 2,3, Grado istologico 3, Necrosi e invasione vascolare presente, invasione perineurale non identificata, ER >=66% e <100%, PgR >=10% e <33%, Her 2 Negativo. Linfonodo sentinella (risultato senza evidenza di metastasi all’esame intraoperatorio) è risultato colpito da metastasi capsulare e subcapsulare, all’esame eseguito con reazione immunoistochimica all’anticorpo anti CK pool.
A questo punto ci è stato consigliato di procedere con la linfoadenectomia ascellare, ma purtroppo pare che prima del 22/04/2008 non si riesca ad ottenere il ricovero (presso l’ospedale dove ha già subito il precedente intervento).
Vi chiedo cortesemente aiuto/consigli su come procedere in questa situazione visto che più passa il tempo più l’ansia aumenta. I miei dubbi sono i seguenti:
1) è passato quasi un mese dall’intervento di quadrantectomia e, se aspettassimo fino al 22/04 per il ricovero e il successivo intervento di linfoadenectomia ascellare, significherebbe slittare molto nel tempo sia l’inizio della terapia adiuvante che la successiva radioterapia. Non è eccessivo questo tempo di attesa? Dove mi posso eventualmente rivolgere per riuscire ad effettuare questo tipo di intervento in tempi più rapidi?
2) Nell’istologico che abbiamo ricevuto non era indicato l’indice di proliferazione Ki-67 e neanche il Mib. E’ una cosa anomala il fatto che non fosse evidenziato?

Vi ringrazio in anticipo per il gentile e prezioso aiuto.
[#1]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Gentile Utente,
seppur concordando che lo stato ansioso possa farvi stare male in tutto questo tempo, ritengo che a volte ci si trova nostro malgrado a dover pianificare delle date compatibilmente con ciò che si ha a disposizione (sale operatorie, anestesisti...).
Tenga presente che già da quanto esposto, credo che vi siano tutti i parametri utili a considerare un trattamento sistemico adiuvante, seguito da RT e ormone (ps: le neoplasie riscontrate sono due??); pertanto penso che tali trattamenti provvederanno dopo l'intervento a sterilizzare il tutto.
Il ki67 ed il Mib, come si evince anche dalle ultime linee guida, hanno perso un pò di strada a fronte di altri fattori prognostici, quali lo stato recettoriale, l'angioinvasività etc etc...

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gentile Dr D'angelo,
innanzitutto grazie per la risposta estremamente rapida.
La neoplasia riscontrata (e operata) al seno sx è una; poi è stata identificata la metastasi al linfonodo sentinella.
Capisco che ci sia un problema di compatibilità tra le numerose richieste e i mezzi a disposizione, ma mi domandavo se fosse più opportuno ricercare un altro istituto dove poter effettuare l'intervento senza perdere "tempo prezioso".

Grazie ancora per la Sua gentile risposta.
[#3]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Credo che possa ragionevolmente aspettare, purchè non si rimandi oltre.

Ci tenga informati.
[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Grazie ancora.
Cordiali Saluti
[#5]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Egr. Dottori,
torno a richiedere un parere sul caso di mia mamma. I tempi di attesa (nella struttura dove è stata sottoposta al primo intervento)sembrano, aimè, essere superiori a quelli che Vi avevo indicato nel precedente messaggio...adesso mi dicono di non aspettarmi una chiamata prima della fine di aprile/inizio di maggio...attesa veramente estenuante!
Aspettando di effettuare l'intervento di linfoadenectomia ascellare, iniziare a questo punto le sedute di radioterapia ed eventualmente iniziare anche con la terapia ormonale è qualcosa che rientra nelle opzioni praticabili?

Grazie in anticipo per il Vs gentile aiuto.

Cordiali Saluti
[#6]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Le ho risposto in un altro post...
[#7]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Gentile utente,
2 mesi dalla quadrantectomia sono effettivamente tanti in considerazione del fatto che dovrebbe differire ulteriormente la terapia adiuvante e la radioterapia.
Per non parlare poi dell'aspetto psicologico.....!!!!
Trattandosi di una situazione molto particolare se lo desidera
può inviarmi una mail (vedi scheda personale del sito) e potrei consigliarle le strutture confinanti con la sua provincia per anticipare i tempi dell'intervento...s'intende con il SSN.

Cordiali saluti
Salvo Catania

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#8]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Egr. Dottori,
grazie infinite per le risposte. Mi scuso per aver aperto un altro post...non vedendo risposta pensavo di aver sbagliato qualcosa nella procedura per la richiesta di consulto.
Gentile Dott. Salvo, le invio immediatamente una mail per avere Sue indicazioni.

Grazie ancora per le Vostre gentile disponibilità,
Cordiali saluti
[#9]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Egr. Dottori,
torno a richiedere un Vs gentile parere sulla situazione di mia mamma. Innanzitutto l'aggiornamento sul suo persorso terapeutico: in data 16/04/2008 si è sottoposta all'intervento di dissezione ascellare in un ospedale diverso da quello presso il quale ha subito il primo intervento (per le ragioni che Vi avevo esposto); esito: linfonodi asportati di I, II e III livello indenni da neoplasia (quindi era positivo solo il linfonodo sentinella).
Abbiamo fatto riesaminare i vetrini non colorati (del primo intervento) che hanno confermato (e completato) la diagnosi istopatologica: carcinoma duttale infiltrante scarsamente differenziato, con focale invasione neoplastica vascolare peritumorale e componente intraduttale di tipo solido con necrosi; ER 85%, PgR 30%, Her-2 assente, Ki-67 40%.
In sintesi: pT2(2.3 cm) pN1a (1/12) M0
Ed ora il dilemma sulla terapia adiuvante: ci propongono radioterapia e Femara per 5 anni.
Cosa ne pensate? Data la presenza di diversi elementi sfavorevoli è più opportuno secondo voi prendere in considerazione anche il trattamento chemioterapico?
Vi ringrazio in anticipo per i Vs utili consigli,
Cordiali Saluti
Elis
[#10]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Se la paziente è in buone condizioni per la presenza di diversi fattori sfavorevole (T2,N+ anche se <3, G3, Ki 67 40%, invasione vascolare....) e fosse mia mamma una rivalutazione oncologica la richiederei : tramite Internet è impossibile esprimere ulteriori opinioni.
[#11]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gentile Dott. Catania,
la ringrazio vivamente per la rapida risposta. Richiederò un ulteriore consulto al più presto.

La terrò aggiornata,
Cordiali Saluti
[#12]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Personalmente, da oncologo medico, ritengo che data la giovane età di sua madre, per quanto GIUSTAMENTE sottolineato dal collega Dr Catania, io eseguirei:
- trattamento chemioterapico sistemico adiuvante (paziente con rischio intermedio N+, T> 1.5cm, angioinvasività...)
- radioterapia complementare (non dimentichiamo che ha eseguito solo una quadrantectomia)
- trattamento ormonale x 5 anni (anche tenendo conto di un possibile trattamento con inibitori dell'aromatasi).
Il tutto è subordinato alle condizioni generali ed eventuali comorbidità (ma mi è sembrato di capire che non vi siano problemi per ciò considerando i due interventi, quindi due anestesie...).
Il solo trattamento ormonale lo riterrei forse un pò troppo contenuto.
[#13]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gentilissimo Dott. D'angelo,
la ringrazio molto per la Sua risposta che io ho potuto leggere solo oggi.
In settimana mi sono recata presso un'altra struttura per avere un ulteriore parere; mi hanno confermato la validità della terapia che ci era stata proposta (cioè il solo trattamento adiuvante con Femara).
Ora sono nella confusione più totale...io non sono in grado di capire quale strada sia la più corretta.
Mi è stato riferito che esistono degli studi che dimostrerebbero la sovrapponibilità di risultati tra terapia ormonale e chemioterapia praticate come trattamento primario post-chirurgico su un campione di pazienti in post-menopausa selezionati indipendentemente dalla positività o meno dei recettori e, addirittura, studi che dimostrerebbero la superiorità di risultati della sola terapia ormonale post-chirurgica rispetto alla chemioterapia post-chirurgica qualora il campione di pazienti venga selezionato considerando la positività recettoriale.
Cosa ne pensa?
Avrei un'altra domanda a questo punto da porLe: dopo quanto tempo dall'intervento si inizia il trattamento chemioterapico?
Perchè come può notare il tempo di attesa per il secondo intervento, l'attesa per l'esame istologico, il riesame dei vetrini e la richiesta di ulteriore consulto ci hanno portato a 2 1/2 dal primo intervento e a 1 a 10 gg dall'intervento. E troppo?

La ringrazio in anticipo per la Sua gentile disponibilità e il Suo prezioso aiuto,

Cordiali Saluti

[#14]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
cONOSCO BENE GLI STUDI A CUI LEI SI RIFERISCE, MA SARà L'ETà, NELLA SITUAZIONE DI SUA MADRE VEDREI BENE (A MENO DI FATTORI A ME NON NOTI) UN TRATTAMENTO SISTEMICO TRADIZIONALE.
[#15]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
La ringrazio di nuovo per la gentile e rapida risposta.
Nel caso di mia mamma non ci sono fattori di controindicazione alla chemioterapia perchè nel complesso è in apparente stato di discreta salute. Ha delle patologie che credo siano compatibili con l'età: lieve prolasso valvola mitrale, lieve ipertensione (assume farmaci da diversi anni per tale ragione), ernia iatale.

Sottoporrò nuovamente i miei dubbi (che trovano conferma nelle Vs indicazioni) all'oncologo che segue attualmente mia mamma, sperando di riuscire al più presto a prendere la decisione che sia la più efficace possibile.

La terrò aggiornata,
Grazie infinite.

Cordiali saluti
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