Solitudine e vecchiaia

Gentili dottori,
vorrei parlarvi di alcuni problemi di mia madre.Ha 76 anni e da qualche anno si è ritrovata sola con mio padre. Io sono una delle sue tre figlie (ognuna però con la sua famiglia, e ognuna residente in una diversa regione del Paese).Già all'età di 50 anni andò in pensione (lavorava in ospedale psichiatrico come infermiera), forse proprio per un "esaurimento".Mio padre fino a 12 anni fa era alcolista e lei ha anche subito il suo status nel corso degli anni. Ma il suo peggioramento è avvenuto quando anche la terza figlia, che era rimasta nei paraggi, si è trasferita in altra regione ove ha messo su famiglia.Da lì la sua depressione è stata curata in un CIM con Sereupin (terapia che anche dopo anni non ha sortito MAI un effetto migliorativo!)In pratica lei non ha MAI voglia di uscire, non va MAI a far la spesa (ci manda papà), non ha le forze per fare quasi nulla in casa e non fa niente per migliorare (la invitiamo regolarmente a venire a stare un pò di tempo con ognuna di noi e con i suoi nipotini ma rifiuta categoricamente e quando riusciamo a "rapirla" passa delle giornate a piangere ed a lagnarsi dei suoi tanti acciacchi, così come fa anche quando andiamo noi da lei per qualche giorno!)Due anni fa è stata anche operata ad un tumore per il quale poi avrebbe dovuto assumere il GLIVEC per una possibilità di recidiva, ma lei non è riuscita a sopportarne tutti gli effetti collaterali (ce li aveva tutti!) e d'accordo con l'oncologo, si è deciso di smettere!Adesso nonostante sia super controllata sotto il punto di vista fisico non lo è altrettanto da quello psicologico!Ma il povero papà non ce la fa più, lei piagnucola tutto il giorno e vorrebbe solo stare a letto!Ad inizio novembre l'abbiamo indotta a smettere il Prazene (lo prendeva da una trentina di anni) dopo aver letto il bugiardino (anche lì aveva tutti gli effetti collaterali!).... A questo punto sta sempre uguale, con o senza farmaci! A volte sta meglio (specialmente verso sera) e diventa più reattiva!Se devo dire la verità a noi non sembra depressione!Quasi sembra un modo per attirare l'attenzione, infatti ultimamente chiede sempre che le stiamo vicino, che l'abbiamo lasciata sola, ecc.... Ma chi ci può dare la certezza, più o meno, di una diagnosi? Uno psicologo o uno psichiatra? Non vorremmo che però diventasse una zombie, quale era diventata quando assumeva il GLIVEC e inoltre temiamo i farmaci antidepressivi, visti i suoi precedenti! Insomma che consiglio potete darci? So di essere stata prolississima, eppure non so se mi sono spiegata! AIUTATECI ad aiutarla! Grazie a tutti quelli che ci vorranno dare un parere!
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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissima,

La vita di vostra madre sta attraversando un momento di forte disagio psicologico;
la vostra lontananza, la malattia che ha avuto, l'esaurimento in età cosi' giovane.....
Tutti fattori che hanno minato il suo equilibrio;
E' priva di stimoli e non è più reattiva neanche alle vostre sollecitazioni;
Il mio consiglio è quello di rivolgersi in primis ad uno psicologo che valuterà la situazione;
Una terapia psicologica, può aiutare vostra madre ad elaborare tutti questi disagi che ha subito nell'arco della sua intera vita;
Ora è anziana ed è ovvio che i malesseri sono amplificati.
Affidatevi quindi ad uno specialista, i familiari ad un certo punto non sono più d'aiuto e sembra questo il vostro caso.
Statele vicino, ma fatela intraprendere a breve questo percorso per ritrovare un pò di serenità psicofisica.

I miei migliori auguri

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Signora,

anche se il Sereupin non è servito a nulla questo non significa che un diverso antidepressivo non possa aiutare sua mamma: molte volte se il primo farmaco prescritto non si rivela efficace lo saranno il secondo o il terzo e di solito in questi casi si fanno più tentativi fino a quando non si trova la medicina adatta al paziente.

Immagino che sua mamma non sia stata seguita continuativamente da uno psichiatra, se ha assunto per anni un antidepressivo inefficace e per ben tre decenni un ansiolitico: come sono andate le cose?

Chi ha effettuato la prima prescrizione e quelle successive?
Dopo la prima prescrizione chi ha controllato l'effetto dei farmaci?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
La sua sensazione che la mamma voglia "attrarre l'attenzione" e' la miglior prova che la diagnnosi di depressione sia esatta. E' purtroppo questo lo stato d'animo del depresso, insopporrtabile per i familiari, che si trovano ad essere le vittiime in seconda istanza dela patologia depressiva.
Concordo con il parere della dott.ssa Massaro: cambiate psichatra, cambiate farmaco, orientatevi in tutte le direzioni possibili per cercare di alleviare lo stato d'animo della vostra famiglia interra, di vostro padre, di voi figli e forse anche della mamma.
I migliori auguri.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132