Referto istologico carcinoma mammario

Mia madre di anni 71 è stata sottoposta a mastectomia seno dx e dissezione ascellare riportando il seguente referto istologico.

Carcinoma duttale infiltrante mediamente differenziato di grado 2
5 linfonodi metastatici su 15 asportati, di cui uno di 2.5 cm
recettori RE 95% e RPg 80% MIB -1 25%
HERCEP TEST NEG 0

Scintigrafia ossea, eco addome e rx torace sono negativi

Ora dovremo rivolgerci ad un oncologo, ma vorremmo sapere se si tratta di un tumore particolarmente aggressivo e quindi dovremo aspettare di sentirci consigliare la chemio o mia madre riuscirà ad evitarla.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Penso che al chemio sia proponibile, fatto salvo comorbidità della paziente stessa e/o condizioni generali di salute che ne controindichino l'utilizzo.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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dopo
Utente
Utente
Ci siamo rivolti ad un oncologo molto noto nella nostra zona e in tutta Italia e ci ha indicato come unica strada la chemioterapia per sei mesi "quella che fa cadere i capelli" seguita dalla cura ormonale per cinque o sette anni. Mia madre però non ha intenzione di fare una chemioterapia forte che la debiliti perciò ha intenzione di chiedere all'oncologo se c'è possibilità di fare una chemioterapia più "leggera".
Ora io mi chiedo:
- esistono statistiche sulle probabilità di una recidiva o di tumori in altre parti del corpo causati dal primitivo quando non viene fatta chemioterapia?
- una chemioterapia più leggera non sarebbe idonea al suo tipo di tumore e quindi neanche proponibile?
- la cura ormonale ha valore se non preceduta dalla chemioterapia.
Queste domande non sono per mancanza di fiducia nell'oncologo cui ci siamo rivolte, ma per rendere cosciente mia madre della sua situazione.

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Utente
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In sintesi in caso di basso livello di rischio si propone alla paziente un programma di soli controlli periodici clinici, strumentali, di laboratorio (cosiddetto follow up) o un trattamento ormonale (ormonoterapia) con un farmaco antiestrogeno.

Nel caso in cui il livello di rischio di ripresa di malattia sia invece moderato/elevato si propone un trattamento precauzionale basato su chemioterapia endovenosa generalmente della durata di 6 mesi, a cui si deve far seguire un trattamento con antiestrogeni nel caso di espressione di recettori per estrogeni.


Quali sono i dati che fanni si che mia madre non sia a basso rischio? Immagino i 5 linfonodi metastatici, ma per quando riguarda i risultati dell'esame istologico, non dovrebbero invece indicare un basso livello di rischio?

Scusatemi per la sequenza di domande, ma spero di trovare in voi degli interlocutori che abbiano voglia di rispondere e non di dire solamente "ascolti le nostre direttive perché noi siamo medici e lei no"

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