Durata lenti a contatto e effetti collaterali dati dall'uso improprio

Buongiorno,
vorrei capire come mai le lenti a contatto giornaliere si possono usare solo per un giorno, le quindicinali per un massimo di 15 giorni , le mensili per massimo un mese; mi spiego meglio, questo valore è dato dalle caratteristiche chimico-fisiche della lente che determinano un naturale deterioramento della lente stessa? E Che cosa succede se non si rispettano queste indicazioni e, per esempio, si utilizza una lente giornaliera per un mese, avendo cura della lente come una mensile ( come sta facendo mio fratello da qualche mese)?
Cordiali saluti
Grazie per l'attenzione
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 574 314
Fattori di rischio di cheratite batterica in soggetti che usano quotidianamente le lenti a contatto

Mentre da parte di molti studiosi vi è stata sempre una grande attenzione sui rischi di cheratite batterica legati all' uso notturno o prolungato di lenti a contatto, Stapleton et all. (p 1516) hanno orientato la loro ricerca sui fattori di rischio legati all’uso giornaliero di lenti a contatto, che rappresentano il 50% degli individui che contraggono questa grave patologia: la chearatite batterica.

In questo studio prospettico di 12 mesi, basato su una popolazione omogenea, condotto in Australia e che ha coinvolto 90 utilizzatori giornalieri di lenti a contatto con moderata e severa cheratite e l'effettuazione di circa 1090 visite mediche oculistiche di controllo, gli autori hanno trovato che:

sia coloro che conservavano le lenti a contatto in contenitori igienicamente scadenti,

sia coloro che procedevano alla sostituzione dei liquidi e dei contenitori raramente

presentavano un enorme rischio di contrarre una forma da moderata a severa di cheratite microbica per questo gruppo di pazienti che usa lenti a contatto tutti i giorni.

Gli autori hanno sottolineato anche che una maggior cura nell’igiene dei contenitori delle lenti, associata un ottimizzazione della pratica di sostituzione frequente dei liquidi conservanti può arrivare a far diminuire del 62% la carica batterica ed il conseguente rischio di infezione.

Altri fattori di rischio sono associati:

all’uso notturno occasionale di di lenti a contatto (quante dimenticanze di toglerle),

al fumo e

alle classi sociali più agiate.

Gli autori concludono che l'informazione e l’educazione dei pazienti sui gravi fattori di rischio associati all’uso di lenti a contatto può ridurre considerevolmente la gravità e la possibile incidenza di queste gravi patologie.



Fonte: il lavoro è stato pubblicato su OPHTHALMOLOGY Volume 119, numero 8, agosto 2012 da Fiona Stapleton e collaboratori. www.aao.org

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
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